40 attacchi e 50 bombe disastrosi per le navi nemiche

40 attacchi e 50 bombe disastrosi per le navi nemiche 40 attacchi e 50 bombe disastrosi per le navi nemiche Nella giornata dell'll le aviazioni della Sicilia e della Libia — le quali durante la giornata del 10 non avevano potuto individuare che elementi isolati — riprendevano sotto la loro azione le forze navali inglesi che, suddivise in tre gruppi — procedenti a diverse'velocità indubbiamente a cagione dei danni subiti e delle avarie conseguenti — si erano rimesse sulla via del Levante. Tale azione continuava ininterrotta nelle giornate del 12 e del 13, durante le quali le forze aeree della Libia e dell'Egeo entravano in azione a mano che la distanza dei vari gruppi da battere lo permetteva. In tal modo queste nostre formazioni aeree di velivoli terrestri si spingevano arditamente sul mare aperto per oltre 600 chilometri dalle loro basi, meritando, anche per questo, titolo d'onore. Non meno di quaranta attacchi si succedevano implacabili contro il nemico; non meno di cinquanta bombe, tra le quali alcune di grossissimo calibro, colpivano le navi avversarie, con visìbili effetti. Dieci apparecchi da caccia nemici erano abbattuti. Nella mattina del giorno 11 il gruppo Hood rientrava a Gibilterra mentre nella notte sul 13 le forze navali di Alessandria rientravano in tale porto. Da fonte nemica non sono ancora confessate le perdite da noi inflitte Dalle testimonianze di coloro che hanno partecipato al combattimento, dalla precisa e in discutibile documentazione fo tografica, dalla lentezza con lai quale le navi hanno seguito la via del ritorno, dalla affievolita reazione controaerea, si può ritenere con sicuro fondamento che tali perdite siano state ragguardevoli. Infatti un cacciatorpediniere e un piroscafo da carico sono stati certamente affondati; due navi da battaglia, quattro incrociatori e due navi portaerei, due cacciatorpediniere sono stati sicuramente, e taluni ripetutamente e seriamente colpiti. Dodici aerei sono stati abbattuti. Una diecina distrutti o danneggiati a bordo della nave portaaerei. Risulta inoltre per certo che di tali unità: la nave da batta¬ glia Hood è stata colpita con tre bombe, rispettivamente alla stazione di tiro dei grossi calibri^ alla torre superiore prodiera dei pezzi da 381 ed alla stazione telemetrica; la nave portaerei Ark Royal è stata colpita da una bomba che ha demolito la parte esterna prodiera destra del ponte di volo e distrutto sette apparecchi; la nave portaerei Eagle presenta una grande falla a prua. Mentre Z'Ark Royal è già entrata in bacino a Gibilterra, la Hood, per mancanza colà di materiale ed attrezzatura dovrà forse essere inviata in Inghilterra, Un caccia Inglese colpito da due bombe, la prima fra il fumaiolo e i tubi di lancio prodieri, la seconda in corrispondenza del terzo cannone.

Luoghi citati: Alessandria, Gibilterra, Inghilterra, Libia, Sicilia