Le impressioni in Turchia e nell'Iran

Le impressioni in Turchia e nell'Iran Il discorso di Molotof Le impressioni in Turchia e nell'Iran Istanbul, 5 agosto. La Turchia e l'Iran si trovano ancora sotto la forte impressione prodotta dal discorso di Molotof alla settima sessione del Soviet Supremo. E' la prima volta — si ileva qui — che dalla bocca d'un uomo di Stato sovietico sono uscie dichiarazioni così secche e dure nei riguardi dei vicini meridionali. l fatto che aeroplani franco-inglesi, partendo dalle basi allora in allestimento dell'Alta Gezira e del- rA|to IraU e sorvolo il torriorio turco eri iranico, abbiano afdMcdrIgcplvnompiuto dei voli « di prova » sui- a zona Petrolifera russa del Cau- caso ]a fme rt] marzo p , prlmj dell'aprile scorso, ha formato maeria d'un preciso atto d'accusa ovietico che non tien conto delle |absnnaGrtcuse portate dai Governi Ankara e di Teheran di non di es ere stati a conoscenza di tali voli. La pubblicazione tedesca dei documenti segreti francesi ha falo piena luce al riguardo, fissando senza eccezione certe responsabilità. Del resto si conoscevano da tempo gli obbiettivi della progettata azione primaverile degli nnarrztBgnaie, il corrispondente Stampa » subì lo scorso 'onore dell'espulsione dalla Siria e da tutti i territori francesi con atto firmato dal Generalissimo Weygand in persona). E' interessante al riguardo osservare l'opinione oggi corrente negli ambienti britannici e francesi d'oriente. Secondo tali ambienti il ritardo dell'azione, che poi è venuta a mancare, contro Bacù e il Mar Nero avrebbe dato un vantaggio di tempo ai nemici, quel vantaggio che i Germanici rimanendo indisturbati alle spalle Alleati contro i pozzi petroliferi pdi Baku e le raffinerie di Batum ner averne scritto sul suo eior- £per averne^crroo^sm suo gior: ne « ^aitmarzo t atmbMago la linea dorsale dei loro ri (Mar Nero,. hanno gf ruttato in pieno concentrando tutte le loro forze ad occidente, Gli ambienti francesi ed inglesi addossano la responsabilità del ri tardo prima, della mancata azione bsavGntsspoi, alle resistenze alle riluttanze e « ai bizantinismi » del Governo turco, fatta eccezione del condiscendente Saragioglu. Ritornando al discorso Molotof osserviamo come negli ambienti turchi ed iranici non si escluda che — secondo la tattica abituale — possa significare il preannuncio d'una azione russa nel medio Oriente. Molotof stesso ha confessato che le posizioni militari russe alle frontiere meridionali sono state notevolmente rafforzate. Le voci sulle intenzioni sovietiche verso la Turchia sono allarmisticnei que]le verso rlran sono an_ cor più allarmistiche. L'Iran — si sa — si trova tutto esposto al nord e senza possibilità di efficace difesa verso i Russi. L'Iran economicamente gravita al nord. Oltre metà del suo commercio è con la r„„ì,, a narte irli Tne-lesi rnn la «J*J^L? \SSm« '0™ c»°n„ ?P vero &laio neuo &taio —, ì uiapponesi pure s'interessano enormemente a questo immenso altopiano iranico che, oltre gli sterminati deserti, possiede ricchezze formi- dabili nel sottouolo- petrolio miner„n metniiiri rarhone o cm'rte rti neral1 metallici, carbone, e gode di una grande feracità agricola nel le regione del nord-ovest. All'Iran, quale grande incognita del domani, questi ambienti di oriente portano particolare attenzione anche in riferimento alla parte conclusiva del discorso Molotof sulla redistribuzione in atto degli imperi di sfruttamento economico. L'uomo di governo sovietico ha affermato che la sconfitta della Francia, del Belgio e dell'Olanda ha messo in pericolo l loro imperi coloniali contro gli appe-titi imperialisti non solamente nellontano Giappone, ma anche negli Uniti»' Co* P°trfbbe d°fmam eSsere per '•Inghilterra. Antonio I ovato emonio rovaio