Ansiosi quesiti parigini di Giorgio Sansa

Ansiosi quesiti parigini Ansiosi quesiti parigini Incognite della battaglia in corso e della situazione internazionale Parigi, 27 maggio. Stamattina abbiamo visto passare il generale Weygand. In una automobile nera preceduta da motociclisti militari che fischiavano per farsi largo, egli ha percorso a grande velocità le vie di Parigi. Reduce dal fronte il Comandante in capo si è recato alla Presidenza del Consiglio, dove ha avuto una conferenza con Paul Reynaud e col Maresciallo Petain. Quei pochi che l'hanno riconosciuto al rapido passaggio hanno sventolato il cappello. I francesi hanno una grande fiducia in Weygand. E sperano da lui che salvi la situazione nella durissima battaglia di Fiandra, in quel triangolo di territorio che ha per base la costa marittima tra Calais e Zeebrugge — in tutto 150 chilometri — e per altezza quel centinaio di chilometri che divide la costa da Arras e Cambrai. Tutti i giornali assicurano che i tedeschi non vinceranno, che la resistenza sarà tenacissima. Un solo dubbio è espresso da Henry Bidou, critico militare dell' Intransigeant: « I rifornimenti per via di mare sono più gravemente impediti dai bombardamenti che non quelli giungenti per via di terra? ». Lo scrittore ad ogni modo non risponde a questa domanda, giustificata dal fatto che le armate di Fiandra sono unite alle basi di rifornimento solo attraverso i porti della Manica da esse ancora occupati. Nelle poche parole che precedono è detto interamente il problema strategico che Weygand deve risolvere. Non vale la pena quindi di indugiare ulteriormente sul decorso della battaglia. Nemmeno la stampa francese vi indugia molto, ma dirige gli sguardi invece alle questioni internazionali che hanno sempre i tre nomi di America, Russia e Italia. Il discorso di Roosevelt, come è facile comprendere, è stato accolto in Francia con grande simpatia perchè si vede in esso « una condanna assoluta e defi nitiva dell'isolazionismo »; per che inoltre, come dimostrerebbe il programma di armamento de. gli Stati Uniti, <• in quindici gior ni la situazione si è capovolta in tutta la Confederazione »; e per che si tratta di un capovolgimen to il quale a detta dei Debats « è di enorme importanza per la cau sa alleata ». Frattanto, il corrispondente da Roma del Temps scrive che in Ita lia le misure militari si sviluppano e che l'opinione pubblica può considerarsi mobilitata. « Noi assistiamo — dice il giornalista — ad un ritmo accelerato della marcia verso l'intervento. Probabilmente non ci sarà mobilitazione generale nè dichiarazione di guerra. L'Italia agirà di sorpre sa. Inoltre l'intervento sarà specificatamente italiano, nel senso che sarà autonomo, senza congiunzione aperta con la guerra del Reich. L'Italia combatterà in maniera indipendente; suo scopo sarà di trasformare le sue aspirazioni natu-rali in realtà concrete. L'Italia ela Germania lotteranno, insomma, ciascuna per proprio conto, per i loro fini ed Interessi rispettivi; ma in fondo si troveranno nel medesimo campo ». Queste preoccupazioni fanno dire BiìVExcelsior che « sarebbe una colpa se i Governi francese ed in¬ gle'se si lasciassero sfuggire l'ul-tima occasione di avere una spie-gazione con l'Italia. L'Europa didomani, scrive il giornale, avrà più bisogno di equilibrio che l'Europadi ieri. L'Italia nell'Europa futu-rà dovrà sostenere una parte diprimo piano». /Una cinquantina di parole censurate). Per capire quello che bisognavedere — scrive oggi Mauras nel-l'Action Francaise — bisogna ri-cordare tutte le imprudenze politiche che sono state commesse, tutte le precauzioni elementari che non sono state prese, bisogna ricordare questa triste serie di stupidaggini e di pazzie capitalizzatesi durante venti anni ». Stasera il Ministero degli Esteri ha annunciato un movimento nella diplomazia. Il direttore del Figaro Wladimir D'Ormesson è stato nominato ambasciatore ed inviato straordinario della Repubblica presso la Santa Sede.. Coulondi"?. che fu ambasciatore di Fi-ancia a Berlino dall'ottobre 1938 fino allo scoppio della guerra, è stato nominato ambasciatore ed inviato straordinario della Repubblica a Berna. Inoltre il signor Renon de la Baume, ministro plenipotenziario di prima classe, è stato nominato ambasciatore ed inviato straordinario a Madrid. Sono stati inoltre riano a mauriu. sono stati inoltre scambiati I due ambasciatori dellaFrancia che si trovavano a Buca-rest ed a Buenos Aires. Il signorMercier che era Ministro plenipo-tenziario a Tirana è stato nomi-nato inviato straordinario al paJraguay. Questa sera all'Eliseo si è tenuto un Consiglio dei Ministri sotto la presidenza di Lebrun. Giorgio Sansa

Persone citate: Arras, Baume, Fiandra, Henry Bidou, Paul Reynaud, Petain, Roosevelt, Wladimir D'ormesson