Il colpo su Caifa

Il colpo su Caifa Il colpo su Caifa Tutti i nostri apparecchi sono rientrati incolumi (Nostro servizio particolare) Per la terza volta dall'inizio della guerra le Ali fasciste hanno raggiunto Caifa, sottoponendo quell'importante caposaldo britannico del levante a nutriti bombardamenti. Una nostra formazione di plurimotori ha decollato da una base avanzata e navigando per lunghe ore sopra le sconfinate distese marine dell'Egeo ha raggiunto la costa della Palestina all'ora X, prescelta come la più favorevole per adempiere pienamente la missione prestabilita. Nonostante la visibilità non fosse perfetta, i nostri bombardieri hanno individuato i depositi di carburante e le opere portuali, che hanno colpito in pieno, provocando immediati incendi di centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio, e distruggendo le complesse e delicate installazioni. Quindi in- seguiti dal tiI0 violento e rabbio so della difesa britannica prende vano la via del ritorno superando di nuov? 11 lunghissimo percorso per rientrare, tutti incolumi, alla base di partenza. Nel pomeriggio è stato avvistato al largo della costa cirenaica un idrovolante inglese quadrimotore tipo « Short Sunderland » da ricognizione a grande raggio. Due nostri apparecchi da caccia, partiti su allarme da una base della Libia Orientale, hanno inseguito il grosso apparecchio nemico che dopo pochi minuti si è trovato sotto il tiro dei nostri cacciatori L'idrovolante ripetutamente colpito in organi vitali era costretto ad ammarare sul Mediterraneo a circa venti chilometri al largo di Tobruk. Segnalata la discesa in mare del velivolo nemico al comando di Marina, questi disponeva l'uscita di una torpediniera, al cui avvicinarsi l'equipaggio della R.A.F. affondava il proprio idro. Gli otto occupanti dell'apparecchio — due dei quali feriti — venivano fatti prigionieri. A bordo della nostra unità navale veniva pure presa la salma di un aviatore inglese deceduto in confbattimento. Su tutto il settore operativo dell'Africa settentrionale è proseguita intensa per l'intera giornata la attività di ricognizione; tutti i nostri apparecchi sono rientrati alla loro base. In A.O. l'azione aerea contro la Somalia britannica, già iniziata da qualche giorno, è stata intensificata. Nella giornata del 4 agosto ricognizioni offensive condotte su quel territorio hanno permesso di rilevare e mitragliare elementi di truppa nemica. Nel pomeriggio dello stesso giorno una nostra colonna, entrata nel territorio della colonia britannica, veniva attaccata da due apparecchi nemici. La nostra caccia, prontamente intervenuta, aggrediva l'avversario, impegnandolo incombattimenti risonisi con l'abbattimento di un apparecchio della R.A.F. precipitato in fiamme al suolo e la fuga dell'altro rimasto colpito dal nostro tiro. Il 5 agosto i movimenti delle nostre unità terrestri che avevano varcato il confine della Somalia Britannica sono stati ininterrottamente protetti da crociere della forza aerea dell'A.O.I. Durante una ricognizione offensiva sulla munita base di Berbera sono stati individuati in porto tre navi da guerra, rimorchiatori e maone che sono stati sottoposti a efficace bombardamento. Una seconda incursione sulla base aereonavale di Berbera è stata condotta da una nostra squadriglia da bombardamento. Anche Aden e un aeroporto ne mico sono stati attaccati, essi hanno subito gravi danni. Voli di osservazione sono stati eseguiti sull'alto Sudan. Tutti i nostri ap parecchi sono rientrati alla loro base. E' stato recentemente affermato da autorevole fonte alleata che « i voli dell'Aeronautica italiana sul Kenia, sul Sudan, sulla Somalia britannica e sull'Egitto insegnano, con i loro successi e i loro risultati, che l'Italia ha conquistato il predominio aereo nei cieli africani ». Aggiungiamo noi che i voli su Caifa e Gibilterra, come pure quelli sull'Arabia, hanno esteso questo dominio a tutti i punti vitali dell'Impero britannico che in qualche maniera fronteggiano il nostro territorio. Le recenti segnalazioni concernenti l'ingresso delle nostre truppe nella Somalia inglese pongono in rilievo il concorso particolarmente notevole dei mezzi aerei all'avanzata dei nostri reparti in quel territorio degli inglesi, munito di fortificazioni che soltanto la aviazione poteva individuare ed efficacemente bersagliare. Un altro « Sunderland » è stato abbattuto. E' questo uno dei tipi di idrovolanti di maggior tonnellaggio impiegati in questa guerra. Il suo peso a vuoto è di 12344 chili e in pieno carico di 22.750 chili. La sua autonomia normale supera i 2800 chilometri con una mrTtlaSgastvcplvdssnttplgbdCmDvelocità massima di soli 23t> km. | all'ora. Le dimensioi:! sono pro: porzionate al tonnellaggio cioè ^0tir.!k.^aa^,'^LÌell?na^%«'Sm. 34.10; la "lunghezza, di ni. '2B;\l'altezza'è di m. 10; la potenza motrice è di 3660 cavalli, riparti-1 ta su quattro motori e l'armamen-: to è costituito da una torretta gi¬ revole con cannone situata ante:i dormente e da due cannoncini 1 Viekers » montati su sostegno nel settore posteriore dello scafo. La distruzione di un apparecchio di siffatta mole, costituisce evidentemente notevolissimo danno per l'avversario già così provato nelle sue forze aeree metropolita-1ne e di oltremare; cosi come in | i terra, e sul mare la potenza bri- . tannica è in declino pure nel cielo. Giorgio Lourrier

Persone citate: Giorgio Lourrier, Sunderland