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Bilancio di tre anni di guerra cino - giapponese Bilancio di tre anni di guerra cino - giapponese Enorme bottino - Commoventi cerimonie in Giappone Tokio, 8 luglio. La nazione giapponese ha ieri commemorato solennemente il terzo anniversario dell'apertura delle ostilità con la Cina. A mezzogiorno l'intero popolo giapponese ha osservato un minuto di si lenzio elevando preghiere pei Caduti per la causa imperiale. Al termine del minuto tutte le sirene e le campane hanno suonato a distesa. Solenni riti si sono pure svolti nel tempio Yasukuni a Tokio, gremito di autorità e di folla. Il Primo Ministro Yonai e altri Ministri hanno esaltato in brevi allocuzioni il significato dell'avvenimento facendo auspici per la vittoria finale. Per la stessa occasione il Quartier Generale Imperiale ha diramato un rapporto nel quale sono illustrate le vicende delle forze nipponiche in Cina e i risultati conseguiti. Risulta cosi che il fronte di guerra dei giapponesi si estende per oltre 4500 chilometri su una area che è grande quattro volte il Giappone e rappresenta il sedicesimo della superficie totale della Cina. Il bottino catturato dai giapponesi durante le operazioni ai guerra ammonta a 1398 cannoni pesanti, 1859 mortai da trincea, 359 cannoni antiaerei, 4156 mitragliatrici pesanti, 12 mila 325 mitragliatrici leggere, 357 mila e 701 fucili, 898 autoblinde e carri di assalto, 30 navi da guerra. Sono stati abbattuti 396 aeroplani cinesi e altri 168 distrutti sui campi. Sulla frontiera mongolo-mancese sono stati abbattuti 1340 aeroplani sovietici ed altri 30 distrutti sui campi. Il numero totale dei cinesi morti sui campi di battaglia è calcolato intorno a 587 mila e il numero dei soldati cinesi fuori combattimento a oltre 3 milioni. I giapponese hanno avuto per contro 85 mila 800 inoriti e hanno perduto in tutto 57 aeroplani sul fronte cinese e 137 sulI la. frontiera mongolo-mancese. Il Ministro delia Guerra, in un messaggio alla nazione dice tra l'altro che la politica di non intervento del Giappone non significa che il Paese può assistere passivamente ai grandi avvenimenti che si svolgono in Europa.