La Romania si a sgombrare la prepara Dobrugia

La Romania si a sgombrare la prepara Dobrugia La Romania si a sgombrare la prepara Dobrugia Il plenipotenziario romeno torna a Bucarest per rèndere conto del compromesso raggiunto - Progetto di scambi delle popolazioni Budapest, 6 agosto. Gli scambi di vedute fra romeni e bulgari procedono abbastanza bene. Anche se qualche giornale di Sofia ritiene opportuno fare ancora delle riserve esortando Bucarest ad attenersi ai consigli ricevuti dalle potenze dell'Asse, noi il quale seri siamo con lo Slovo ve contemplare il popolo bulgaro l'evoluzione di rapporti con laRo- mania con ottimismo. Per eliminare malintesi tra i due Stati — osserva il giornale — la Romania oggi non ha che da decidersi al sacrificio di un piccolo compromesso. Ora la decisione romena si può già considerarla presa; mentre il signor Cadere partiva alla volta di Bucarest per rendere conto delle sue conversazioni col Presidente del Consiglio, Filof, e col Ministro degli esteri, Popof, a Sofia cominciavano ad arrivare notizie dei preparativi romeni per lo sgombero della Dobrugia meridionale. Affinchè questo problema sia risolto una volta per sempre, il Curentul domanda che i romeni viventi in Bulgaria siano richiamati in patria e cosi i bulgari viventi in Romania. I romeni in Bulgaria, secondo il Curentul, sarebbero nientemeno che 180 mila ma il censimento bulgaro nel 1R26 ne registrava appena 69 mila. La accoglienza che il Governo di Sofia riserva a simile proposta non è nota. In quanto ai contatti fra Budapest e Bucarest, non è confermato che il Ministro di Romania a Roma, signor Bossy, incaricato delle trattative debba arrivare a Bucarest domani ma, sia o no la informazione esatta, il Pesti Ujsag viene a dire che l'ignorare il sclicontenuto delle proposte che iljsignor Bossy starà per fare noni ha importanza « sapendosi a Bu- j dapest benissimo che l'alta politi-1 ca romena ricorrerà a tutti i mez- per ritardare o magari evitare juna decisione. Conumque, la "si-1tuazione - aggiunge il giornale — dovrà essere chiarita lo stesso.L'esordio non è lieto, però nemmeno in questo caso vogliamo essere pessimisti. In fondo, che la Guardia di ferro minacci di non 'appoggiare più il Gabinetto Gigurtu ove questo si riveli disposto a concessioni territoriali all'Ungheria e che a Bucarest si raccolgano firme sotto memoriali antirevisionisti e anti- magiari destinati a essere spediti non solo a Roma e a Berlino ma anche (felice idea di Maniu, Giorgio Bra- tianu, Mihalache, Cuza, Lupu, Po- povici e compagni) a Londra e a New York è cosa che al Governo,romeno può far comodo per con- sideraziom tattiche ove domani tila giustificarsi agitando to^""6"- e""""""" «s.Lauuu apressioni dell'opinione pubblica, ma che la stampa ufficiosa rome-!r a e à - na ammetta la presenza in Tran silvania di masse ungheresi e seri va chiaro e tondo — come fa l'ex ministro Otelesehanu nell'C/iiirer sul — che non si deve assoluta : mente parlare di cessioni di ter ritori abitati da queste masse è!un po' pericoloso e forse non poli- tico. Se gli ungheresi in questioi ne se ne vogliono andare — spiea ga l'ex-Ministro — saranno la-salati partire ma la cessione di a lvasli territori è da escludere. Pop, un altro ex-Ministro — in queste faccende per un ex-Mini stro è sempre più facile parlare —Iscrive nella Smania eh? la n^suyania non può essere separatadal corpo della Romania e che ei nessun romeno dovrà cadere in av- - venire sotto [j giogo straniero, stoica ne, j ^ g, fronte a„a -|Russiai pratica nel comporre il aj Italo Zingarelli La zona tratteggiata indica la parte della Dobrugia che verrebbe ceduta dalla Romania alla Bulgaria, tornando al confine instaurato dal Congresso di Berlino nel 1378 e durato fino al 1912.

Persone citate: Bossy, Giorgio Bra, Italo Zingarelli, Lupu, Mihalache, Slovo