E' caduto il castello di carta della garanzia inglese alla Romania

E' caduto il castello di carta della garanzia inglese alla Romania E' caduto il castello di carta della garanzia inglese alla Romania Belgrado, 28 giugno.. ,esL'Armata rossa è entrata in tuBessarabia venendo da Parcani e siTiraspol., un villaggio ed una cit- ilta sul Nistro, il fiume insanguina- rito che finora era confine tra la dRussia e la Romania. 'tuI romeni hanno incominciato illBripiegamento per evitare il con-|mtatto con l'avversario dato che era zinutile sparare un colpo di fucileriapoiché il Governo aveva deciso di qàccogliere le domande di Mosca. Cade così un altro castello di carta, il castello di carta della garanzia britannica alla Romania che, spin- amI nta e sospinta per più di un anno ,sdagli inglesi a fare la guerra, si èievista piantare sola come nessuno tdubitava avvenisse nel momento .rdella crisi. dTutto quello che è avvenuto era osfatàleT'Del restò Ù Governo rome' làno l'aveva preveduto a tempo edipaveva deciso di accettare le ri-Idchieste russe quando alla Russia | Pfosse piaciuto di presentarle; poi,fvenne l'affare della Finlandia ed lZallora i romeni pensarono che se | ci finlandesi, cosi pochi, resisteva- jenoepotevanoanche vincere, per- Inchè a loro, più numerosi e protetti rdall'alleanza britannica, non sa- grebbe riuscito di tener testa alla fArmata rossa? jnFu cosi che si inscenò tutto un Npiano di difesa della Bessarabia. ssi spesero centinaia di milioni, si (bdisse e si fece dire in ogni oc- ,dcasione che la Romania si sarete zbe battuta fino all'ultimo soldato, dA me fu detto, tre mesi or sono, ache nessun romeno avrebbe cedu-.uto un palmo di Bessarabia senza ; scombattere, magari con la certez-1 za d'essere battuti; e il Ministro \ydegli Esteri e qualche ufficiale del-; Slo Stato Maggiore affermarono che pla Romania non avrebbe nemmeno cammesso il dubbio della resa sen- i Zza combattimento. Le cose sono, andate, come si vede, in un modo diverso: ma non è per niente esclu- j so, anzi è certo, che la Romania : ha scelto, cedendo, la via migliore poiché in caso di conflitto arma- to, oltre ad essere battuta, avreh be provocato inesorabilmente l'intervento dei magiari e dei bulgari che stanno li pronti da anni a co-1 gliere il momento favorevole. l-aiRomania perde ora una grande ^ provincia, la Bessarabia, ed una, parte considerevole di un altra | provincia, la Bucovina; in tutto ■ circa quattro milioni di abitanti e. terre fi a le più fertili del mondo.,Quel che ora importa di sapere | è la sorte delle altre Provincie jcontese, Transilvania e Dobrugia. | cioè importa di sapere quale sarà l'atteggiamento dell'Ungheria e[ della Bulgaria, i due Paesi che; rappresentano il revisionismo bai- canico. La Politika stampa una. informazione che, dice proviene S^»^,SSS*ì:le la divisione della Romania allo; stesso modo dell'antica Cecoslo- vacchia. La R.^ia^0^lo<rnl0aT: Sunto sorgePrlla questióne della Transilvamà. e della Dobrugia. IL'Ungheria — aggiunge l'informa- jzione - ha .^^''2 venti anni, il suo diritto suiiazi0ne — ha dimostrato, venti anni, il suo dinl Trarsilvania; vi sono indizi che 1 prossimi giorni siano veramente deLeTmpressIonI bulgare riferite da questi giornali, sono meno pSesplicite di quejle magiare. Si »1Sctuttavia che il Presidente del Consiglio ha conferito lungamente con il Re e con il Ministro degli Esteri, poi ha convocato il Consiglio dei ministri per esaminare la situazione. Vi e chi afferma che la| Bulgaria abbia una precisa pro-i messa russa di aiuto per la solu- zione appunto della questione del-iia Dobrugia; e v'è chi prevederqua a Belgrado, che la Bulgaria'avrà quanto prima soddisfazione, Della reazione jugoslava abbia- mo detto ieri sera. Oggi si può notare un allentamento della ten-'sione poiché si è certi che l'Italia! e la Germania contribuiranno coni tutte le forze a scongiurare il pe- ricolo di una soluzione guerresca' delle questioni che cosi impetuo- osamente e repentinamente si sono àp^T^qùé^^àrtèTc^ESur^Ipa. Casualmente più della metà pdei ministri jugoslavi e lo stesso| Presidente del Consiglio erano ieri | fuori di Belgrado. Zvetkovic era ajZagabria per discutere con i capi I croati su vari problemi d'ordine [economico e tecnico; appresa la nòtizia'oTeHe^icUés^ rientrato immediatamente a Bel grado. Nella notte stessa ha con ferito con vari ministri e, in giornata, con il Principe Reggente Naturalmente nessuna decisione è' stata adottata poiché non ve n'è (bisogno, ma si sa che sono state ,date istruzioni alle rapprescntan ze diplomatiche a Bucarest, a Bu dapest e a Sofia, di svolgere una azione calmante consigliando agli .uni e agli altri la pacifica compo ; sizione del probabile conflitto, 1 sulla via di una identità con \y Italia la Jugoslavia pare si ; Sja mCssa ora decisamente dal punto di vista politico nonché so ciale. Il Presidente del Consiglio i Zvetkovic, sviluppando i temi del , suo discorso che diremo corpora tivo, ha dichiarato ai giornalisti j cne le riforme che egli intende : fare, devono tenere stretto conto della vita del popolo « poiché non s; pU0 andare più avanti allo stes- so modo di prima ». « In primo luogo — egli ha detto — devono essere soddisfatte 1 le masae popolari, le riforme de. ivono dare loro una vita migliore. ^ Glj eventi hanno talmente cam, biatQ pordinamer.to europeo da | ,.cndere necessario il fondamen ■ la, mutaménto delle nostre vec-Alfio Russo . , . idee, ,011112 lclee *• |