Gibilterra o Aden

Gibilterra o Aden Il dilemma del rifugio Gibilterra o Aden Per Vana però bisogna traversare tutto il Mediterraneo, per l'altra è sorto l'ostacolo di Berbera (DA UN'O DEI NOSTBI IXVTATI) Idroscalo di X. Il lavoro è duro all'idroscalo di X..., questo servendo come punto di appoggio e di rifornimento per gli idro che arrivano da lontano, come base per quelli che vagano per ore ed ore sull'aperto mare e si spingono sulle basi del nemico iper spiarne le mosse, e segnalare!gli spostamenti delle navi e delle i! truppe, l'imbarco e lo sbarco di:' uomini e materiali, per preparare!\ l'azione dei nostri bombardieri e \ controllare gli effetti dl tali azio-ini. Ad X..., giorno per giorno, si può dire ora per ora si sa quello che avviene nel Mediterraneo o rientale, nel cosiddetto triangolo i di sicurezza formato da Alessan- dria, Caifa e Cipro e specialmentequello che si fa ad Alessandria,Impianti imponenti l neo a cui si addossavano, nel semi cerchio di fondo, massicce costru \ zioni quadrangolari grigio-scure. i come tutte le costruzioni britanni-ontagne protettrici all'in- „ chi vi sbarcava negli an- _.n,.| „oorl lr.a.i,,, rome un «» scorsi esso .fP^^^^" vasto e tranquillo polio mecuttira non a ni si ndrlnssavano. nel semi- Questo porlo, all'apparenza, non ha un aspetto imponente; ma al- l'apparenza soltanto. Non pensate a Gib'lterra. a Malta, ad Aden, Niern e roccia a strapiombo e nem-meno mi torno. A lene dell'Inghilterra coloniale. Ed 1 a sud dietro-} £0^8^ - variopinto villaggio indigeno, nel-- le cui viuzze, che si intersecavano -.e si aggrovigliavano con la massa a miserabile delle case, ondeggiava e l si incrociava perpetuamente una e moltitudine ebbra di polvere, di i sole e di rumori Eppure quello di Alessandria i come porto di guerra, è uno dei e migliori, dei più attrezzati e ripa-e, rati del mondo. Non si può direi che sia un porto naturale; e pri-i ivi si "insinuavano formando una ci larga baia con fondali bassi. Le , draghe vi lavorarono per anni. Si -[calcola che vennero rimossi oltre,, venticinque milioni di metri cubi -(di fango e di sabbia, e che quasi - : altrettanti milioni di metri cubi di e [pietra, cemento e calcestruzzo fu-- ■ ' ' ■-,Irono messi in mare per formare lar!f°rm::dabÌ.le dici™ tre chi-lometri che protegge il porto dalle i correnti e dai venti di nord e di -:nord-ovest. Ne risulta uno spec-n- di cinquanta serbatoi, in gran par o te interrati o nascosti fra i pal-o mizi. permettono attraverso tuba-,ture sotterranee e subacquee un o carico comodo di tre tonnellate al al l'ora per dodici navi ancorate in-;rada. Tubature per l'acqua potan bile sono egualmente sotterranee e i-.subacquee. Per i viveri e per le r- munizioni, oltre al famoso molo i, del carbone che si spinge da sud -\verso il centro del porto con la sua i,, caratteristica forma ad uncino, vi-'[sono i moli adiacenti al faro, i trei,!moli del lato sud nonché un grana-\de numero di pontoni. Si calcolalza ? rvi lo- che una divisione di incrociatorleggeri tipo « Penelope » possa apparecchiare in un'ora e mezza. Pele ferite di qualunque genere e gravità di cui possano esser vittimle navi, la. base dispone di un ospedale attrezzato di tutto puntiIl bacino di carenaggio di questoa-|ospedale, posto al limite orientalei-Idove appunto termina il porto, capace di medicare e mettere in sesto navi di stazza superiore alle ìtrentacinquemila tonnellate. Altri|tre bacini accogliere Di questo guerra all'id siede non solo una pianta gene- i mie composta di quattro fotogra! fie affiancate ed incrociate, ma i u.n v<?™ diorama di fotografie par- : ticolareggiate e rigorosamente ag-1! giornate, per aggiornate intenden-; do dire fotografie che di volta in1 ivolta riprcxlucono i malanni pro ' vocati dalle visite dei nostri bom ha.rdieri. Tali malanni saltano su , ! . -1 n'erò"'sf alza alle nuvole diritto curva ad i dai depositi e si avanza j "gido verso il faro nella i uncino dove si veggono parecchi " baraccamenti sfondati e soprat... ull'ont remila dove il mòlo è - lutto ali estiemita aove il moio e me un rombo sotto acqua. Verso il villaggio arabo un filo di fumo nero si alza alle nuvole. Un ma- bito all'occhio anche senza l'aiuto di lenti. Osserviamo una fotografia di controllo del bombardamento del 9 agosto. Il fumo e le fiamme, ormai, sono sparite. Ma quel buco nero, quel tetto che appare schiacciato, quel muro la cui om- bra lascia trasparire le finestre I vuote dicono chiaramente che il braccio sud-orientale dell arsenale e stato distrutto. Anche il mora ael carbone appare centrato in , Più punti: nel tratto che parte frantumato, scassato e divelto co- d """=_■* v'iTsti-ir"^ ónriùrò" nn'déno- -l. . , o a e a i i - Controllo spietato All'idroscalo di X... l'inventario delle unità presenti ad Alessandria è sempre aggiornato e preciso nel numero e nel tipo. Nessuna nave può muoversi, nemme- e - a e i e i i i - LmS*'-°Ì, - Jmmentl no passare dal porto occidentalei quello orientale, nemmeno spo-starsi nei porti stessi senza che sia subito segnalata dalla ricognizione mattutina o da quella pomeridiana. La flotta nemica è controllata, seguita nei suoi movimenti, passo a passo. Per muoversi non ha che il favore dellanotte e la complicità della nebbia,Sarà per questo che, in talunihannoa "XbUcato t^fmnàìi s*i"ritiene che- gjpggg 'sfaKeV prov«de«!e i - r - n l ni a e e o d a vi re; na- con la maggior discrezione possibile, al trasferimento della maggior parte della flotta da Alessandria, ormai difficilmente difendibile centro le incursioni aeree italiane, in altre basi più lontane? Può darsi che gli inglesi pensino di sloggiare da Alessandria; ma per andate dove? A Caifa? A Eamagosta, nell'isola di Cipro? Caifa poco su, poco giù strova nell'identica condizioni dAlessandria, cioè sotto il dominiodell' Arma Azzurra. Famagostan n presenta un fondale sut'ficien-ri pelae |t«raneÒ da^eVcori-eV in tutta la o-lsua i,mj,,u.^l; (, per AlJen, ori. it Bl,HK,,a ita!iana costituisce o )a fleccia noi fianco. te per navi di grande tonnellaggio. Si parla di Suez, all'uscita meridionale del Canale. Ma a Suez, c'è il pericolo che divenga bloccata senza più speranza dSe davvero i dirigenti britannici hanno intenzione di abbandonare Alessandria, le soluzioni sono due: o prender la via di Gibilterra, o quella di Aden. Sarà un'ennesima ritirata. Ma forse, e senza forse, nient'affatto vittoriosa. Por urivare a Gibilterra c'è il Medie., èl Paolo Zappa

Persone citate: Paolo Zappa, Pele, Penelope, Vana