"Ora salpiamo su te, Inghilterra,, di Giuseppe Piazza

"Ora salpiamo su te, Inghilterra,, "Ora salpiamo su te, Inghilterra,, Questo è il ritornello della canzone di guerra con la quale le folle tedesche salutano la fine della battaglia di Francia Berlino, 25 giugno, liQuell'entente cordiale che peritun qtiarantennio circa si assunse tdi essere ed in certi momenti rap- èpresento il nerbo determinante pdella storia d'Europa, e che ap-i tpena lina quarantina di giorni or! dsono ancora i maggiori organi del-, cla .sicumera politica parigina si s• tmevvarrogavano di presentarci tutti i momenti come la rocca ed il palladio di ouanto ancora ci fosse di buono, di'saldo e di sano non solo nelle relazioni ma anche negli ordinamenti stessi dei popoli d'Eu- vrona crolla miseramente tra uni nvocìo che. per quanto riguarda lai vcondotta e la parola dello scapato origina-e che regge stranamente le sorti del popolo britannico, non si esiterebbe a definire una rissa di serve dopo una rottura di piatti. Rissa miseranda virtù mnsctmpzUna delle maggiori virtù di contegno britanniche che pareva-, pno ancora rimaste ali Inghilterra, epresente, perche ne aveva dato | tripelute prove in tempi recentis- dsimi, dalle sanzioni in poi peritesempio, era quella, di sapere in-|eia quanto appare dalla sfuriata a\\AChurchill contro la Francia ^gduta sotto il peso delle proprie «colpe, si. ma anche sotto quello mdegli egoismi, delle ottusità e dei!sI delleUusUà\U deiìmu, delle ottusità e aei!stradimenti britannici La stampa : stedesca, cui la grandezza morale 0della vittoria aumenta ed acuisce ■ in questo momento l'innata sensi-: Abilità soldatesca della cavalleria e ; jl'eroismo dee fedeltà politiche , „l'eroismo delle fedeltà politiche j aspinte toi||tet«mo, A5_sono|mdue caratteristiche germaniche.'sbalordisce davanti ad un simile spettacolo di una levatura che le appare decisamente più bassa di ogni prevedibile livello umano, e le dà la misura della tracotanza p della bassezza dell'ultimo nemico, che la sua ventura storica continentale le consente ora di affrontare per l'imminente e decisiva partita. La dichiarazione di Churchill fatta dopo la firma dell'armistizio francese — scrive ad un dipresso tutta la stampa tedesca — macchia per sempre la dignità e l'onore stesso del suo autore, seppure un individuo di questi patrimoni personali essa lasci sopravvivere; l'uomo che recò in prima linea la responsabilità di questa . per lasciare poi il suo alleato fran cese senza un sufficiente aiuto e per piantarlo in asso nel momento decisivo, ha avuto il tristo coraggio di scagliare contro la sua vittima la prima pietra. Ma non ba sta Pmmguerra, I C'lhrfmaffihchè là Francia vedesse I aancor più chiaramente in questa ! Ptragica ora le conseguenze del I isuo accerchiamento, egli non ha arretrato nemmeno dall'indegno | tentativo di aizzare e sobillare i; francesi contro il proprio Go-' verno. Per altro il sentimento del do-; lore offeso, assistito dalla limpida j chiarificazione di coscienza delle proprie e delle altrui colpe, che. solo la sciagura e la espiazione1 sanno conferire quando sono complete, ha dato alla risposta del j Maresciallo Pétain accenti di verità che sono definitivi, e che vai-' gono a restituire in questa mise-1 randa rissa il livello strettamente indispensabile di dignità umana; smarrito dallo scervellato di Londra. E' la paura — cosi ha staffi-j lato Pétain sulla faccia di Chur-; chili, e la stampa tedesca registra! — è la paura di quello che ora; toccheià all'Inghilterra, come èi già toccato alla Francia, che detfa le sue parole; ed in quanto alla: Francia essa trova maggior grandezza nella capacità di confessare la propria sconfitta nell'insistere in atti ed progetti. Questi illusori progetti p tro che si concretano e si appog giano, a quanto pare, nel far le va su qualche generale fuorusci-, Ldto o su qualche nave o qualche ^Vparecchio evaso, per tentare se- dare ancora una volta la provaIdell'incapacità mentale di un Chur-1 chili di misurare la grandezza de-ì gli eventi, che è impossibile fer- mare, fronteggiare e tamponare con i cenci da spolvero che gira- no per casa. Uno di questi cenci, ed anzi il più grosso del resto era - come appare ora alla luce dellfatti dimostrati - il famoso bloc-fco affamatore che doveva vince- re e.mettere in ginocchio la Ger-:mania; e che invece — senza con- tare le misure e le resistenze con cu, la Germania lo ha sfatato. è|probabile insieme con la mentalità baluardistica maginottiana — ha mortificato a priori e fiaccato tutte le capacità, sia morali che materiali delle democrazie occidentali, addormentandone gli impulsi di provvidenza, di preparazione e di organizzazione. Il nuovo fronte continentale Su questo punto non manca di recare luce nuova la rissa polemica accesasi tra Londra e Bor deaùV°nelSrquàìe mlse^ramente'ài!disfa Ventenfe cordiale: è infatU dalle dichiarazioni di ieri dell'in- caricato di Pétain. commissariò per la propaganda Prouvost, cheIapprendiamo clenza delle , provvidenze belliche inglesi a di-!fesa dell'alleata insufficienza di cui dà la misura il fatto che già |nel marzo scorso non si riteneva più possibile di superarle, nell'as- soluta convinzione che il solol'incredibile insulti- prestazioni e delle!blocco sarebbe bastato a vincere la guerra ed a prostrare, niente- meno, il colosso germanico. in conclusione, l'opinione tede-sca segue attentamente la polemi- ca che si svolge in fine, e che èforse solfano all'inizio, fra i due ex-alleati, e che rischia di diventare da un momento all'altro eslremamente interessante; e da questo povero disfacimento rissoso dell'illustre zitellona bisbetica, con tanti auspici impalmata quarant'anni or sono da Edoardo VII c da Delcassé, che si chiama cn- iente cordiale, conclude come tut-to ciò autorizzi già fin d'ora pra- ticamente a parlare di quella che è la nuova realtà storica d'Euro- pai la quale éXVentehte tramonta- ta sostituisce: la formazione cioè, di fatto, del fronte continentale contro l'intrigo, l'ingerenza e la sobillazione secolare dell Inghil- terra. E' una realta che il senti-mento crescente di un popolo diessere stato tradito — quale si ri-vela nell'appassionata reazione deivegliardo Pétain — ed il suo e- ventilale completo ravvedimento, non potranno che_ rafforzare, a vantaggio non solo dell Europama del mondo intero. Eliminata ora con la cessazio-ne delle ostilità dopo i due armi-stizi italiano e tedesco, la. Fruì-cia dalla lizza, e contro 1 Inghil-terra dunque, contro il nemico nu-mero uno d Europa, che la stam-pa unanime rivolge oggi latten-zione dell opinione tedesca. La sinfonia di bandiere e di cam- La sinfonia di bandiere e di cam- pane, elle per ordine del Fuhrer si e riversata dalle1.3o diquesta not- te su tutte le citta e tutti ì cuori del Re:ch per celebrare la strepi-tosa vittoria, non ha che un tonoed una espressione, quella del ritor-\Anzeiger e citiamo uno fra tutti igiornali—-ed «ssa si rivolge omai «.ntro l'Inghilterra, contro l'ulti- mo „ maggior istigatore dèll'assas-sinio europeo, che ha rischiato dim0-c maggfor ^PÈTr^SiS^slnlo europeo, che ha rischiato di sopprimere la giovinezza dei popoli 0/£ra cresciuti, e di spegnerne le iuste aspirazioni verso la pace. Anche in £uesta lotta - continua j, sarà l'Italia che sarà „,°„rfr/, v>a,. ncr~; a „r Hr, a] nostro fianco .Per oggi e per do-manl aUegriamoci: e Mostri cuoripiano °che la vittoria finale èr£ ... Giuseppe Piazza

Persone citate: Churchill, Edoardo Vii