Le truppe inglesi sfinite dalla massacrante azione del Reich

Le truppe inglesi sfinite dalla massacrante azione del Reich La pioggia di bombe oltre la Manica Le truppe inglesi sfinite dalla massacrante azione del Reich Berlino, 22 agosto. Da corrispondenze pervenute da landra ai giornali svedesi in merito ad un sopraluogo che i giornalisti dei Paesi neutrali hanno effettuato nei giorni scorsi alla cosiddetta linea Churchill, su invito delle autorità britanniche, possiamo oggi ricavare una prima visione di quelli che sono gli effetti psicologici e morali provocati, fra la popolazione e le truppe inglesi, dalla grande offensiva aerea tedesca. Si tratta, è ovvio dirlo, di una visione molto sommaria ed approssimativa, data la necessità in cui si sono trovati i corrispondenti stranieri di evitare i fulmini della censura inglese. Tuttavia, è facile constatare come tra le righe delle suddette corrispondenze taccia capolino l'impressione di stanchezza e addirittura di fatalistica apatia della popolazione e delle truppe inglesi dopo due settimane di ininterrotti attacchi aerei. In uno dei più grandi ricoveri antiaerei di Dover, il corrispondente di un giornale svedese ha potuto notare come la metà dei posti a sedere fosse occupata da ufficiali e da uomini di bassa forza dell'Esercito e della Marina inglesi, tutti profondamente addormentati, come egli stesso suggestivamente li descrive, « con le gambe lunghe e distese, simile a gente morta letteralmente di stanchezza che si è messa a riposare appena lo ha potuto in qualsiasi posizione, tanto da prolungare il sonno al di là della fine dell'allarme aereo per evitare il grave esaurimento provocato dalla sovreccitazione nervosa ». 1 nervi inglesi « salteranno » Delle truppe che sono già ridotte in questo stato fino dalla prima fase dell'offensiva aerea tedesca, quale rendimento potranno dare al momento In cui l'offensiva stessa dovesse assumere un atteggiamento ancora più deciso e tale, soprattutto, da impegnare più direttamente la difesa terrestre dell'isola britannica ? A questo interrogativo, che è di evidente interesse, sembra rispondere indirettamente oggi un giornale americano, il New York Journal, secondo il quale negli ambienti londinesi più ponderati, non soltanto si è ben lontani dal condividere l'ottimismo di maniera di cui ha fatto sfoggio nel suo discorso Churchill, ma si avverte anzi l'opportunità, di astenersi da ogni affrettata conclusione circa quelle che sono le previsioni ufficiali sulla resistenza delle truppe inglesi in caso di un tenta tivo tedesco di sbarco... Da parte tedesca ci si limita a riprodurre queste impressioni della stampa neutrale, senza però dare ad esse alcuna particolare importanza. Già abbiamo avuto occasione di accennare nei giorni scorsi all'opinione che qui si nutre in merito all'evoluzione psicologica, diciamo pure al collasso che potrebbe eventualmente prodursi in Inghilterra per le ripercussioni sul morale della popolazione e delle truppe dei continui attacchi aerei: si tratta di elementi imponderabili della guerra; elementi, cioè, che pur venendo a rivestire in taluni casi una grande importanza, non devono entrare in linea di conto nel piano d'azione nuli tare. Il tempo della guerra di nervi è passato; la Germania combatte . sul serio ed è la guerra vera quella che incombe oggi sull'In ghilterra. Qui si è convinti che i gscbvptolol'mmfeminmfemptudzqrtrfalelanol'ilgccsilainine dhfrpmnml'ndminl'asl'GmlantlenIza2sntappGtptpvlnbntfdnervi inglesi salteranno un giorno I do l'altro; ma ciò avverrà, a parte ogni effetto di sovreccitazione o di esaurimento, perchè tutti i centri motori di questo sistema nervoso saranno colpiti, e colpiti, per intendersi, non metaforicamente. Tutto questo spiega perchè, pur dando tutto il rilievo dovuto alla grande parata svolta dall'Arma azzurra germanica nel cielo di Londra nelle giornate dal 15 al 17 agosto, ci si è astenuti dal fare di questo avvenimento quello che si dice una sensazione sviluppando il facile tema del panico diffuso tra gli abitanti dell'oceanico agglomerato urbano londinese. L'interesse degli ambienti militari e giornalistici, come di tutto il pubblico tedesco in generale, è invece tutto rivolto agli obiettivi colpiti dai bombardieri del Reich; a quella che è la metodica e sistematica azione dell'Arma azzurra germanica per annientare in nuce ogni organizzazione difensiva territoriale dell'avversario. In quest'ordine di idee si sottolinea qui con particolare compiacimento il lavoro sistematico svolto negli ultimi giorni dai bombardieri sulla rete delle Ferrovie inglesi, la quale, in seguito a centrate riuscite in pieno su di un gran numero di stazioni e di nodi ferroviari minaccia d'essere sconvolta prima ancora che a Londra ci si sia potuto rendere conto del motivo di questo accanimento germanico contro le strade ferrate britanniche. La difesa aerea stroncata Una conclusione che in questi ambienti non si esita, tuttavia, a trarre dagli avvenimenti di queste ultime settimane è quella del predominio dell'aviazione tedesca ne.lo spazio aereo britannico. La situazione è anzi tale, secondo l'opinione della Nachtausgabc da potersi ormai affermare che l'aviazione inglese ha praticamente cessato di funzionare come difesa dell'isola; difesa che è affidata ormai unicamente all'esercito metropolitano e alla flotta. Senza esprimere dal canto nostro alcuna opinione circa 1 entitu di queste due armi inglesi, notiamo soltanto come l'offensiva aerea tedesca abbia avuto fin dall 1nizio per mira anzitutto di annullare tutte le possibilità de la flotta rjer quanto riguarda le coste meridionali e sud-orientali delusola, con la distruzione sistematica dei porti e di tutte le basi; mentre, per quanto riguarda le forge territoriali, 6 evidente quali siano stati i colpi inferti alla sua or¬ cmscsratsm ganizzazione dall'Aviazione tedesca sia mediante i già accennati bombardamenti delle linee ferroviarie, sia con gli attacchi al depositi e ai punti di concentramento militare — primo fra tutti quello di Aldershot —, sia infine con l'intervento diretto nel combattimento a terra mediante mitragliamento, come ha esplicitamente affermato il Bollettino di ieri. Circa la flotta, poi, sembra ormai accertato che le grosse unità inglesi sono tutte via dalle coste meridionali e orientali alla cui difesa dovranno provvedere unicamente le piccole unità cacciatorpediniere e mas, il cui numero, tuttavia, sembra sia andato considerevolmente riducendosi dall'inizio dell'offensiva tedesca. Le grosse unità si sarebbero, a quanto si ha ragione di ritenere, rifugiate tutte a nord ovest, dietro le Ebridi. Questa dislocazione fa capire quanto aleatorie siano le possibilità di un intervento della flotta inglese se in un determinato punto delle coste sud e sud orientali si profilasse un pencolo: l'Aviazione tedesca avrebbe tutto il tempo d'individuare le unità inglesi e di buttarle a fondo prima che il concentramento si faccia. D'altra parte una nuova minaccia è ormai andata prendendo consistenza sia per quanto riguarda la flotta che per le forze terrestri inglesi, i cannoni a lunga portata installati sulle coste della Manica e dell'Atlantico. Come si apprende, infatti, da fonte competente, hanno avuto inizio oggi sulle coste francesi dei tiri d'esercitazione da parte di queste armi a lunghissima gittata. La messa in opera di questi cannoni, che ha richiesto delle settimane di lavoro, come risulta dall'esito dei tiri d'esercitazione (che non tutti si sono svolti soltanto su dei bersagli finti...), dovrebbe or mai essere compiuta. Come scrive in proposito il Deutscher Dienst l'importanza dell'intervento delle artiglierie a lunghissima gittata sulle coste della Manica e dell'Atlantico è considerevole. La Germania ha in tal modo per il dominio del Canale una nuova arma, la cui efficacia non tarderà a manifestarsi. Circa la lunghezza di tiro delle artiglierie installate sulle coste della Manica, non si fornisce ancora a Berlino alcun dato. Guido Tornella

Persone citate: Churchill, Deutscher

Luoghi citati: Berlino, Dover, Germania, Inghilterra, Londra