La bellicosa politica di Roosevelt attaccata da Willkie

La bellicosa politica di Roosevelt attaccata da Willkie La bellicosa politica di Roosevelt attaccata da Willkie Il candidato repubblicano promette di capovolgere l'atteggiamento americano New York, 19 agosto. Il candidato repubblicano alla presidenza, Willkie, ha pronunciato al suo paese natale un discorso programmatico. Egli ha detto, tra l'altro: « Non posso seguire il Presidente degli Stati Uniti nella sua attuale politica estera in questo critico periodo. Vi sono state occasioni nelle quali molti tra noi si sono chiesti se egli non stesse deliberatamente incitandoci alla guerra. Spero di aver reso chiaro che non esiterei, per difendere la America e le nostre libertà, a schierarmi in favore della guerra, ma come altri americani ho visto cosa fosse la guerra nel 1917, so cosa poSsa fare la guerra per demoralizzare le libertà civili e ritengo che sia il primo dovere di un Presidente cercare di mantenere la pace ». Willkie ha proseguito: <; Roosevelt non ha fatto questo, ma si è agitato facendo dichiarazioni infiammatorie e provocando panico. Naturalmente, noi in Ame¬ lllllllllinilMIIIIIMIIIItllllllllllllMIIMIIIIIIIIIIllllllllll rica amiamo parlare liberamente, ma ciò non significa che in un momento critico della storia il Presidente debba causare amarezza e confusione allo scopo di fare un po' di oratoria politica. Gli attacchi del Presidente contro le potenze estere sono state inutili e pericolose. Egli ha fatto la corte ad una guerra per la quale il paese è completamente impreparato e che decisamente non vuole. Egli si è segretamente immischiato negli affari dì Europa ed ha incoraggiato altri paesi a sperare in aiuti maggiori di quelli che noi siamo in grado di dare. « Sotto l'amministrazione attuale il paese è stato posto nella falsa posizione di lanciare insuiti e di non cominciare nemmeno a prepararsi a subirne le conseguenze. Ma mentre Roosevelt era pronto a dire, alle vigilie delle precedenti elezioni, cosa dovesse fare il paese, stavolta egli è stato lento a confidarsi col popolo americano. Egli ha esitato a comunicare i fatti, a spiegare situazioni, a definire obiettivi realistici. Se sarò eletto Presidente mi propongo di rovesciare tale politica. Minaccerei i governi stranieri solo quando il nostro paese fosse da loro minacciato ed io fossi pronto ad agire, e considererei la nostra diplomazia come una parte degli affari del popolo sulla quale esso ha diritto di avere notizie pronte e franche fino all'estremo ». (Stefani) lllMllllMIIIIIIIMIIIIllllllllllllEIIIMIIIIIMIIIMIIIIIIIIIIIII

Persone citate: Roosevelt

Luoghi citati: America, Europa, New York, Stati Uniti