La situazione

La situazione La situazione La Francia in agonia — è bene tenerlo presente — con la domanda di armistizio inviata il giorno 17 al Governo del Reich, mirava non solo ad avere un poco di respiro davanti all'incalzante avanzala germanica, ma anche a mettere da parte l'Italia. La risposta di Hitler, che cioè egli avrebbe deciso solo dopo un'intesa con Mussolini, c la conseguente domanda inoltrata obtorto collo dal Governo francese per ottenere un armistizio anche dall'Italia, costituiscono una prova luminosa, che dovrà essere sempre ricordata, non solo della lealtà, che è fuori di questione, ma anche dell'intima amicizia della Germania verso l'Italia fascista. Ben diversamente si comportarono i nostri alleati del '18, i quali, dopo che l'Italia ebbe distrutto l'Esercito austro-ungarico, com'essi non riuscirono mai a distruggere l'Esercito tedesco, cercarono invano dì farci concludere con la morente, ma sempre viscida, monarchia absburgica un armistizio che avrebbe dovuto fermare le nostre truppe sul Tagliamento e solo dopo che il nostro Comando comunicò che il Tagliamento era oltrepassato, acconsentirono a fissare come linea di armistizio quella del patto di Londra, che essi segretamente avevano già deciso di non concederci. Da quell'istante cominciò infatti il tradimento alleato ai nostri riguardi. Non vi debbono essere impazienze al riguardo: è certo che le condizioni dei due armistizi, strettamente concordate fra le Potenze dell'Asse, dovranno essere accettate dalla Francia immediatamente. A Compiègne, il Fiihrer ha dato ai delegati militari francesi un'alta lezione di cavalleria e di civiltà. Dal Bollettino germanico risulta che la zona della Francia, finora regolarmente presidiata da truppe tedesche, è quella a nord della linea: corso della | Loira-Lione, eorso superiore del Rodano. Ma bisogna avvertire che il Bollettino germanico comunica solo i nomi di località occupate fortemente e mai di quelle raggiunte dalle avanguardie leggere: infatti le puntate di queste avanguardie, che preludono a successive occupazioni, sono giunte ben più a sud del corso della Cher. Continua da parte francese, per l'onore delle armi, la lotta in alcuni punti della ex-linea Maginot. Essendo questa costituita da enormi opere corazzate, ciascuna munita da guarnigione propria, è naturale che occorra espugnarle successivamente: La presa dell'altopiano dell'Hartmannsweilers Kopf a nord ovest di Mulhouse, è cagione di giusto orgoglio per le truppe del Reich. Questa posizione ebbe una storia analoga a quella del nostro Pasubio; attorno ad essa si combattè accanitamente e con estremo valore nel 1914 c nel 1915. L'altopiano, che raggiunge la quota di 965 m., domina le tre valli del Thur, della Lauch e del Fecht. Occupato dai francesi alla fine del 1914, venne riconquistato di sorpresa dai tedeschi, il 19 gennaio 1915; il 26 marzo i francesi vi riposero piede ma per pochi giorni. Alla fine del 1915 l'altopiano era tutto ritornato in mano ai tedeschi. Un nuovo grande attacco francese fu iniziato il 20 dicembre: dopo un epico combattimento, durato fino al 27 dicembre, la posizione restò per metà a ciascuno degli avversari e il fronte si stabilizzò, nonostante ogni sforzo, fino alla fine della guerra. Non sono annunciati oggi attacchi aerei sull'Inghilterra, bensì nuove imprese dei sommergibili. Non tarderà molto, tuttavia, che l'attacco generale all'Isola si svilupperà con mezzi adeguati a meno che, considerando la situazione disperata in cui si trova, l'Inghilterra non cambi gli uomini al timone, e cerchi di trattare, gettando a mare la Francia, come costume. è suo Victor

Persone citate: Hitler, Mussolini