L'attacco degli aeroplani e lo scontro delle due flotte
L'attacco degli aeroplani e lo scontro delle due flotte L'attacco degli aeroplani e lo scontro delle due flotte Nella giornata dell' 8, dalle ore 9 alle 20 circa, in dieci ondate successive, l'aviazione attaccava la flotta inglese nel Me diterraneo orientate con buoni risultati. Non meno di dieci o dodici grosse bombe raggiunge vano il bersaglio. A bordo di un incrociatore si sviluppava un incendio. Nella notte sul 9 le nostre squadre navali raggiungevano intanto la zona loro assegnata dal piano prestabilito. Il mattino del 9, la limitata visibilità dovuta a foschìa che gravava sul mare, impediva il controllo della formazione inglese, la quale alle 13,30 dava segno della sua presenza nello Jonio con un attacco di velivoli siluranti diretto contro un gruppo di nostri incrociatori distaccati in esplorazione avanzata. Il tentativo veniva pronta- mente sventato, mentre cinque dei nove apparecchi attaccanti venivano abbattuti dal fuoco delle armi contraerei degli incrociatori. Intanto gli idrovolanti catapultati dagli incrociatori e lanciati alla ricerca della formazione, fornivano precise indicazioni e consentivano al Comandante in Capo di stabilire, alle ore 15,Jf5, il contatto delle artiglierie. Il gruppo dei nostri incrociatori che si trovava più prossimo alle navi similari della forma zione avversaria apriva per primo il fuoco, seguito da quello delle corazzate' Cesare e Cavour, subito controbattuto dal le corazzate britanniche. Malgrado la forte distanza (26 mila metri), il tiro veniva rapidamente portato sul bersaglio e vari colpi raggiungevano le navi nemiche, una delle quali era vista appruarsi e cessare il fuoco. 1 Anche il tiro dell'avversario appariva efficiente; un colpo dg. 381 raggiungevo, una delle no stre corazzate, esplodendo in coperta, al centro della nave, presso il fumaiolo, senza però impedire che essa continuasse il proprio tiro con invariata intensità, poiché nessuna parte vitale della nave era stata colpita. Mentre si svolgeva l'azione tra le navi maggiori, le squadriglie di cacciatorpediniere che si trovavano in posizione favorevole andavano animosamente all'attacco, sfidando il fuoco di sbarramento delle navi maggiori del nemico, il contrasto dei suoi cacciatorpediniere e l'azione di bombardamento dei suoi aerei. Nonostante la qontromanovra delle unità nemiche, rivolta a frustrare l'attacco e ad evitare i siluri, uno di questi, lanciato dalla squadriglia Freccia. raggiungeva un incrociatore nemico. Durante la manovra di avvicinamento, questa squadriglia di nostri cacciatorpediniere, abbatteva, inoltre, tre velivoli inglesi.
Persone citate: Cavour
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