Gino Bartali, vittorioso a Roma ha virtualmente conquistato la maglia tricolore

Gino Bartali, vittorioso a Roma ha virtualmente conquistato la maglia tricolore jjrg VI prova di Campionato Gino Bartali, vittorioso a Roma ha virtualmente conquistato la maglia tricolore II fiorentino batte in volata il sorprendente Ricci, prece=squadra della "Legnano,, - Vicini attardato da 3 forature„ dendo Coppi di 4' e gli altri di 7'56" ■ Magnifica prova di (Dal nostro Inviato) Roma, 19 agosto. Abbiamo, anche se non ufficialmente, il campione d'Italia per l'anno in corso-; è Oino Bartali, lo stesso che vestì la maglia tricolore nel 1935 e nel 1937 e che con questo terzo titolo estende un periodo di dominio del nostro ciclismo che passerà nella storia col suo nome aureolato di popolarità. Dopo avere vinto la « Sanremo nei Ohi di Toscana e di Campania ed essersi classificato secondo nel Trofeo Moschini (senza tener conto della disgraziata prò- va nel Giro del Piemonte) Bartali ha saputo chiudere in bellezza la contesa destinata a indicare l'uomo migliore dell'annata, con una vittoria che è stata frutto della sua superiorità individuale, della spavalda iniziativa e della continua, assoluta padronanza della sua squadra. Mai come ieri, infatti, si è visto manovrare una rappresentativa di marca, con così chiaro piano tattico, con così risoluta volontà, con così larga disponibilità di forza. Il tutto doveva preparare, favorire e condurre a termine l'attacco che un capitano si proponeva di sferrare al momento opportuno, per infrangere la resistenza di coloro che avrebbero potuto esser pericolosi in un arrivo in volata. Percorso severo Lo scopo di questa intelligente ed energica offensiva è stato pie namente raggiunto per la stupen da fusione e per il tempestivo uso di mezzi, ma anche grazie alle caratteristiche del percorso, che si è dimostrato il più duro fra guanti scelti in quest'iìltimo anno per una corsa in linea. Direi, anzi, che gli organizzatori hanno esagerato nella ricerca delle difficoltà; ben pochi dei 372 chilometri ieri percorsi erano in pianura: I nove decimi, e forse più, si svolgevano su ondulazioni, colli e monti, e non concedevano un attimo di respiro Inoltre, parecchi e non brevi tratti lasciavano non poco a desiderare come fondo stradale. Aggiungete il forte vento contrario, nella prima parte, ed avrete un'idea del peso della gara: idea che vi spiegherà come l'uomo di classe superiore sia nettamente emerso, come parecchi siano stati i crolli e i declini e come gli arri fi si siano succeduti a grandi distanze. Detto questo per cogliere l'oc■ casione per consigliare ai promo tori la scelta di percorsi che perIniettano alle gare di essere com- [battute brillantemente senza esse- | re massacranti, al line di abitua- re i numerosi corridori ai confronti intemazionali che si svolgono su ben altro terreno, vengo a parlarvi del piano di Bartali e della \sua effettuazione. 1 71 fiorentino è efficiente, in gran- \ie orma ma dfoda delle jolate - ■ . ... n con tipi come Leoni e anelli. Egli voleva assolutamente liberarsene prima dello striscione dell'ultimo chilometro. Ha voluto, quindi, fare precedere il suo attacco a fon do da una lunga opera di demolizione che ha affidato ai suoi compagni. Ecco perchè, giunto, a passo svelto, rotto da scatti da Palla e da Taddei M„ a Bracciano (km. SS), e dopo che Saponetti aveva vinto il traguardo in Salita ivi posto, Volpi prese lo spunto dàlia rampa successiva per approfittare della confusione del momento e andarsene di forza, scomparendo subito alla vista degli inseguitori Bergamaschi capì subito ti pericolo e si mise a guidare la caccia, ma lo slancio dei fuggitivo era irresistibile, cosicché il distacco ai piedi della salita di Tolfa (km. 52) era già di l'SO" La lunga e non facile ascesa, nonostante l'impegno anche di Leoni, aumentò nella prima parte la distanza, che venne poi raccorciandosi nella seconda. In cima, Volpi precedeva di S'20" Destefanis, Leoni, Bartali, Ricci, Cinelli, Coppi, Taddei, Vicini e Mollo, che erano i superstiti della violenta selezione. Volpi in fuga Scendendo verso il mare, Cerasa non solo si ricongiunse a costoro, ma li lasciò, nell'intento di andarsi ad unire a Volpi; a Civitavecchia (km. 81,) egli era solo più ad un minuto e mezzo dall'uomo di punta, mentre gli altri, prendendosela con calma, venivano raggiunti da alcuni ritardatari, così da formare un gruppo di due dozzine di uomini, in ritardo di S'S5". Presa l'ondeggiante via Aurelio, anche Ricci, Favalti e Patti salutarono il grosso indolente (i bianco-celesti avevano già capito il tranello teso da Bartali!), imitati poco dopo da Destefanis e da De Benedetti. Dopo che il ritardo del gruppo degli assi fu salito a quasi quattro minuti e mezzo, allarmata dalla prevalenza dei verderosso in avanguardia, la squadra della maglia tricolore si mise al lavoro, per non compromettere definitivamente la sua situazione; ed il distacco scese sotto i quattro minuti. Intanto Cerasa aveva fatto coppia con Volpi e Destefanis e De Benedetti erano stati riassorbiti. Prima di Vetralia il trio FavalliRicci-Patti si fuse col duo di te- 5ntdBristdrlapddncsta, ma poi perse Volpi per ]ora-\sCauinLtura, La situazione al rifornimento di Vetralia (km. 128) era cosi la seguente: al comando Favalli, Ricci, Cerasa e Patti, a S'25" Volpi, a 6'20" il gruppo. A parte Volpi, evidentemente destinato a rientrare nel grosso, Bartali aveva dunque due compagni in netto vantaggio e di ciò dovevano preoccuparsi i bianco-celesti, sopportando il maggior onere dell'inseguimento. Inoltre scompariva per Bartali l'ipotetica minaccia di Rimoldi. secondo in classifica: il bianconero infatti, indisposto, abbandonava al rifornimento. Ciò voleva dire che per il campionato » confi erano già chiusi; rimanevano «Iti fare quelli per la vittoria della corsa coi soli Leoni e compagni. Ma costoro, dopo un lieve riavvicinamento, tornarono a rassegnar¬ LrtffcfIsi alla loro sorte, preoccupati so-] lo di resistere all'offensiva di'Bartali, attesa sulla salita di So-\riano. Così, a Viterbo (km. V,2)\ti ritardo superava l 9 minuti. La\pattuglia di testa però andava as-isomigliandosi: Cerasa aveva già\dovuto abbassare bandiera: poi\toccò a Patti, di modo che rima-] sera al comando Favalli e Ricci.:mentre Volpi teneva ancora duro.l come anello di congiunzione tra iigdue settori della corsa. \La situazione cambiò totalmen-1 te faccia e precipitò all'inizio del-i la maggior salita. Favalli fu stac-i caio da Ricci — che passò &a\trionfatore in Soriano, suo pae.sei nativo — e più oltre scomparve,]spaventato dall'erta che si presen-\tava diritta come una parete al-\latina facilità), furono gli ultimi a cedere all'azione violentissima dello scatenato attaccante, il quale sembrava aspettare che Coppi ed anche Volpi lo venissero a prendere per involarsi con lui. Ma la maglia rosa, liberatasi di Vici ni, non vote fare altrettanto col<tenw^s^oD^tefanis.Ciriu^ìperò in seguito, quando la salita riprese più dolce, dopo un tratto di discesa, nel quale avanti forò e,Jlntr° VÌCÌnì' per la se'\conda volta. IL'offensiva di Bartali Nel secondo ed ultimo tratto di salita, Bartali partì con Coppi, vientre Vicini, ripresi Destefanis e Volpi, si batteva ancora dispe- ratamente in difesa dei suoi cólo- |ri che ormai non potevano fart \ alcun affidamento su Leoni e Cinelli, irrimediabilmente crollati. Al Passo dei Cimiti i, .Ricci precedeva ancora Bartali e Coppi di S'15", Vicini, Destefanis e Volpi di' 5'5", Chiappini e Spadolini dii muniteti, tur-i pton ,iE ,?ìhVJ£ % Lln « KmrS,JTVu° 5'iò», Bergamaschi. Leoni, De Be-nedetti. Putti e Taddei E. di 8'35".Solo un miracolo avrebbe poti,-to impedire il completo successodei verde-rossi Bartali. Mancar, rivo Se 'indubbio *J^<tfsere sull esito della corsa, venne atoglierlo da una parte lordile dato a Ricci d, attendere Bartali e t oppi e da II ultra la terza forntu- ro di Viemi, mentre inseguiva al- la disperata; il cesellale si unì poi a Chiappini, che era-stato lascia-to da Spadolini, risalito a far cop-pia con Destefanis. Dopo Manierosi (Km. 2001 Rie-ci fu, raggiunto dai due compagi»e dando prova di doti di fondu mlui insospettate, collaborò conBartali a rendere coinjìleto e net-io il successo di squadra. Coppiint;ece, sembrava piuttosto avarodi energie e quando nell'ultimotratto di strada brutta fo ò, scapì subito che non avrebbe piùripreso. E così infatti fu. Sul magnifico viale di Tor dQuinto la folla che faceva ala all'arrivo non assistette ad una vo lata fra Brutali e Ricci, imi all'in-conti-astata vittoria del primo.Poi dovette attendere ben !, pri-ma di veder spuntare la magliarosa. Salutò poi il suo concitta-dino Spadolini, pruno drgVindipcn-denti, che aveva lascialo Destefanis, fermato da salto di caloni 1. che fu facilmente battuto da svolto secondo il piano di Bartali Chiappini in votata. Solo, giunseanche Vicini, ancora attardato douna gomma e De Benedetti battéiti velocità il gruppetto in cui erano finiti Volpi. Putti, Taddei E.. Leoni e Bergamaschi. Tutto, còme avete visto, si è La grande classe dell'atleta si e riaffermata al momento di sfrut-tare la sapiente preparazione tut- fieri fxf.rniitn dui vani comminiti fica eseguita aai siien compagni.cioè sulla salita dei Cnnini e nellafuga successiva. Alla distanza,Illllilllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllltlllllllll Bartali era indubbiamente il più fresco, il più autoritario, il più polente. E nessuno potrà sottilizzare uri suo [ranco successo. Ma queste orinai sono rose alle quali siamo du Ionio abituati; tntl'ul liiù possono servire per chi già vedevo un Bartali in declino, solo perdio non aveva vinto il Gird'Italia. Il fatto che nini campnato italiano in più prore sia stato vinto eon Ionia chiarezza è sufficiente per eliminare ogni dubbistilla posizione che ancora occupi/ vincitore di oggi netta scala dei valori nazionali. Il nuovo, l'inaspettato, invece, re lo ha doto Ricci. Questo rai/az ~°J™° "^'^JlTml"™" convinceva in fatto di tenuta distanza. Ieri, forse anche 'Tè d?»/"s«*eH2ntoValSaé tir roso, come più volte lo II- peua«io visto, ma solido e tempralo olili fatica più pesante. Ho In Ldìm impressione che egli sin stato l'uomo che più ha lavorato nella giornata. Il suo sacrifici:) n /t(-|core di Bartali può essere stato|R2 più formule che. nitro, perchè con ogni probabilità egli sarebbe stalo, anche, se non fermato, raggiunto dal suo capitano e da lui battuto in volala. Certo è stata nno prova di disciplina ed anche di quel gioco di squadra che sarebbe bene eliminare dalle nostre corse in linea, dato che non lo si pnò eliminare, in quelle a tappe. Ma finché ci sarà il campionato in più prove dovremo rassegnarci a vedere certe cose... Buona prova di Destefanis I bianco-celesti sono stati nettamente Imitati. I veltri della squadra non hanno retto al compito loro imposto dal gioco avversario. In quanto a Vicini, lo avrei voluto vedere non perseguitalo dalla sorte; avrebbe rappresentalo un osso duro anche per Bartali, perchè mi è parso in ottime condizioni. Alla resa dei conti, il duetto fra le coppie Bartali-Coppi e Leoni-CineUi si è risolto, come avevo previsto, in un... cappotto per i secondi. Destefanis, che porta la stessa inarca dei battuti, ne ha sostenuto tenacemente i colori ed ha, come al solito, ottimamente figurato come lavoratore in piano, specialista della montagna. Dall'altra parte ha duramente lavorato Volpi, mandato allo sbaraglio e lottatore strenuo, seppur non oculato ed astuto. Meritevoli di rilievo e di -»-"=a-«Sc"J ut;(i»«««iu [perfezione hi qava, mi diceva, doTPO l'arrivo, die per fortuna l'ulti ma provo del campionato sarà il logia la prova dei laziali Spado- H»»; Chiappini, Taddei, Cerasa. P f I/^fnno'della Federazio- M*J*£a%S}e*? ™L322J« nifi Messaggerq ha organizzato alla tf^T&*^'l* corsa d, \ hi a , ■ é , , attrattive t H t-m da fwcrp a!iSÌCI„.uto u successo ancUe all'infuori di un cnn,ninnitt,, rhPt m.r essendo /(Mi /n continuerà Questo Ginn Premio Roma, che /,„ potH(„ .seguile a meraviglia ]lin,.JK all'abilità ed alla cortesia di \un «(tota conte il signor Domeni- ro Batacchi, ispettore federale, esperiamo sia l'ultimo atto di vita i e,j e stato bello, probativo o\co),,'j)lcellie per merito esclusivo (jj "„,i grande atleta e di una bella Asquudra —sia l'ultimo atto di vi-o]ta di un sistemo che insisto a con-olsiderare come una piana ed un peii ricolo del nostro ciclismo su :.itrada Giuseppe Ambrosini 1. BARTALI, alle 17.45'25". che im- pic-gii oro 7.45*25" :i compiere i km. ,„ fA,^*^ U 1 a\\e dist. 4'4"; 4. Spadolini (l.o degli indipendenti) alle 17.53'21" liilst. 7'.%"); 5. Chiappini, \->'-il 17.54'32" (dist, 9'7"): 6. Dc-n-la Vicini, alle 17.58'1" (di*t. 1 36"'); 8. De Benedetti, alle 17.59'46" i.li-t. 14'21"); Q. Volpi; 10. Patti; 11. Taddei K.; 12 Leoni; tutti con il lem ],,,, ,n De Benedetti; l\ Bergamaschi. Ialle is.o'7" (illat. I4'42"i; 14. cinelli, «Be' 18,9*66*^ (Ulit. 24'31"); 15. crippa vi. Magni S.; 17. Bailo; 18. Cerasa 19. Succi, tutti con li» =ter>n tempo di Cinelli; 20. Ceccarlnl, alle 18.29'53" nli>t. 44'28 )t 21. Saponetti. Partiti 40, arrivati 21. Vincitori ■ I* i premi di traguardo: Bracciano: Saponetti; Manziana: Voliti: Tolta: Volili; Civitavecchia: Voliti; Cerasa; Vetralia: 1- \ Momcromano: v;l1"- Viterbo: J avalli. Bagnata: Kiivi sonano: Birci; Ronoiglionet .\<i,-,.;. campagnano: Coppi; Castelnuo vo di Porto: Ricci. llllllll IIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIItlllIllllllKlf ì l'i-p[\\.] Sul viale di Tor di Quinto, Gino Bartali, che è seguito da Ricci, taglia vittorioso della VI prova di campionato, conquistando cosi la sua terza maglia tricolore traguardo (Telefoto)