Da cinque anni l'Inghilterra lavora a preparare la guerra santa dell'Islam

Da cinque anni l'Inghilterra lavora a preparare la guerra santa dell'Islam Da cinque anni l'Inghilterra lavora a preparare la guerra santa dell'Islam Ma il lavoro è vano: le genti arabe e musulmane sono ins'Q'fóere'nt^ t t . . , tt . t . \cdel giogo, non credono più alla potenza inglese, aspirano a una loroS»libertà - L'Egitto sopra tutti rinverdisce le sue aspirazioni nazionali st In Atene, 22 giugno, li.. una adunata di relitti della! «Senussia antiitaliana, di rifugiati I clibici e beduini locali stipendiati I vdagli Inglesi, tenutasi a Sidi Bar- rani l'tl giugno, la mattina se-'aitpeddlczazvvaglcguente all entrata in guerra dell'Italia, gli agenti britannici lessero una pomposa proclamazione all'Islam per annunciare che l'Oasi di Giarabub. vecchia sede della Senussia, stava per ritornare al mondo musulmano e ai propri « legittimi * padroni, grazie all'azione delle truppe cristiane inglesi unite a quelle musulmane, indiane e beduine del deserto occidentale, nella « guerra di liberazione ». Dall'Oasi conquistata sarebbe poi stato lanciato l'appello alla juerra santa islamica. Dall'Oasi il Comando inglese si sarebbe proposto di spargere santoni armati d'oro e giovani beduini armati di moderne armi nell'interno della Libia colla vana speranza di sollevare quelle tribù fedelissime alla legge e alla giustizia di Roma. La tortezza di Marsa Matruh Da cinque anni i Comandi inglesi dell'Egitto stanno studiando questo piano. Le convocazioni di beduini del deserto occidentale si son fatte sempre più frequenti negli ultimi tempi, nella città castello di Burg el Arab, ad Alamein dove un Gran Senusso tiene le proprietà le donne gli schiavi e le pecore, a Fuca, a Daba, a Sidi I Barrani, villaggi di sabbia con-1 fusi col . colore del deserto info-1 cato su cui sorgono, a Siua, oasi'dai cento laghetti in cui si spec-jchlano palmeti e fruiteti, e so- : prattutto a Marsa Matruh, a ri-i dosso della candida spiaggia affo-] gante in un mare di colori turchi-]ni e verdi che stupiscono ed in- cantano chi vi arriva per la prima, volta. Marsa Matruh. anziché dì-! teMto un grazioso confortevole alber- ghetto) è diventata per volere de- gli Inglesi una immensa caserma I e fortezza le cui truppe si disse-1 tano all'acqua dei Pózzi Romani, | all'acqua di quelle cisterne cioè| vato e ci hanno lasciato ancora, quasi intatte e di cui 11 deserto oc-1 _ 2.1 i. 1 ~ .« — * ~ JliinAiHl I . _ di quelle cisterne . che le legioni di Roma hanno sca- cidentale è largamente disseminato. .L'Inghilterra mette in opera tutti i suoi potenti mezzi per accendere la miccia della guerra santa islamica, il Ghehad, contro l'Italia. Ma la jyuerra santa non scoppia, per una ayrnma l'ì ragioiù di cui le principati sono' Ì^'gIÌi Arabi, .e in raggio piùij'rgc. i Musulmani '<in t ' to .-irv inai che l'Inghilterra non è più «la l'i" forte», nè potrà dare ancora ad intendere al mondo, in avvenire, d'essere la più forte, 2) I popoli arabi — e per popoli arabi vanno intesi quelli viventi tra il Nilo e il Tigri — ritengono giun to "il momento per conquistare la piena indipendenza, in un nuovo equilibrio di forze mondiali, coordinandola nel quadro di una solidarietà araba. 3) In tempi come questi in cui la carta politica economica e sociale del mondo subisce modificazioni, anche nell'animo dei popoli arabi il sentimento e l'impulso razziale e nazionale hanno il sopravvento, grazie specialmente ai giovani, sul criterio del tornaconto affaristico di non pochi pascià bey ed effendi legati, quasi sempre in buona fede, al carro massonico giudaico protestante della sterlina e quindi legati alle fortune dell'imperialismo britannico. 4) La proclamazione della guerra santa dell'Islam, per avere qualche valore, in mancanza del Calif- lrspdpllcmmtc Sakalli, siciliano come dice l'attri buto. Ma l'autocrate dei deserti di Arabia, Signore dei Luoghi santi, islamici, Re Abdel Aziz Ibn Saud,Mnon dimostra alcuna intenzione di predicare la guerra santa contro ) l'Italia amica. Re Abdel Aziz ha! tutte le buone intenzioni, invece.ldi lanciare i suoi impazienti guer- rieri wahabiti, al momento oppor-j timo, contro gli Inglesi e gli sti-N pendiati anglofili di Transgiorda- nccnlen*ecèaitee d"eùoScek el Islam, dovrebbe ! cemanare dalle città sante della tMecca e di Medina e dal massimo:dcentro culturale e religioso del \ Bmondo musulmano, dall'Azhar, la'celebre università coranica che traisP°«> 5«'eJlr"à," SM"1/^,^^quista dell'Egitto da occidente perdopera del suo condottiero Gohar eli ■ ranno anche la questione degli Ebrei e il "luoco equivoco degli fi- jrieSi jn Palestina I , . j „,,.,„ j I vorj ìntereSSÌ ftell'EffìttO I „„,'_'/, „ "t". !_„J Azhar, Scek Mohamed el Maraghi,] è troppo musulmano, e troppo egi- ; ilnnn A f miimm <> Villo nap ParlorP ! Dal canto suo il Rettore dello]ziano, è troppo abile per cadere,nelle panie degli intrighi britannici, anche se qualche volta, facendo il finto tonto, ha interesse a fingere di cascarvi. Scek el Maraghi sa perfettamente che l'oro e la propaganda dei Britannici sono rivolti oggi specialmente agli Azharisti, studenti e Scek, il cui prestijgio religioso e quindi politico sullelniusse musulmane è grande. iNel- l'idea maomettana, religione mo-'zirale e politica formano un tutto in-'Sscindibile, e Scek el Maraghi è ap-Jupunto uno dei principali sostenitori ndi questa idea, intento a lavorare gpe! ridare all'Islam un primato re ligioso politico e persino militar-a). L'attuale supremo gerarca del'Azhar, dalla figura fisica, oltre che morale, di condottiero e riformatore, odia forse gli Inglesi non meno degli altri, quantunque porti una delle più alte decorazioni concesse dalla Corona britannica dM"y'esi e poi si tratti II suolo egiziano comprende anche il Canale di Suez, considerato dai giovani nazionalisti come la dfonte di tutti i guai dell'Egitto1 mcontemporaneo. ■■ Se andremo al Mpotere — affermano quelli del zN Giovune Egitto » — come primo aatt° abbatteremo la statua del De]cdgluone può dimenticare che, prima diL ctóoa" ih-èk^ canca. in età non lontana laggiù dnel Sudan e stato campione di;nlotta contro l'oppressione inglese. me dagli Inglesi e stato impngio-L,nato e cacciato. Infine Scek el Ma-'^*Tp^Ì=^ rone sostanziale del popolo, gegiziano in ragione della carica|cche occupa (11 giovane Re Faruk t0è fiero eli esser stato e di esser nancora suo allievo alla scuola del- pia scienza coranica), non può ccr- |ncuraTe Tn'ouLto moneto klVm teressi dell'Egitto e specialmente.Sdell'Islam, per rendere servizio ai|bBritanni. E il vero immediato e su- Lpremo interesse dell'Egitto resta msempre quello annuncialo dal fon- „^ dente al Cairo alla presenza dell^Sovrano: l'Egitto non potrà dirsi nindipendente finché l'ultimo salda- l'to inglese non avrà lasciato II suo- drl^T°iJ':imaJ:i'h'no '"' ""dSdnn ziano. senza soldati britannici rispondono i moderati. Dal 18S2 quando gli Inglesi son sbarcati a vtitolo provvisorio ■:, come ripete- E'vSjo coUa ''abituale malafede" gii cTuomini di governo ' pnaie di Suez, che per trattato do- S vrebbe restar aperto in tempo di inana ;ii oiuiii"i •> t lìttO le Illi VI uomini di governo di Londra, il suolo egiziano e soprattutto il Ca- pace e di guerra |definire «trattato di sudditanza iall'Inghilterra », il territorio egi-iservono da^caserma alle truppe i«^lS"•lesi che vi Dassesreiano da na- pfcMinTeKumi anni, dalla firma del trattato dell'ago- estq,1936 detto « dell'indipendenza1 egizianav e d'amicizia e d alleanza U-„ i,T„„v,iH.„.,a ma nk» oi ,ir, 'a???.J>il^:"?u.™t-2!J!...lL!}?:ie più propriamente^p ziano e le sponde del Canale dSuez sono diventate come non maun grande campo militare ed aeio nautico britannico, dove truppe in glesi indiane australiane neozelanRe Faruk non è triste da^anT^'fn^nifte^^ce^ dell'Egitto d'oggi, il quale — co 1 me è noto — odiava gli Ingles Molte voci corrono nel popolo eg ziano intorno al giovane Sovran amatissimo. Una di queste voci ]che Faruk. lungi dall'intristire '- continue disfatte inglsta nella massima indesi, e ciprioti maltesi turchi greci in uniforme kaki si fannlustrare le scarpe dal povero eobbediente soldato egiziano. . L siH tenne il primo schiaffo d dell'Abissima e della Home Flee;nel Mediterraneo; più particola!. monte da due anni 'a ql?est!l partL,a quando gli Eden e i Churchil'^o dopofeiI convegno di pace d P^ca *, guerra con la politica di accer|chiamento, l'Inghilterra ha invia t0 in E&itto"ininterrottament non solo uomini armi e macchin pel. le proprie forze, ma anche ar |ni B Alacchine per gli Egizian g.S,"lto ffita e Are' um|buona lezione all'Italia vicina i Ljt)ja ». Gli Egiziani intelligenti megllo i giovani patriotti egizia „l, non si lasciano però convincer propaganda intesa a confonl^ssi dell'Islam. L'esercito egizia no combatterà, si, al servizio de l'Egitto e dell'Islam; ma perch dovrebbe combattere al servizidell'Impero inglese? Primo trS,&imVX memoridel padre Fuad. il vero creatorqualvolta gli arrivnotizia dell'affondamento di unnave inglese. Che circolino ques voci, lo "sanno anche gli Inglesi Egitto, ma quel che più conta cTie"essi'Ve"conViderano'vere.'""' L'ultimo motivo di reazione dpoDOlo egiziano contro "li Ingle S dato ^ fatt0 che l'Inghilterr impedendo la vendita ... a -i lS5^S^^ÌùS^fflSrtSS,lS*Sfe p ì man° ael SU01 n'aton-. 10. stes PhTaffa^tòMrEg\tt- e rovinato il fellah a1 . "i-lnehilterra affama l'Egitta UmU1 £B2"»irt£ Sa x££ 'anche se qualche pascià vive :ioa8CÌà. Gli Egiziani lo sanno. e^pascla. Antonio Lovato

Persone citate: Abdel Aziz, Antonio Lovato, Arab, Burg, Faruk, Ibn Saud