Quattro operai parigini condannati a morte per sabotaggio

Quattro operai parigini condannati a morte per sabotaggio Quattro operai parigini condannati a morte per sabotaggio Parigi, 27 maggio. Sei operai che avevano commesso atti di sabotaggio in uno stabilimento dei sobborghi parigini che lavora per la difesa nazionale, arrestati il 16 corrente, sono comparsi oggi dinanzi al terzo Tribunale militare di Parigi per rispondere di un delitto per cui il Codice Penale prevede la pena di morte. I sei imputati, tutti exmembri del partito comunista, avevano, per ordine dei loro capi invisibili, tentato di causare la morte degli aviatori con le modificazioni che facevano subire agli apparecchi ad essi destinati. Questa criminosa impresa consisteva, nel ridurre al minimo su una piccola porzione lo spessore di un filo di ottone collegante il motore al carburatore. Si determinava così lo sgocciolamento dell'essenza sul tubo di scarico provocando l'incendio. Difatti un apparecchio cosi sabotato prese fuoco causando la morte dell'aviatore. Durante l'istruttoria parecchi motori che avevano subito un'analoga alterazione sono stati sequestrati. Questa criminosa impresa era stata stabilita in un conciliabolo tenuto fra i sei operai arrestati. Due di questi, però, all'ultimo momento, non ebbero il coraggio di condurla a termine. Perciò il Pubblico Ministero ha chiesto la pena capitale soltanto per quattro soli imputati (due di questi sono minorenni), mentre per gli altri due. essi pure minorenni, che non condussero a termine il crimine, ha reclamato una punizione di principio. Il processo si è svolto a porte chiuse. La confessione degli imputati rendeva del resto quasi inutile ogni discussione. La sentenza la cui lettura è stata fatta in pubblica udienza ha condannato i quattro sabotatori alla pena di morte; ha concesso le circostanze attenuanti agli altri due condannandoli a venti anni di lavori forzati.

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