Bartali e Bini avversari diretti per la conquista della maglia tricolore di Giuseppe Ambrosini

Bartali e Bini avversari diretti per la conquista della maglia tricolore // Trofeo Moschini a Mantova Bartali e Bini avversari diretti per la conquista della maglia tricolore e o! L'attività ciclistica che, dopo il o- Giro d'Italia e in seguito alla no latra entrata in guerra, sembrava i-\dovesse subire una sosta, ha rio!preso in pieno, su strada e su pieì'sta, in campo nazionale come in e!q„e;;0 internazionale. Si sono die. >sputati i campionati su strada deo | gu allievi e dei dilettanti, quasi n a a, n n o n a o l , — tutti quelli su pista, la MonacoMilano. Ora è la volta della- ripresa della massima competizione su strada e della più interessante anche in senso assoluto: il campionato assoluto degli stradisti. Sapete che, non soddisfatti del sistema per il quale Mario Vicini conquistò la maglia tricolore per l'Anno XVIII, i dirigenti della F. C. 1., per quanto di pareri discordi (c'era chi voleva la prova unico e chi le più, chi tre, chi cinque e chi settej hanno adottato il sistema delle sette prove, di cui solo cinque valevoli per la classifica. Non è certo il caso di riprendere la discussione su questo originale adattamento, che ha le sue virtù e i suoi difetti e che, comunque, è stato adottato in via di esperimento. Tre delle sette prove sono già state disputate: la Milano-Sanremo, il Giro di Toscana e quello del Piemonte. Ma nessuna ha dato un risultato convincente, cioè aderente alla dimostrazione di valore fornita da alcuni degli attori più in vista. Nel finale, cioè nella fase risolutiva, della corsa di apertura e in quello della prova toscana la vittima della sorte è stato Bizzi, mentre ad essa ha dovuto piegare Bartali quando stava per decidersi la corsa piemontese. Ne è uscita una classifica generale che dirò per lo meno bizzarra e che è questa: 1. Bartali e Bini, con punti 9; S. Rimoldi, 18; lf. Canavesi, Leoni e Bailo, 14; 7. Vicini, Bizzi, Ser- e ej^^Landi'Brente eS°« -\vc!deb La™l> Benente e Loppi, 17 , o a o u a a i o . o n i , l e a a i a , a à o i i a a a o, e ti e oa ari. co aalo a rdi o a erI: g2' a a ce o 13. Torchio e Bergamaschi, 18: l'i. Marabelli, Tomasoni e Magni S.. 19. A prima vista, potrebbe sembrare che la situazione dì certi aspiranti al titolo sia già definitivamente compromessa. Ma il sistema dello scarto dei due peggiori punteggi conseguiti nelle sette prove dà un carattere di instabilità e di provvisorietà a questa classifica perchè solo alla fine si potranno scegliere i cinque addendi della somma che stabilirà la classìfica definitiva. Finora, quindi, nulla' di compromesso. Il campionato, quindi, è al massimo del suo interesse perchè d'ora innanzi ogni passo falso avrà conseguenze ben più decisive. Inoltre, le sorprese del Giro d'Italia, con l'imprevista e imprevedibile rotta di tutti gli « assi » e con la rivelazione Coppi, contribuiscono ad acuire l'attesa per questa gara. I camerati della Mantova Sportiva* ftanno voluto riportare la toro prova, che ricorda e commemora sportivamente la memoria di Pino Moschini, combattente e squadrista, alla genuina veste di corsa stu strada, abbandonando quella provvisoria di circuito chiuso a carattere essenzialmente spettacolare. E il percorso è ridotto a 828 chilometri e in maggior parte pianeggiante. Tale, infatti, è la parte iniziale fino al Garda e lungo la sua riva destra (meno il gradino di Volta), cioè per 100 chilometri. Le difficoltà sono adunate nella parte centrale e costituite dalla salita -di San Zeno e da quella, più lunga e difficile, di Castagne, che all'ultimo momento gli organizzatori hanno domito sostituire a quella di Monte Breonio resa impraticabile da un recente alluvione. II caposaldo della corsa sta, dunque, qui, e dista dall'arrivo 50 chilometri. Sarà esso decisivo per la gara t E' molto dubbio. Quello che è presumibile è che la lotta divampi violenta ad iniziativa del duo Bartalì-Coppi, che hanno t messi e l'interesse per liberarsi de- ,\gli spauracchi in velocità. Purtroppo mancheranno Vicini e Bizzi, cioè la coppia che avrebbe po. tuto essere la più minacciosa, potendo essa contenere V offensiva dei due... compari del Giro d'Italia e risolvere anche, per inerito di Bizzi, la partita a loro vantaggio sulla pista mantovana. Con questa assenza, indubbiamente forzata, il cesenate e il livornese debbono rinunciare ad ogni loro aspirazione al titolo e rendono molto più facile il successo degli avversari. Non bisogna, però, dimenticare che c'è in campo un Bini, alla puri con Bartali in classifica e che può anche pretendere di avere la meglio con lui in volata. I due, con Leoni e Servadei, costituiscono il quartetto che quasi certamente lotterà per i prìmi'posti se la corsa non dovesse essere decisa in salita. Qui, invece, saranno Mollo, Canavesi, Benente gli avversari che daranno più filo da torcere ai due arrampicatori. Ma a me pare, che, sbaraglino o no il campo in salita — e le doti di passisti di Bartali e Coppi li fanno irraggiungibili in una fuga dopo Castagia — la vittoria non dovrebbe sfuggire a Bartali, che avrà un valido appoggio anche in Magni, Volpi, Ricci e De Benedetti. Con ogni probabilità, quindi, mentre Vicini dovrà rinunciare al sogno dì conservare la maglia tricolore e Bizzi a quello di riprenderla dopo due anni, Bartali, sempre che la forma risponda alla classe, si avvia a riconquistare quel primato che gli sfuggì tre anni fu a Treviso. Giuseppe Ambrosini

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