L'America tratta l'Inghilterra come la Cina al tempo dei boxers

L'America tratta l'Inghilterra come la Cina al tempo dei boxers L'America tratta l'Inghilterra come la Cina al tempo dei boxers e tigcunulocape gfrcodpstaggcbdinriBerlino, 21 agosto. Nel momento stesso in cui la precipitosa ritirata dalla Somalia sotto l'irresistibile pressione delle armi italiane iniziava di fatto lo sgombero imperiale britannico dal Continente nero, simboleggiando ad un tempo e segnalando il massimo punto finora raggiunto da un processo di liquidazione generale di potenza che riguarda ormai quattro Continenti, il signor Churchill aveva ieri la faccia tosta di proclamare nel suo discorso alla Camera dei Comuni che l'Inghilterra non soltanto si sente forte, ma anche così forte come non lo è stata mai finora. Il popolo inglese tradito H discorso del Primo Ministro britannico appare pertanto alla stampa tedesca qualche cosa di più che un documento di incoscienza, ma un documento di forsennatezza politica senza precedenti, risultato da un tragico dibattito e divincolamento disperato fra la depressione pavida e la megalomania tracotante, il quale, non potendo in alcun modo aspirare alla credulità fuori del paese, non può essere interpretato che come un ennesimo attentato di tradimento perpetrato contro il proprio stesso popolo, sulla cui incapacità reattiva, nell'ipnosi del disastro ormai chiaro e nella paralisi della paura, una classe dirigente anche essa con le spalle al muro fa sicura fidanza. La lunga credulità o meno del popolo inglese è cosa per altro che riguarda e non può che riguardare lui solo. Per quanto concerne la notizia, i giornali osservano come su una sola questione, tra le tante fanfaronate e falsificazioni cui Churchill ha fatto posto con le sue parole, egli ha completamente taciuto: e cioè sul modo con cui la Inghilterra pensi o creda di poter programmaticamente non soltanto resistere all'attacco della Germania e dell'Italia, ma anche — come si è inteso vaneggiare recente mente a Londra — rivolgere l'offensiva contro il Continente. Su questo punto capitale è la più assoluta assenza di pensiero, o mancanza di piani, che il discorso ri-tvela. j ilLa Deutsche AUgemeine Zei-lnctumppdfodanagsterl'trrctdnendmsqtppjscó'nfitte^paùtè"». gj potrebbe dare 1 tung. notando al riguardo la truffaldina evasione nell'avvenire più lontano, nel quale si può porre tutto quello che ai vuole, destinata ad infondere coraggio al disgraziato popolo inglese ma che non può per altro impressionare nessuno all'estero, ricorda come « anche i Ministri francesi alla vigilia della catastrofe parlavano di guerra lunga, persino di trenta o quarant'anni; quando tutto ad un tratto le,, armi tedesche hanno troncato le I tparole di bocca, disperdendo tutti i questi fantasmi. L'affermazione di!>Churchill — conclude il giornale i ?_ nhP VTn.rhiH0rra =i0 r,*»™;, I ldmbm«csDèrclsdscche l'Inghilterra sia ora più for te che mai, è tipica della logica che I regna a Londra in questo tragico momento: la Germania, insomma,! diventerebbe sempre più debole inl„ragione diretta delle sue vittorie, I nvenire l'Inghilterra diventerebbe ! Cl52555.p5iiS^? ln rdglone delH&] sa; „„„„ i„i " Prova, dEfS?$'8 jSL^?,n7° flment0, me?- atale? La Boiscn Zextung nota che lse si dovesse considerare come ! Alun?rte di Governo o un arte ora- v,tona .quel a di passare oltre con:rsilenzio alle cose sgradite, o quel-icla di falsificare e di cambiare il[d,dbianco in nero ed il nero in bian-juco, e le sconfitte in vittorie, Chur- d avrebbe certamente raggiun- tsuo discorso di ien .1 capo-!!lavoro; ma mentre l'arma aerea lctedesca — continua ad osservare i cil giornale — quotidianamente ; pmartella a sciami e ad ondate lai misola stessa inglese, e mentre lai potenza britannica è gettata a ma- ore dagli italiani nella Somalia, il bsuo discorro altro non è che un do-pcumento di follia, e probabilmente|ddi catastrofe. j cSpeciale attenzione desta, come tè naturale, poi l'accenno al bloc- qco che l'Inghilterra, secondo quan- ato Churchill ha dichiarato, è fer- pinamente intenzionata di mante- lnere in tutta la sua estensione contro non soltanto la Germania' e l'Italia, ma contro tutto il Continente, contro cioè la Francia e gli altri paesi dalla Germania occupati. Sarebbe esattamente — nota un giornale — come se un uomo confinato dietro un cancello giudicasse prigioniera della cancellata tutta la folla che gli passa davanti. Troppo stridente e su questo punto, come su tutti gli altri, il divario ed il contrasto fra la realtà di fatto e l'imagine che il signor Churchill se ne fa, o che egli almeno pretenderebbe di appioppare al suo malcapitato popolo. I giornali tutti a questo propo sito riferiscono ampiamente la no ta italiana ai Governi neutrali, ri guardante il blocco totale delle regioni coloniali africane britanniche, che viene ad aggiungersi al blocco totale dell'isola proclamato dalla Germania, costituendo codJtin pieno ed organicamente la solaldrivi ì Ho In nctrtY>n hi 1 n fan Iti /-li uno CM _ I tro: si tratta del fatto che, dopo il ritiro dall'Estremo Oriente. vie- ne ora dall'Estremo Occidente, la ttnlzddncslisDpbsstccruda inesorabile realtà di una si tuazione, la quale si presenta ormai completamente rovesciata, per cui cioè la Gran Bretagna da potenza assediante, o che si illudeva di assediare, è diventata la fortezza assediata; e questo assedio si estende ora non soltanto all'isola, ma, dopo la nota italiana, a tutte le posizioni coloniali africane della Gran Bretagna. L'Impero in liquidazione Ma dove culmina infine la tragica tuffaldineria liquidatrice del signor Churchill preso nella stretta della bancarotta imperiale che egli ha fraudolentemente preparata, è per la stampa tedesca nell'annunzio deila cessione in affitto per novantanove anni all'America di talune stazioni della Terranuova e delle Indie Occidentali, che il Premier britannico ha avuto cura di nebulosamente velare di accenno di « difesa » americana, destinate a creare l'equivoco e ad alimentare la pia speculazione del noto calderone unico in cui dovrebbero finire per bollire insie me gii interessi della razza anglo sassone. Nè questo equivoco nè quello della spontaneità dell'offerta sono per la stampa tedesca da prendere per buoni. Per la stampa del Reich si tratta di tutt'al- , I ta. da ogni parte, rassegnarsi ai unica via che le rimaneva, quel!>a,f10e della rinunzia e del ritiro i ?alle possessioni occidentali per I le quali gli americani (e notiamo del resto che la conferenza panamericana non aveva lasciato dubbi in proposito) già tendono le mani alla successione. Liquidazio- « ritirata strategica » anch'essa come tante altre. L'offerta inglese — argomenta fra gli altri la Deutsche AUgemeine Zeitung — è tutt'altro che spontanea; essa rappresenta nient'altro che l'unica via di uscita che è rimasta all'Inghilterra, nell'imbarazzo in cui si trova di non poter ormai più difendersi da sè e da sola in nessuna parte del mondo; in queste condizioni essa ha dovuto, premu- I ! l„Q .„„„„„ I ne„ t/a ^im'erba Inghilterra — con! Cto<!?ulto^-T?m-M™ H&mai trfffidaU'Amerillula ] stregua della Cina al momento , della rivolta dei boxer, e cioè con affitti a novantanove anni. Dopo la pert|ila dena pl.ima colonia in ! Af &ja davanti 'alla irresistibile vittoria italiana, e dopo il recente :rltiro delle guarnigioni britanni- icne da Pechino, da Tientsin t [dj ,da Sciangai, ecco ora quest'altro juitimo ritiro, il quale rappresenta da parte dell'Inghilterra la con tessi0ne esplicita della sua debo !!ezza anche nell'Oceano Atlanti lco, debolezza che può esser presa i come un nuovo segno e come un ; prodromo del futuro dissolvii mento *. i il fatto è che l'Inghilterra sia] ormai costretta a pagare con i brandelli della propria carne al! profittatore americano la lustrai|di un illusorio appoggio: Chur- uhfcnatPAdmsaszdo j chili poteva risparmiarsi tutto in- teio il suo discorso, dappoiché, questo solo punto poteva bastare, a dare al mondo la sensazione: precisa della stretta finale in cui l'Inghilterra si trova. _. _. : ' Ciuseppe Piazza i

Persone citate: Alun, Churchill