LA GERMANIA SI BATTERÀ fino alla prostrazione dell'avversario di Guido Tonella

LA GERMANIA SI BATTERÀ fino alla prostrazione dell'avversario LA GERMANIA SI BATTERÀ fino alla prostrazione dell'avversario Bandiere a tutti i balconi e festoso rintocco di bronzi da tutti i campanili del Reich per la vittoria delle Fiandre - L'inizio deciso della nuova offensiva Berlino, 5 giugno. Berlino si è destata stamane coperta di bandiere. Popolo serio, poco amante delle manifestazioni pletoriche anche quando la più legittima delle soddisfazioni le giustificherebbe, il popolo tedesco ha voluto attendere la fine integrale dell'epica battaglia delle Fiandre nel 25° giorno dall'inizio dell'offensiva contro l'Olanda e il Belgio, per dar corso alla propria gioia. Stile superiore Dopo la conquista di quattro Regni, il proclama di Hitler alle truppe è stato il primo riconoscimento ufficiale della vittoria, la prima palma che il Capo del Nazionalsocialismo accorda ai soldati che da tre settimane lo seguono di battaglia in battaglia. Non si potrebbe, all'ora del trion- per presentare al pubblico una Idi rassegna delle beneme- fo, offrire esempio di un maggior |senso della misura Ma la mqrinn-1 zadegU Stati totalitari ha evi-!dentemente creato una superiorità di stile, di cui da Napoleone in poi l'Europa aveva perduto il segreto. Quello che il Capo non poteva fare, cioè l'elogio particolareggiato dell'opera dell'Esercito attraverso le sue varie armi, vien fatto a poco a poco dai giornali i quali approfittano del momento propizio a eli renze di ciascuno e di tutti. Per consenso generale, quello che ha condotto 1 tedeschi alla vittoria non sono state soltanto l'eccellenza del materiale e la potenza degli esplosivi impiegati, ma il morale altissimo, quale può dare solo la certezza delia forza e la perfetta cooperazione delle varie armi. Di concerto con le Divisioni rapide di Fanteria, provviste non solo di armi leggere, ma di cannoni di medio e piccolo calibro, di concerto con i reparti del Genio che preparavano loro la strada, i carri armati hanno potuto conseguire risultati che, a parità di potenza, un impiego meno felice di quest'arma ancora giovane avrebbe forse frustrati, Lo sfondamento tra Maubeuge e Carrignan, l'attacco di Abbeville e l'episodio fin qui più unico che raro dell'affondamento di una torpediniera a breve distanza dalla costa durante la marcia da Boulogne a Calais, resteranno modelli di sfruttamento delle Divisioni corazzate. Il Genio, ovvero come lo chiamano i tedeschi, il Corpo dei pionieri, ha assolto i compiti più diversi, da quelli tradizionali, ponti, strade e ferrovie, alle missioni in paracadute, al bombardamento a mano delle più mastodontiche cupole dei forti. Ufficiali giovanissi- mr"cT?oniViictr"i"n"!suDerabili La fanteria Dresent^ ovunau° e sempre ha' percorso!dai cinto suo fino'a sessanta chi- lometri al giorno, lottando di ve-jlocità con i carri armati, costan- ;temente pronta ad approfittare jneUo sch?eCram?nto avversario*1™dtetogUOTdorf soprattutto al mo^lmento della rottura della linea ael-rottura della'li"neaMaginot e durante le ultime gior-nate di lotta nell'Artois. E chepiere prodigi di precisione nel re-golamento dei tiri e ne moltipli- cano l'efficacia? Un esercito alla prova Si è fatto un gran parlare delle armi segrete della Germania e non vi I dubbio che esplosivi diinsolita potenza siano stati usati, sia per ì bombardamenti dallalto come per i tiri anticarro e per l'attacco ai forti. Ma non bisogna ipnotizzarsi su questi fattori e dimenticare che gran parte del costante successo è dovuto alla raffinata sincronizzazione delle singole armi, alla previsione cronometrica del loro rendimento, all'ordine con cui l'intero congegno dell'Esercito si muove e, final mente, all'addestramento superio- re degli uomini e all'eccellenzadel quadri. I francesi non aveva-no torto allorché nel 1919-20 le- varono le alte strida con la crea- zione di un « Wehrmacht » dicentomila soldati di camera. Foch e Weygand avevano capito subito che quell'Esercito di mestiere, co-sa assolutamente nuova nell'Eu-ropa contemporanea, doveva dotare in pochi lustri la Germania di decine e decine di migliaia di ufficiali e sottufficiali che si sarebbero rivelati, al momento buono, dei virtuosi nell'arte della guerra. Oggi abbiamo veduto quest'Esercito alla prova e sappiamo quello che vale. Come Hitler ha indicato nel suo appello al Paese, le bandiere nazionali rimarranno esposte otto giorni in tutto il Reich. Domani e dopodomani, come è avvenuto già oggi, le campane delle chiese suoneranno a mezzogiorno per un quarto d'ora, da un capo all'altro della Germania. ■ - w.,„„„0 u,a oc*-*»La guerra non ria soste Sulla fierezza e sulla gioia dellavittoria che un sole radioso alme- no quanto il sole di Austerlitz, ha voluto glorificare, la notizia datadal Comando dell'Esercito che labattaglia è costata al Paese oltre10 mila morti e 42 mila feriti nonveto df^WlÀ^C^A^rchensaneue versato non è versatoinvano il dolore delle madri e del-le spose si sopisce santificato nel-ia, coscienza della sua futura fe-condita. Ma se quello d'oggi è_sta-to per i tedeschi un giorno di fe.•-•ta, non è stato di sicuro un giorno di sosta. Come il proclama del Vulirer all'Esercito ha annuncia- to. da oggi il fronte occidentale si è rimesso in movimento. E l'ufficiosa Boersen Zeitung conferma: «Quello che accadrà nei prossimi giorni non lo sappiamo ancora. Ma una cosa è per noi certa: che la Germania si batterà fino al raggiungimento completo della propria libertà, finché l'avversario che ci ha obbligati alla guerra, non giaccia prostrato al suolo ». Quello che siamo venuti notando qui negli scorsi giorni, trova dunque la sua conferma: a misura che la guerra si sviluppa e che non può rispondere se non con j propositi altrettanto radicali. I nuovi assaggi fatti ieri da Weygand per foizare il fronte avversario a Abbeville e a Longwy, le due ali estreme, attestano l'inquietudine del Comando francese di fronte al mistero dell'attacco partito da Laon e da Amiens e che, ndubbiamente, assumerà l'aspetto di una manovra avvolgente, di le rovine si ammucchiano, la vo- ; lontà della lotta ad oltranza si ; precisa e si approfondisce. All'im- pegno di Churchill di continuare | la guerra anche qualora il gover-1 no inglese dovesse rifugiarsi nel ; Canada, impegno che potrebbe es- j sere un'astuzia per scuotere l'apa-1 &JSS5*2^J^.^5J^J85^S" bllmente esprime un proposito au- tentico ^ in^-esi' la Germania' larghissimo stile, integrata dapun- >tate dirette secondo il concetto, strategico già applicato alla battaglia precedente. Ma l'insuccesso di ambedue i tentativi, benché secondo il Comando tedesco compiuti con forze non lievi, lascia sempre più dubbiosi sulle possibilità di ma-I novra di cui Weygand dispone, mentre la relativa libertà con cui ! si sono effettuati in questi giorni nelle retrovie tedesche i movimenti di truppe in vista della nuova offensiva, farebbe pensare che l'arma aerea francese si risparmi, fieri, con l'intervento dei princi-lpali funzionari dell'Ufficio stampa!della Wilhelmstrasse e di vari giornalisti italiani e tedeschi, una colazione di cui Woermann e Alfieri hanno approfittato per celebrare in cameratesca simpatia la vittoria delle armi germaniche e esaltare l'alleanza italo-tedesca. Concetto Pettinato cosa che non lascia prevedere nul la di buono per la Francia dalle lotte oggi impegnate, jn occasione della presenza a Berlino del Ministro Rocco, diret t0re generale della stampa estera a] Ministero della Cultura Popola re. n Sottosegretario di Stato agli AfH™1 J381!?1 .del. Reich' XY°?r mann. ha offerto stamane a lui e all'Ambasciatore d'Italia Dino Al « Caterpillar» che abbiamo viSto »*«/« u. » i~.ii- - usato anche in un crocicchio a quattro chilometri prima di LesBergues a mo' di barricata — gli Stuka iniziavano la loro opera,distruggendo in poche ondate qua si tutto l'abitato. Guido Tonella

Persone citate: Alfieri, Boulogne, Churchill, Concetto Pettinato, Hitler, Italia Dino, Laon