LO SPETTRO DELLA FAME grava sui responsabili della guerra di Guido Tonella

LO SPETTRO DELLA FAME grava sui responsabili della guerra CINISMO BRITANNICO LO SPETTRO DELLA FAME grava sui responsabili della guerra Berlino, 10 agosto. lieUna nuova speculazione politico i •propagandistica fa capolino nella stampa inglese, e viene, con non aequivoche dichiarazioni, fermata : nagli inizi da quella tedesca: ed è jdqzEtvtztcmtqtla speculazione della cosiddetta « fame europea » a cui seguirebbe, e starebbe anzi attaccata come l'ombra sta attaccata al corpo. l'immancabile « rivoluzione » del Continente, rivoluzione naturalmente contro la Germania. In breve, si tratta di questo: non è da oggi che data, come i lettori già sanno, una certa blaterazione britannica di una rivoluzione europea la quale dovrebbe venire improvvisamente incontro alla Inghilterra, dal Continente scacciata, richiamandovela, rivelatrice e benefica dispensatrice di beni di ogni sorta; anzi, è appunto la sobillazione e preparazione di questa rivoluzione che qualche importante organo britannico giorni or sono additava ai suoi connazionali come il compito principale dell'Inghilterra belligerante, di quell'Inghilterra che, come si sa, le cerca e le trova tutte per non fare la sola cosa che in guerra sarebbe necessario fare, cioè la guerra. Il ricatto in azione Ora, è di questa sperata « rivoluzione » che i giornali inglesi sembrano improvvisamente aver trovato il filo conduttore e questo filo sarebbe senz'altro la fame, intendiamo, europea. La Germania, in altri termini, tiene ora sotto il suo dominio pressoché l'Europa di modo che — così si ragiona a Londra — essa condanna alla fame, alla stessa fame a cui essa è condannata, l'Europa intera che essa domina; e sarà questa fame che le rivolterà contro l'Europa. Tutto ciò avverrà, secondo queste apocalittiche previsioni dei giornali britannici, precisamente questo inverno. Li per li, come l'abbiamo prospettato noi, il ragionamento sembra filare, secondo una certa logica però buona soltanto per gli addormentati; non così per gli svegli, i quali si ricordano subito della realtà e cioè del fatto che chi chiude e sbarra il Continente e lo condanna alla fame è non già la Germania, ma proprio l'Inghilterra col suo blocco or ora dopo Bl crollo francese « inasprito » ed esteso al Continente intero; quella logica, dunque, si rivela ad un tratto una logica che non potremmo definire altro che inglese; la logica cioè del pazzo, la quale, rescissa dalla realtà dei fatti, continua per conto suo a girare come una trottola e pare filare. Ma v'è di peggio, vi è cioè in più l'aggiunta di una doppiezza e d'una ipocrisia di argomentazioni che ne fa qualche cosa di esclusivamente e inimitabilmente inglese; dopo, cioè, di avere così insensibilmente attribuito ai tedeschi l'affamamento del Continente, i giornali britannici non arretrano dallo speculare apertamente su questa loro violenza, dichiarando — fra l'ironia e la paura di indovinare — che del resto la Germania ha abbastanza derrate per provvedere anche ad altri; e se ne ha, le divida dunque, coscienziosamente, con i popoli che domina. Il che porrebbe alla Germania il seguente dilemma: « O la Germania non ha riserve sufficienti per sfamare l'Europa ed allora sarà la « rivoluzione europea » che la perderà; ovvero essa dividerà con i popoli di Europa la sua mensa e allora dimezzerà questa mensa e perderà lo stesso la guerra ». Il colmo dell'ipocrisia Tutto torna nei calcoli britannici, ma torna senza l'oste: cosi come sono tornati a suo tempo l'accerchiamento, la coalizione, il blocco, la secessione della Russia, le varie linee Maginot e via dicendo. Coni, ora, è la volta della fame ,e della rivoluzione europea: che però, a dire il vero, raggiunge un culmine finora mai raggiunto fra tutte le più spudorate speculazioni britanniche. Si ha infatti — osserva la stampa tedesca — questo colmo dei colmi, a cui nessun nemico in guerra è certamente mai pervenuto nella storia di tutte le guerre guerreggiate, giuste o ingiuste: quello, cioè, di un paese che dopo avere organizzato e con fredda coerenza applicato il più grande crimine collettivo che la storia ricordi e che rivela la propria assenza di coscienza, si appella infine, per cancellarlo e respingerne le responsabilità, nientemeno che alla coscienza del nemico! A questa inaudita campagna, la quale si svolge sui giornali inglesi con tutto il debito accompagnamento di toni e accenti di « pietà cristiana » che destano, naturalmente, i bemolle e i diesis più lacrimosi di là dall'Oceano dove appunto la pietà cristiana si applica non appena non si tratti più di tedeschi, la stampa tedesca risponde, anzitutto, ricordando i fatti come sono: e cioè che il bloc- pg«agdndclctpdsfpfhzgcLadapvdfqi ^j„„„iì „ „„.iin ?,° ^hSÌ^T^/ 9ffi*taSS?p il Continente lo ha dichiarato e lo mantiene non già la Germania, ma l'Inghilterra, la quale lo può ancora togliere quando vuole, e, cioè, quando la sua pietà per le donne e per i fanciulli europei supera il suo interesse e piuttosto la sua buona speranza di vincere la Germania col blocco; ma finché non lo toglie, la responsabilità intera rimane a lei e non già alla Germania; in secondo luogo, e per quanto riguarda per conto suo la Germania, essa non ha nessun dovere, nè morale nè politico nè di altro genere, di provvedere al dei popoli mantenimento dei popoli europei che l'Inghilterra ha lanciato nella guerra e che essa stessa affamacol suo blocco, contrario a tutte le norme delle genti. Essa cosi, djpo avere condotto alla rovina la Polonia, la Norvegia, l'Olanda, il Belgio e la Francia, avendo loro negato col tradimento l'aiuto promesso con le garanzie e l'alleanza, medita ora per sopramercato di affamarle e vorrebbe — con segreto calcolo — che la Germania pensasse lei a mantenerle. Se lo ievi dalla testa, scrivono in corolt i giornali tedeschi, <; La Germania — così scrive ad esempio la Boersen Zeitunq — non pagherà davvero questa specie di « seconde riparazioni », con le quali dovrebbe riparare le distruzioni arrecate dall'Inghilterra in Europa: e la responsabilità di tutto rimarrà agli inglesi ». « Del resto — osserva l'autorevole Hamburger Fremdenblatt — tutto ciò sembra dovuto ad uno zelo troppo prematuro. Fra l'estate e l'inverno — scrive il giornale con chiara allusione — c'è in ogni modo l'autunno; e in questo autunno potranno accadere cose le quali possono cambiare l'intera taccia del mondo ». I rifornimenti svizzeri E il Voelkische Beobachter va portando il discorso sulla fame che già minaccia il popolo inglese. « Questa fame — cosi scrive — assumerà forme delle quali il signor Grenwood, il quale vaneggia di difficoltà economiche tedesche, non si fa nemmeno l'idea. Il porto di Londra, attraverso il quale si compie il quaranta per cento dell'approvvigionamento transoceani rtfhutldtrdchdmatzfcdfcabcaazptco di Londra, giacerà in rovine al- ptrettanto quanto i porti di Liver-I«pool, di Southampton, di Bristol, di Glasgow, di Hull. Con rapidità spaventevole tutti i silos e i refrigeranti saranno vuotati. Il popolo inglese esperimenterà quella fame di cui nella guerra mondiale ha fatto morire un milione e mezzo di donne e fanciulli tedeschi. Il generale « Fame » tiene già per il collo l'Inghilterra; ed è l'Inghil- stmltidm terra che scatenando questa guer- ra l'ha chiamato in ballo ». Si annuncia intanto che le trattative economiche che duravano fra la Germania e la Svizzera hanno ieri condotto alla firma di un accordo sulla base di un adattamento degli scambi reciproci alla nuova situazione con un accordo di compensazione nei pagamenti, e col risultato di un aumentato reciproco traffico. « Le trattative economiche che durano con la Svizzera — così commenta il Deutsche Dienst — hanno concluso ad un adattamento degli scambi fra i due Paesi alle modificazioni avvenute in seguito agli avvenimenti di guerra. Il fatto che la Svizzera, dopo l'armistizio franco-tedesco è stata tagliata fuori da ogni immediato traffico con i paesi stranieri, al di fuori dei confini tedesco e italiano, e il fatto che non potendo più ricevere carbone dall'Inghilterra essa ha aumentato le sue richieste di carbone dalla Germania, hanno avuto come risultato un crescente saldo attivo nel traffico svizzero-tedesco a favore della Germania. I negoziati che si sono ora risolti hanno portato ad un'intesa sul modo delta compensazione, e questa com- pensazione avverrà cioè verso « ''alto » vaIe a cure non attraverso la limitazione delle forniture tedesche bensì attraverso un aumento delle forniture svizzere ». L'Agenzia ufficiosa conclude con l'esemplificare come bisogna contare sull'immediato aumento delle importazioni svizzere in Germania di latticini, di materie tessili e di manufatti di metallo. Giuseppe Piazza gergo di coloro che spaziano al disopra del cielo della Manica. Un collega tedesco della cosidetta Propaganda Kompanie, il quale ha avuto la fortuna di vivere la prodigiosa battaglia a bordo d; un Messcrschmidt riferisce tra l'altro una vivacissima descrizione nell'episodio svoltosi al disopra del cielo di Dover, quando i caccia tedeschi si sono trovati davanti allo sbarramento dei palloni frenai', che gli inglesi avevano librato ad un'altezza di 2000 metri. Al disopra del fuoco delle batterie antiaeree inglesi che hanno cercato d'impedire ai tedeschi di avvicinarci', allo sbarramento, le squadriglie di « Me 109 » che già avevano abbattuto in combattimento sopra l'isola di Wight ben cinque Spitfire, si sono abbandonate allegramente al nuovo spasso del tiro a segno contro le panciute sagome di gomma. Una mezza dozzina dì pallori' veniva fatta scoppiare a colpi di mitragliatrici, ciò che induceva gli inglesi a terra ad azionare d'urgenza i gavitelli per cercare d'i salvare r.l loro materiale ritirando parte dei palloni in basso, e parte facendoli risai're più in alto nelle nuvole, con manovra ostacolata peraltro visibilmente dall'intricato garbuglio di cavi che dovevano essersi perduti a terra per la caduta dei palloni colpiti da', tedeschi. Fandonie inglesi Negli ambienti tedeschi si ironizza sulle fandonie della propaganda inglese a. proposito della battaglia aerea del giorno 8, sottolineando come se s'i dovesse stare alle cifre che Londra ha fornito già precedentemente a proposito delle perdite aeree tedesche, bisognerebbe concludere che l'Aviazione germanica è annientata da un pezzo. Azioni come quelle svolte nella giornata di giovedì, come quelle svolte ieri e oggi dimostrano invece che l'Arma azzurra tedesca non solo è piena di vitalità e di aggressività, ma si rivela sempre più agguerrita per i vantaggi che le vengono da una esperienza tattica e da una conoscenza dei sistemi avversari giorno per giorno più completa. Così, la constatazione della superiorità tecnica dei caccia tedeschi è considerata di particolare importanza per l'ulteriore sviluppo delle azioni degli Stuka che, operando in formazioni miste, possono attaccare a colpo sicuro, lasciando il compito di eliminare i caccia nemici ai Messerschmitt. Notiamo infine come, secondo notizie provenienti da Stoccolma, gli inglesi penserebbero d'impiegare il sistema dei palloni frenati anche per difendere i convogli. La situazione di questi dominatori dei mari» è tragicomica: se, per scortare i convogli, i quali sono necessarissimi per assicurare i viveri all'Inghilterra, si ricorre alla Marina da guerra, si espongono delle preziose unità alla furia devastatrice degli Stuka, se si ricorre alla guardia degli aeroplani da caccia si corre il rischio di un annientamento in massa come quelli di Dover e di Wight. Coi palloni frenati, devono aver pensato gli inglesi, è più economico, anche se la sicurezza è in queste condizioni una... gonfiatura! Guido Tonella

Persone citate: Giuseppe Piazza, Hull, Wight