Nuovo colloquio di Craigie col ministro degli Esteri nipponico

Nuovo colloquio di Craigie col ministro degli Esteri nipponico Nuovo colloquio di Craigie col ministro degli Esteri nipponico In Giappone si ritiene che il destino dell'Indocina sia deciso dalle nazioni asiatiche Tokio, 10 luglio. La risposta britannica alle richieste giapponesi per la cessazione del traffico di armi diretto dalla Birmania alla Cina di Ciung King ha provocato in Giappone una reazione vivissima che invece di attenuarsi aumenta di giorno in giorno. I giornali se ne rendono interpreti ed alcuni come ì'Ashai e il Nichi Nichi, lo l'ornimi e il Miyako attaccano la malafede inglese ed invocano che cessino le conversazioni e che si passi alla azione. Il Nichi Nichi informa che gli ambienti militari insistono sull'abbandono da parte del Giappone della sua politica di non ingerenza nel conflitto europeo e sul rafforzamento dei rapporti con le Potenze dell'Asse secondo quello che è anche desiderio vivissimo di tutta l'opinione pubblica giapponese. Il ministro della guerra Hotta avrà quanto prima un colloquio col primo ministro Yonai presso il quale insisterà per un definitivo ■iiii*iiiiiitiiiriiiifiiiiiiiiii>tiiiiiiiiitiiiiiiiitiifiiiitfitiiii cambio di rotta della politica estera giapponese. Saranno stabiliti in seguito, tempo e modi per questo mutamento. L'ambasciatore britannico Craigie è stato intanto ricevuto nuovamente dal vice-ministro degli esteri, Tani, al quale ha chiesto delucidazioni su qualche punto del colloquio svoltosi lunedi scorso col ministro degli esteri Arita. In detto colloquio il ministro aveva invitato il governo di Londra a riesaminare la questione del transito del materiale bellico in Birmania e a Hong Kong, diretto in Cina, a Ciang Kai Scelt. Anche rambasciatore francese è stato ricevuto dal ministro degli esteri Tani. Un nuovo incidente con gli inglesi è segnalato da Sciangai dove le autorità navali giapponesi hanno presentato una vibrata protesta a quella britannica perchè un piroscafo inglese carico di mu nizioni proveniente dalla conces sione di Tien Tsin e diretto a Sciangai si è rifiutato per oltre un'ora di obbedire al fermo intimatogli dalle navi di pattuglia giapponesi. Il portavoce del ministero degli ntrudqPrdtttveimcsdEsteri ha detto che il governo Inipponico ha ricevuto il testo com- pleto della dichiarazione del Pre- Bidente Roosevelt circa la dottri-|iiiiiitiiitiiiiitirtiiiiiiiiiiiiitriitiiiiiiiitiiiiiiitftiiiiiiiiiii na di Monroe. In proposito il por-tavoce ha affermato che la dichiarazione di Roosevelt costituisce una nuova definizione ed una mo-dificazione di tale dottrina, in quanto sia l'atteggiamento del Presidente che quello del segretario di stato Hull sulla questione dimostra che il governo degli Stati Uniti ha trasformato il carattere passivo e difensivo della dottrina di Monroe in carattere attivo. Finora la dottrina di Monroe era stata applicata per impedire interventi europei su territorio americano; ora, invece, si dichiara che gli Stati Uniti intendono che tutto ciò che riguarda amministrazione e possibilità di disporre di isole e territori americani, in possesso di potenze non americane, dovrà essere deciso da tutte le repubbliche americane. Il portavoce ha posto in rilievo che, datequeste premesse, gli Stati Unitidebbono tener presente che una slmile dottrina deve poter essere applicata, per analogia, anche all'Asia e pertanto essi non hanno voce in capitolo per quanto concerne l'Indocina francese dato che questa si trova nella zona delle influenze asiatiche. « Noi pensia- mo in proposito — egli ha con eluso — che il destino dell'Indo cina francese dovrà essere deciso dalle nazioni asiatiche». iiiiiiitiriiifiiiittiii«iiiifiiiiiiiiiiiifiii*tiiiiii>iitiiiii**ir