LE CANTINE ricoveri di fortuna

LE CANTINE ricoveri di fortuna LE CANTINE ricoveri di fortuna I tecnici hanno a più riprese Iriaffermato la sicurezza che vap-jpresentano i cosi detti « ricoveri di fortuna », locali interrati o seminterrati, cantine comuni che, se scelte con criterio, possono difendere chi cerca riparo durante un allarme aereo dai pericoli delle bombe, /erompenti, dalle scheggie e dal soffio. Bisogna sradicare le prevenzioni, che per fortuna solo pochi ancora conservano per i locali sotterranei, acciocché le loro ubbie non siano di contagio ad altri. Anche la cantina meno solidamente costruita può, se la casa crolla, rimanere intatta. Se ne so- no avuti e non pochi esempi. Nè deve pensarsi che poi le macerie debbano seppellire nel sottosuolo quelli che vi si sono rifugiati, perchè mai e poi mai, e specialmente sotto l'azione di una bomba che ha effetto espansivo, un edificio crolla perpendicolarmente su se stesso. La vecchia frase: « non voglio fare la morte del topo » deve essere bandita assolutamente, essa non ha alcun senso; diremo di più: è delittuoso il dirlo, inquantochè si può ingenerare sfiducia in un mezzo di protezione che l'esperienza ha invece dimostrato ottimo. I pericoli durante l'allarme si corrono invece stando all'aperto. L'appagare la curiosità può riuscire fatale. Basta pensare che solamente lo spostamento d'aria prodotto da una bomba caduta nelle vicinanze può uccidere, scaraventare lontano, dilaniare. Chi in simili momenti si avventura nella campagna ritenendo più sicuro al lontanarsi dal centro abitato, chi sale su terrazzi o si affaccia a balconi va proprio a cercarsi le disgrazie col lanternino. Chi è in casa al momento dell'allarme de ve scendere nel ricovero appron tato nello scantinato o raggiun gere la trincea se lo stabile non ha ricovero. Ricovero e trincea ch'egli deve conoscere ma che se non conoscesse è a lui indicato da segnalazioni, da freccie. Chi si tro va per la strada deve fermarsi sotto un portico, sotto un portone, presso qualsiasi riparo. Se proprio non disponesse di nulla, gli rimar. rà pur sempre un mezzo di non offrire bersaglio, od offrire minor bersaglio: quello di gettarsi a terra e rimanervi con braccia e gambe divaricate. I portici sono schermati da sacchetti a terra che offrono un sicuro riparo dai pericoli delle scheggie e da quelli prodotti dal soffio. Nei portoni, poi, che il portinaio aprirà al momento dell'allarme, potranno rifugiarsi eventuali passanti e trovarvi un riparo. In tutti i manifesti contenenti le norme per il comportamento , della popolazione civile in caso di allarme è fatto cenno della maschera antigas. La maschera, in tempo di guerra, è apparecchio che ciascuno dovrebbe sempre portare con sè; specialmente poi quando scende nel rifugio. Siamo certi che in questi giorni anche in quelle vecchie case dove ancora non erano stati ap- pabpfrv I pronta ti i ricoveri ora vi saranno -je tutti verranno convenientemente ! attrezzanti. Ricordarsi soprattut e n e e e o o d a - to di schermare la finestra in al to con qualche sacchetto di sabbia o dì terra che serva a trattenere le eventuali scheggie che dall'esterno venissero proiettate all'interno. Nelle case intanto tutti hanno provveduto ad incollare strisele di carta che servono ad impedire che cristalli andando in frantumi per spostamento d'aria abbiano a ferire qualcuno. Chi non aveva fatto o aveva fatto incompiutamente, provveda ora in tutta fretta ad attrezzarsi convenientemente per la protezione antiaerea. Dell'oscuramento abbiamo detto ieri ed esaurientemente; riteniamo che più nessuno ormai necessiti di nuove delucidazioni, conservi dubbi su quello che è il dovere intrinseco di ognuno e cioè di praticare un oscuramento totale anche quando all'esterno l'illuminazione pubblica pratica l'oscuramento parziale. Arcate di portici schermate da sacchetti a terra.