La dichiarazione ufficiale della non belligeranza spagnuola

La dichiarazione ufficiale della non belligeranza spagnuola La dichiarazione ufficiale della non belligeranza spagnuola La solidarietà della Spagna del Caudillo verso l'Italia e la Germa- .Illa Che Combatterono al SUO rianCO i Madrid, 13 giugno. Il bollettino ufficiale dello Stato ha pubblicato stamane il decreto che con un unico articolo rende di pubblica ragione la decisione adottata dal consiglio dei ministri relativo alla non belligeranza. Il decreto dice: «Essendo stata estesa la lotta al Mediterraneo per l'entrata in guerra dell'Italia contro la Francia e l'Inghilterra, il governo ha deciso la non belligeranza della Spagna nel conflitto ». Il decreto è firmato dal Caudillo e controfirmato dal ministro degli esteri Beigbeder. La Spagna ha proclamato la non-belligeranza. L'atto politico del Caudillo ha veramente una importanza storica; per secoli ed esattamente da quando l'Inghilterra e la Francia avevano cominciato ad attuare i loro piani di egemonia continentale e marittima si era perseguito un obiettivo costante: estraniare la Spagna dall'Europa riducendone le funzioni a compiti di secondaria portata. Per le vie più subdole e traverse tale scopo fu continuato e purtroppo raggiunto per generazioni e generazioni; ma alla fine anche per la Spagna è spuntata la nuova alba di liberazione. Primo De Rivera l'aveva antiveduto ed aveva cercato di prepararla; il suo tentativo non fu vano se dopo pochi anni di confusione alimentata dalla demoplutocrazia, la Spagna iniziò quella riscossa nazionale che doveva costituire uno dei più gloriosi enenfi preparatori della presente guerra per la fine delle egemonie e dei priui7ei7i. Allora Italia e Germania furono solidali con Franco con sacrifici di uomini e di mezzi; e la vittoria fu raggiunta consacrata dal sangue versato in un commovente cameratismo. Oggi la Spagna del Caudillo è coll'Italia e colla Germania nella prova più tremenda e più decisiva. Vani sono stati gli adescamenti dell'ultima ora; vane sono state le lacrime di coccodrillo; vano è stato l'invio di Hoare quale ambasciatore straordinario. Il grido di Gibilterra! è risuonato dai Pirenei al Marocco quale grido ni rivendicazione di un grande Popolo che aspira a riprendere il suo posto nel mondo, esso che è depositario di una delle più fulgide civiltà. E col grido di Gibilterra! sgorgato dal cuore di tutto il popolo è venuta a eliminare ogni equivoco, a disperdere ogni speranza di chi ha sempre avversato ogni resurrezione della Spagna, la dichiarazione ufficiale di non belligeranza. La nuova Europa è in marcia! Non è vero che Italia e Ger- mania combattano isolate dal retto del mondo per l'imposizio- ne di mire egoistiche, no, è ve- ramente una nuova civiltà che splende sulle lame delle baionette dei nostri soldati. Le solidarietà e le simpatie si accrescono e si allargano ogni giorno più. L'intervento dell'Italia ha squarciato i veli più insidiosi con cui cercavano di coprirsi gli ege -,r moni rapinatori. Noi voghamo la libertà, la vera libertà, per tutti i popoli mediterranei, cac- dandone gli intrusi. E quanti non sono irretiti da interessi e da clientele ci comprendono e ci seguono.

Persone citate: Beigbeder, Hoare, Primo De Rivera