La City accusa i colpi sferrati dall'Italia e dal Reich di Giuseppe Piazza

La City accusa i colpi sferrati dall'Italia e dal Reich La City accusa i colpi sferrati dall'Italia e dal Reich Le più gelose vie dell'impero britannico minacciate dalle forze armate italiane Berlino, 13 agosto. luL'Inghilterra sta già da quattro\Ngiorni almeno, in una misura dì i sintensificazione sul carattere im-|tpegnativo della quale la stampa ! fdei Reich non lascia alcun dubbio ■ gpur astenendosi da qualsiasi rife-1 grimento militare, sotto il succe-ì Mdersi ininterrotto dell'azione del-!"l'arma aerea tedesca il quale è il I bpiù adatto a convincere finalmen-1 nte gli inglesi della realtà dell'as-1 tsunto strategico nel cui segno la rguerra tedesca si annunciò finjadapprincipio: il cessato carattere !ninsulare dell'isola britannica. aPraticamente già con queste lcrfibstqntlcgdDmqttr^ssbdazioni, indipendentemente e senza [ pregiudizio degli sviluppi ulteriori che l'offensiva potrà assumere e dei rapporti in cui a essa siano riferibili — sul che, ripetiamo, non si esprimono a Berlino nè giudizi nè pareri — la guerra è già con tutta evidenza trasportata in territorio britannico a tutti assolutamente i suoi effetti: e intanto, per cominciare, al più diretto, reale ed intenzionate degli effetti di una guerra che è quello di intaccare al cuore la resistenza e l'efficienza del nemico e di menomarne decisamente la capacità bellica, sia offensiva che difensiva. A un passo dall'invasione Da questo duplice obiettivo, ormai formidabilmente ghermito attraverso il Canale, per non esser più lasciato dal braccio di acciaio dell'arma aerea tedesca, nelle impegnative azioni di questi giorni a quelle ultime della sottrazione graduale al nemico del suo stesso territorio non ci corre più che un passo, un passo, come si può ben comprendere, che queste azioni stesse sensibilmente avvicinano e potentemente preparano e facilitano. La stampa del Reich nel suo pur assoluto riserbo circa l'impostazione e l'inquadratura di queste azioni nella cornice strettamente militare della presente fase della guerra, e sui rapporti di essa con l'insieme del piano offensivo contro l'Inghilterra, non manca di rilevare ampiamente il loro carattere distintivo il quale sarebbe come il peso specifico nell'insieme della politica di guerra; carattere che è duplice, e, cioè: distruggere sistematicamente gli impianti portuali e le difese delle coste britanniche, e, nello stesso tempo, co stringere a impegnarsi e a deci marsi la flotta aerea dell'Inghilterra, rendendone impossibile l'assunzione della tradizionale ricetta politica della flotta navale di riservarsi cioè in potenza. « La cifra degli aeroplani britannici abbattuti nelle lotte aeree degli ultimi giorni distruggono questo mito — così scrive la Deutsche Allgemeine Zeitung — anche prima che essa abbia potuto metter radici. L'arma aerea britannica, anche se in Norvegia, in Olanda, in Francia con eccezione di Dunkerque non ha voluto battersi, deve ora uscire in campo sulla costa inglese ». E la Nachtausgabe trae dalla serie di gravi sconfìtte che già in queste prime giornate di semplice inizio l'arma aerea britannica ha subito, per essere uscita in campo a misurarsi con l'aviazione tedesca, la legittima presunzione che il comando inglese troverà oia necessario di impegnare ancor più a fondo la sua arma aerea per ov-icviare ai danni della indiscussa su-Itperiorità combattiva di quella te- dìlesca. IndnvrtviscmnddbscptiLr - fondo la sua arma aerea per ov- c..j ; j ■ j_n„ .-ji— IxLa reazione delle bugie « Dappoiché — scrive il gìorna- le — tra giovedì, sabato e lunedi li signor Churchill, il Ministero ! dell'aviazione e l'Ammiragliato j britannico hanno impegnato tutto l'intero apparato difensivo del-1l'arma aer apparato difensivo del-1—■rea britannica contro gli,attacchi dei bombardieri tedeschi sui più importanti impianti mili-ìtari del Sud del paese, si può ora j aspettarsi che a Londra finalmen-.te si abbracci la decisione di una'più forte difesa di quella appre- j stata finora, anche a costo di]esporre in questa azione l'arma aerea a perdite annientanti»'. I I giornali tutti, peraltro, debbono invece rilevare — sulla scorta delle loro corrispondenze dalle capitali neutrali, nelle quali sempre più netta è la convinzione della superiorità dell'aviazione tedesca, e l'impressione della morsa fatale in cui quella britannica si trova ormai presa — la reazione quasi esclusivamente politico-propagan £t ^n^r^ 1 in0maeria, reazione rattere quasi esclusivamente agitatorio della politica di guerra inglese in quest'ultima fase per cui si allargano sempre più visibilmente le zone di necrotizzazione della reazione bellica del paese e in sostanza è invece la fiducia nella possibilità di una vera difesa che va abbandonando, se non ha del tutto abbandonato, le classi dirigenti. E' chiaro però come una simile politica propagandistica di gioca- Itore d'azzardo non^ potrà che con-j me di dra si rrsponae ai geu.o aene oum- :be dell'arma aerea tedesca e con;ni>rP«bi^ tare all'esterno, di là dall'Oceano it ™« hiiità nl'atonica di non mailtatìtólsSra"rarsi in Inghilterra di una crisi della fiducia. „ Non sarebbe troppo difficile co- o-iìpmp i frr-nuenti "seeni in nonpochi accenni e in molti barbaglirivelatori che trapelano pur fra ]p strette maglie della censura in tutta là stampa britannica, ma anche più nelle indulgenti pubblicazioni dei suoi amici di oltre OceafiO. Molto rilevata è al riguardo una corrispondenza odierna del New York Times di Londra in cui si mette in evidenza il rllassamento crescente del mondo degli af fari e borsistico della City, in se guito sia alle azioni aeree delle giornate scorse sulla costa della Manica, come anche, e non meno, "1 forza del progressivo irresisti b"e stringersi della formidabile te naglia multi-mascellare che le truppe italiane sembrano prepara re in Africa dall'Egitto al Sudan, alla Somalia britannica e al Kenla- in talune fra le più delicate articolazioni dell'impero britannico> Per stritolarle completamente. La guerra mussoliniana Questa è la minaccia della guerra di Mussolini a quelle che furono fino a ieri le più gelose e inviolabili vie dell'Impero ed una delle spine che nella loro non liscia lotta fa meno dormire gli inglesi in questo momento. Con vivo stupore, non già certo nel senso della sorpresa ma piuttosto nel senso del disgusto e dello sdegno, viene appreso in questi circoli un certo improvviso atteggiamento propagandistico non già, diciamo, del Ministero del signor Duff Cooper che è ancora in piedi, ma degli organi propagandistici di quel Governo di Francia che, mentre morde la polvere, accenna I troppo spesso a metter mano al, revòlver ner cercare di alWe-eri- ^purdrtem^ suo non troppo ^delicato ex alleatoJiE' incredibile, ma così è; e non sarà per questo riguardo mai ab- bastanza ripetuto l'avvertimento di ricordarsi dell'abusato espe- !cespe diente storico di un paese il quale nelle sue sconfìtte ha sempre trovato modo di coprire e di camuffare con qualche sgambetto di politica interna, capace di dare polvere negli occhi, la continuazione imperterrita della sua politica estera di ripresa e di rivincita. À questo proposito rileviamo anche da un notiziario della medesi-l ma agenzia ufficiosa l'informazione da Sofia di una partita di aerei da combattimento or ora forniti dall'industria tedesca al Governo bulgaro, informazione dalla quale si rileva come a Sofia il fatto sia considerato come una luminosa prova dell'immensa e quasi illimitata capacità di prestazione della industria bellica tedesca, pur nel pieno della più grande guerra in cui il Reich è impegnato. Giuseppe Piazza iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiitiiiiiiiiiin i iiii imi IM

Persone citate: Churchill, Duff Cooper, Mussolini