La Romania si dispone ai necessari compromessi di Italo Zingarelli

La Romania si dispone ai necessari compromessi La Romania si dispone ai necessari compromessi Un radio-messaggio di Gigurtu al popolo romeno - Tono più conciliante della stampa di Bucarest -■ Nuove leggi e nuove ordinanze contro gli ebrei Budapest, 8 agosto. Il signor Bossy se n'è oggi ritornato a Bucarest in asroplano. Anzi, il suo apparecchio è stato ]costretto da una panna ad atter- rare a Lugos, nel Banato; e per proseguire il viaggio ha dovuto attendere un aeroplano militare mandato da Bucarest. Della sua (breve permanenza sulle rive del Danubio i giornali si occupano con adeguata brevità. Quasi nessuno qui commenta il comunicato uffi cialé (assai laconico anch'esso, 1 breve essendo stato il colloquio col conte Teleky e col conte Csaky ai quali il signor Bossy non aveva nulla di concreto da dire cosi come nulla di concreto a lui fu detto); vi è in giro un'attesa discreta: ed ecco tutto. Del resto, contrariamente alle notizie che si avevano ieri, la delegazione bulgara ieri sera non è affatto partita per Craiova dove sembrava predisposta ogni cosa, anzi a tutt'oggi il Governo di Sofia non ha ricevuto nessun invito ufficiale romeno a designare una delegazione. E' inesatto che il Ministro degli esteri signor Popof debba recarsi a Bucarest e che il Ministro romeno Cadere abbia annunziato una sua seconda visita a Sofia. Ma i bulgari, sebbene i romeni avvertano di non volere o non potere restituire l'intera Dobrugia meridionale dalla quale tuttavia stanno ritirando il materiale degli uffici e il parco ferroviario, sono in fondo convinti che la spunteranno ragionando che Bucarest tenga ad accontentarli anche per ingraziarsi Mosca e per avere le mani pia libere nelle trattative con l'Ungheria. Le relazioni con la Francia, malgrado i telegrammi antimagiar; diffusi dalla Havas, sono caratterizzate da freddezza e il ministro Thierry lasciando ieri definitivamente la residenza che per lui è stata fonte di tante amarezze si è visto salutare alla stazione di Bucarest solo dal capo del cerimoniale del Ministero degli esteri. Sopra una questione i romeni oggi riescono però a trovarsi facilmente d'accordo ed è là que stione ebraica. Le leggi e le ordinanze si susseguono. Una legge approvata ieri dal Consiglio dei ministri e che dovrebbe entrare in vigore sabato al più tardi divide gli ebrei in tre categorie: la prima comprende quelli che combat terono fa guerra d'indipendenza del 1877 e i loro discendenti, i re-duci dell'ultima guerra e quelli ' che ottennero la cittadinanza dal Parlamento prima del 1918. Fino alla fine della guerra mondiale, infatti, un ebreo non poteva diventare cittadino romeno se le due Camere esaminato il suo caso non avessero risolto in senso afferma- tivo. Gli appartenenti alla prima I aziende private categoria godranno parecchi di ritti ma non potranno diventare impiegati dello Stato. Gli ebrei che nel 1918 già si trovavano in Romania assegnati alla seconda categoria non possono, salvo eccezioni consentite dal Consiglio dei ministri, nè diventare funzionari dello Stato nè esercitare professioni che li mettano in contatto, come ad esempio l'avvocatura, con le autorità statali e neppure possedere immobili; esonerati dal servizio militare, dovranno tuttavia pagare una tassa o prestare lavo ro manuale. La terza categoria comprende tutti gli altri ebrei che avranno unicamente il diritto diesercitare il commercio libero e non quello di essere impiegati in a 1-' Italo Zingarelli

Persone citate: Bossy, Csaky