I campi di concentramento degli italiani in Tunisia

I campi di concentramento degli italiani in Tunisia JTILm TA' FRANCESI I campi di concentramento degli italiani in Tunisia Ciò che ci ha narrato un nostro valoroso connazionale reduce dall'italianissima terra — Angherie e vessazioni - Cinquanta gradi all'ombra -- Gli italiani sono ammassati in piccole baracche vicino alle miniere di fosfati A quali soprusi fossero assoggettati gli italiani residenti in Tunisia è cosa nota e documentata in mille modi ed occasioni prima dell'inizio della guerra. La vita alla fiorente colonia dei nostri connazionali in Tunisia era resa di giorno in giorno più gravosa; vessazioni di ogni genere, minacce, insulti ed anche, quando gli italiani venivano sorpresi isolati, (poiché se appena erano in piccolo gruppo il ;< coraggio » degli ignobili prezzolati del fronte popolare subito spariva) selvaggi maltrattamenti e ferimenti. Ma lo spirito patriottico della nostra colonia reagiva a questi soprusi con i quali si cercava di far accettare la naturalizzazione francese, unico sistema per tentare di rinvivire di sangue generoso le stanche vene delia nazione che ha la più bassa media demografica. Di questa insopportabile situazione ci ha detto ieri un nostro connazionale che, tornato da non molto dalla Tunisia, conosce con particolare competenza, per esserne stato egli stesso vittima, lo spirito anti-italiano dei dirigenti francesi in Tunisia. Si tratta del cav. Ubaldo Rey, il cui nome è già noto agli italiani perchè i giornali hanno a suo tempo narrato le vessazioni a cui è stato sottoposto concluse con il suo imprigionamento per tre mesi. Il cav. Rey è di famiglia piemontese di Sagliano Micca. Suo nonno nel 1836 si recò in Tunisia e fu tra ■ quella nobile schiera eli italiani che formo la fortuna della Tunisia; il ! padre fu tra ì fondatori del gior-1 naie L'Unione, che costituì la bandiera dell'italianità di quella terra che è stata fraudolentemente sottratta all'italia. Il cav. Rey a sua volta ha dato prova del suo acceso amor di patria partecipando come volontario alla grande guerra, durante la quale fu decorato di medaglia d'argento e poi ancora nuovamente come volontario alla guerra per la conquista dell'AO. L'otto dicembre del 1938 il cav. Rey fu arrestato per aver preso parte alla manifestazione con cui gli italiani della Tunisia hanno risposto all'igne bile gazzarra, inscenala da elementi prezzolati, contro il nostro Consolato generale dopo le affermazioni del nostro Mini- stro degli Esteri conte Ciano sul-le naturali aspirazioni del popolo italiano. Processato, fu condannato a tre mesi di prigione comune, poiché gli venne rifiutato il trattamento di prigioniero politico. Ora il cav. Rey ha in Tunisia la madre, un fratello e delle sorelle che non hanno potuto far ritorno a tempo in Patria, poiché le autorità francesi, sotto speciosi motivi, rimandando da Tunisi ad Algeri le pratiche necessarie per il rimpatrio, hanno impedito loro di imbarcarsi. Gli italiani di Tunisia sono raggruppati in campi ili concenti-amento. Di questi campi appunto il cav. Rey ci ha parlato; egli conosce, per averle visitate, le località prescelte, veri inferni ove il sole picchia per tutta la giornata ed ove la temperatura all'ombra è di 50 gradi. I due principali campi di concentramene sono collocati a Makuassy e a Dgerissa vicino alle miniere di fosfati. Gli italiani so-no raggruppati in misere casette di legno in cui la temperatura sa-le a limiti impossibili; fuori non una pianta, non un poco d'ombra o di frescura. Attorno vigilano im- placabili i fantaccini francesi c let ruppe di colore che rendono ancor più gravosa con le loro vessazioni la vita ai nostri connazionali. Le due località sopra citate sononell'interno, come si è detto, vicino alle famose miniere di fosfati che con i loro bianchi rifles- e o si trasformano il luogo in un veroforno in cui si respira a fatica.Cosi vengono trattati i nostri con-nazionali nei campi di concentra-mento in Tunisia con barbane acui fa riscontro quell'altra inuma-na e bassa vendetta degli Inglesichea Malta, come abbiamo pub-blicato, hanno collocato il campodi concentramento italiano vicinoai depositi di benzina e degli espio-- srv|. Mentre il nostro pensiero vai a a i reverente ed affettuoso ai nostriconnazionali che soffrono nellaitalianissima terra di Tunisi, vor-remmo che potesse loro giungerel'assicurazione che anche questeloro sofferenze peseranno sullabilancia della giustizia nell'ora (ncut tutti i conti, saranno saldali. antichi e nuovi,

Persone citate: Ciano, Ubaldo Rey