Con i giovani in armi dei Battaglioni G.G. F.F. di Alberto Vigna

Con i giovani in armi dei Battaglioni G.G. F.F. Con i giovani in armi dei Battaglioni G.G. F.F. La visita del Federale ai reparti " Gii attendamenti del III Gruppo Battaglioni Giovani Fascisti, che è stato recentemente intitolato al caro nome di Italo Balbo, sono Inerpicati sul crinale di una delle estreme propaggini dell'Appennino là dove questo appena si distacca dalle Alpi ed ancora le sue selve odorano di salmastro del vicino mare. Se questi giovanissimi, che ieri abbiamo visitato seguendo il Federale che ha voluto recarsi tra i ragazzi del suo Comando Federale della G.I.L. raccolti nel Battaglione Torino, non fossero impegnati In una Intensa e severa preparazione al combattimento, guardandoli nelle loro adunate, seguendoli nelle loro pur faticose esercitazioni si potrebbe pensare che l'attendamento sia sorto per una di quelle festose adunate che sono tipiche della giovinezza fascista, della giovinezza del nostro tempo nuovo che disprezza gli ozi e gli agi ed ama invece la vita caratterizzata dalla forza, dall'audacia e dal combattimento. Invece i diciottenni dei Battaglioni Giovani Fascisti, appartenendo essi infatti alla classe 1922. hanno richiesto ed ottenuto l'arruolamento volontario sin dai primi giorni della guerra. Poiché si tratta di elementi eccezionalmente giovani occorreva una speciale preparazione e perciò venivano affidati a uomini di sicuro valore che con il solo loro nome, che con la sola ineguagliabile autorevolezza che proviene loro dai molti nastrini al Valore e dalle molte ferite riportate in guerra, davano affidamento di essere per i giovani non solamente i comandanti e gli istruttori, ma il vivente esempio di come si ama e si serve la Patria. In questa zona sono dislocati parecchi Gruppi dì Battaglioni; ma per limitarci al terzo Gruppo, che interessa più da vicino i torinesi perchè composto appunto di giovani della G.I.L. di Torino, dagli alpini di Vercelli con i camerati di Spezia e di Genova, diremo della visita compiuta ieri dal Segretario Federale ai ragazzi (questi giovanissimi soldati possono infatti ancora essere chiamati ragazzi pur già avendo degli adulti la matura coscienza del dovere e l'animo preparato e forte) del Battaglione e della compagnia Torino. A ricevere il Federale si trovava il comandante del terzo Gruppo, Il valoroso console Candelori, il maggiore Castagnero comandante del battaglione Torino e gli ufficiali, tra cui è anche il camerata Sbardella fiduciario del Gruppo Rionale Dario Pini. Salutata la guardia schierata .il Federale, guidato dal console Candelori, ha visitato il vasto accampamento perfettamente mimetizzato sulle pendici montuose in modo da essere non identificabile anche a poca distanza. Poi il Federale, con cui era 11 colonnello Vaccaneo vice comandante della G.I.L., si è trattenuto con i giovani del battaglione Torino che erano adunati per 11 rancio, di ritorno da una lunga marcia e dalla giornaliera proficua esercitazione con le armi da fuoco e con i più moderni sistemi di attacco per truppe leggere di infiltrazione. Il Federale si è trattenuto con piena cordialità tra i giovani, ha rivolto loro quelle semplici parole, che però scendono dirette al cuore e che possono essere dette soltanto da chi è stato soldato e combattente a coloro che, soldati sono già oggi, ed anelano di divenire presto — quando? fors'anche domani — combattenti alla loro volta. Non era il caso di richiedere dettagliate informazioni sulla loro salute; bastava guardarli in viso ricercare nei loro sguardi quello sfavillio ancor quasi ingenuo e pur già risoluto che è l'indice del perfetto equilibrio fisico e spirituale. Dalle vicine cucine si sprigionava il profumo di un rancio che anche soltanto l'olfatto poteva già definire ben gustoso e che inoltre è sano ed abbondante; da grandi ceste di pane si levava, nella purezza cristallina dell'aria montana, il domestico profumo dell'indispensabile alimento, anche questo ottimo e fragrante. Poi 1 giovani hanno voluto adunarsi attorno al Federale dirgli in quel modo semplice ed affettuoso che è proprio dei soldati il loro grazie per la gradita visita inneggiando al Duce. Ieri avremmo voluto avere con noi — pur schifati dalla loro presenza — alcuni di quei giovani inglesi che sono conosciuti sotto lo spregievole termine di «obiettori di coscienza > ed avremmo voluto metterli a confronto con i nostri giovani. Ed allora tutto sarebbe stato chiaro; il perchè della nostra vittoria, il perchè della loro sconfitta. Alberto Vigna

Persone citate: Castagnero, Duce, Italo Balbo, Sbardella, Vaccaneo

Luoghi citati: Genova, Torino, Vercelli