Sui campi di battaglia del Belgio di Guido Tonella

Sui campi di battaglia del Belgio Sui campi di battaglia del Belgio L'azione nei pressi di Tournai - Il tragico spettacolo dopo la mischia : i resti di unità senegalesi e marocchine maciullate - Pieno dominio tedesco nei cieli (DAL NOSTRO INAIATO) Fronte di Tournai, 22 maggio. La notizia agli uomini dislocati agli avamposti, sulle rive del (/rande arco della Schelda, fra Tournai e Gand, siamo stati noi a recarla. Avevamo avuto conoscenza poco prima al castello di Enghìen dallo stesso generale Von Reicheìiau, comandante delle forze tedesche operanti nel settore del Belgio: « Colonne tedesche hanno occupato Arras, altre sono pervenute sino ad Amiens e ad Abbeville, alla foce della Somme». Chi ci ha dato questo annuncio, così come quelli a cui dovevaìno di lì a poco ritrasmetterlo, sono apparsi essi stessi stupefatti per quanto era avvenuto. Chi mai avrebbe potuto immaginare che nel Drang nach der KUste, la corsa alla costa, delineatasi fino dal primo giorno dell'offensiva tedesca, il Fuhrer avrebbe fissato come méta immediata non già i porti della Fiandra occidentale, Ostenda o Nieuport, non già Dnnkerque o Calais, ma addirittura Abbevillé, a quasi cento chilometri a sud di Calais? Il genio manovriero di Hitler E' stata una manovra di una audacia eccezionale, questa di utilizzare l'apertura effettuata sul prolungamento settentrionale della Muginot per aggirare tutto il complesso della piazzaforte della Francia del Nord e raggiungere le coste della Manica, ciò che significa il litorale stesso dell'Atlantico. Sono le stesse colonne che cinque giorni or sono erano state segnalate nella regione dove nasce la Somme che ieri sono comparse ad Abbeville, là dove la Somme finisce. Lo svolgimento della manovra ha certo una sua rigorosa logica geografica. Ma per il comando francese esso è giunto assolutamente impensato. In verità, il comando francese sembra non avere avuto alcuna idea delle imponenti forze buttate dal Reich in questa sua offensiva. Le truppe penetrate nella Francia settentrionale dalla breccia di Maubeuge avevano ottenuto nei primi quattro giorni della loro avanzata una costante direttrice di marcia: quella verso il Sud. L'occupazione dell'importantissimo nodo ferroviario di San Quintino deve aver fatto pensare al Comando francese che l'obiettivo tedesco, immediato, fosse Parigi c che in questa direzione le colonne penetrate a sud di Maubeuge concentrassero tutta la loro pressione. Ma il Comando tedesco, nella breccia aperta nel sistema difensivo, francese da Sedan a Maubeuge, ha immesso rinforzi tali da continuare ad esercitare attraverso le due valli dell'Oise e della Marna una formidabile pressione diretta sulla capitale francese in modo da potere nello stesso tempo lanciare altre colonne su una nuova direttrice di marcia, verso ovest e le coste della Manica. Le divisioni francesi che si di sponevano in unione agli inglesi ed ai belgi a fronteggiare la spinta tedesca verso la costa, nella estrema linea di difesa delle Fiandre occidentali e nel grande arco della Schelda, sono così da due giorni esposte alla più, deleteria pressione sul fianco. Il dissolvimento della IX Armata francese è la prima impressionante conseguenza di questa terribile pressione. Siamo appena all'inizio Ma la manovra concepita dal Comando tedesco per l'annientamento delle forze alleate rimaste tagliate fuori nel settore del nord noti fa che cominciare. Ora, disposto lo sbarramento a sud da San Quintino al mare, affidato all'aviazione il terribile compito di annullare tutti i tentativi di fuga, via mare, con la distruzione di tutte le istallazioni portuario del litorale da Ostenda a Boulogne, e con l'affondamento del più gran numero di trasporti, le truppe tedesche del settore belga sono chiamate ad assolvere funzioni decisive per serrare la morsa che frantumerà in una nuova Vernichtungsschlaeht, in una grande battaglia di annientamento del genere di quello di Kutno, tutte le forze alleate rimaste chiuse fra le Fiandre e la Piccardia. Queste forze, chiuse nel triangolo tra il ■mare-Ostenda-Lilla-Abbeville, sono ancora assai importanti, raggruppando, oltre al grosso dell'esercito belga, almeno i due terzi delle Divisioni inglesi dislocate in Francia e da dieci a quindici Divisioni francesi. Ma la sorte di questo imponente raggruppamento alleato è ormai decisa. La imè teimtindimliladlenpoSeglodginsolefacailvvtatilecJccQuc1rfltsdco^sRcbscspblcac— e e e o i i a o e a e l e d a e i a o , e a a n di a oeno ue onra importanza del nuovo compito che è devoluto in proposito alle truppe tedesche del settore belga, è stata immediatamente percepita da tutti, ufficiali e soldati. E' con un nuovo impulso, quello derivante dalla coscienza di partecipare ad ima azione veramente decisiva, che li abbiamo visti tutti buttarsi nella lotta accanita, impegnata da due giorni sul fronte di Tournai. Dopo l'occupazione di Brusselle, le truppe del generale von Reichenau hanno progressivamente occupato tutta la regione a nord e ad ovest della Capitale fino alla Schelda. Ancora tre giorni fa si era combattuto nel villaggio di Enghien, ad una quarantina di chilometri a sud-ovest di Brusselle, dove ieri siamo stati ricevuti dal generale von Reichenau. Cannoni inglesi, bottino di questo vittorioso combattimento impegnato dalle truppe motorizzate tedesche, fanno bella mostra davanti alla cancellata del castello dove risiede il Comando del generale. Più in là. verso Ath, i tedeschi avevano dovuto stroncare ieri l'altro un tentativo in grande stile fatto da forti {orinazioni di carri armati alleati, di cui tre francesi battezzati con la solita verbosità parigina: Jaguar, Intrepide e Chacal, bloccati sul ciglio della strada o nei campi, dal contrattacco tedesco. Qualche chilometro più a ovest era una colonna mista franco-marocchina di scorta ad una batteria da 150, parimenti annientata dai carri pesanti tedeschi: in una gran fossa comune, le carogne di cavalli. E sul terreno fez rossi, elmetti e la solita compassionevole dispersione di cianfrusaglie, lettere di familiari, fotografie, che si ac compagnano alla morte sul campo o alla caduta in prigionia. Con gli artiglieri tedeschi Oltre Lenze siamo saliti lungo la ^strada che percorre le colline di Renaix fronteggianti il grande arco della Schelda, per assistere alla battaglia impegnata per l'occupa¬ hadròmcetraddcgddPbggfeppledzilbdrzpdmdvasCdaqsA?.?u™*:.,8.?}}?, A'!.?!b.e^Stsecolari dei meravigliosi parchi che coprono queste colline, sotto i fasci di azalee in fiore, erano state poste le bocche da fuoco tedesche gtdsbatterie da 75 e da 100. Batlevano Isntle posizioni delle artiglierie nemi c-he al di là della Schelda, artiglierie che coprire, con il loro fuoco, la ritirata ormai inevitabile dei francoinglesi da Tournai. L'azione dell'artiglieria durava da tre ore. quando noi siamo giunti sul campo ed aveva raggiunto quelle, pavrebbero denudo\Sendzcna— a quanto ci è sembrato — i( siioidef fetto perchè l'artiglieria alleata Iterà ormai ridotta al silenzio. Si'svedevano al di là della Schelda <e!sagome dei soldati inglesi (tali ci gsono sembrati) in procinto di evacuare le loro posizioni. Erano le 2 quando sulla strada di Lenze comparvero i primi autocarri tedeschi con i pontoni e si buttarono a precipizio giù verso la Schelda. L'artiglieria continuava il fuoco allungando i tiri e sotto la sua protezione si incominciava il gran de tentativo di traghetto delleìfanterie e dei carri tedeschi. *K|allora che il nemico uscì dalla sua passività facendosi vivo con ri ri di mitragliatrici e di artiglieria j di piccolo calibro per ostacolare il\ lavoro dei pontonieri tedeschi. J^Come e terminata [ azione' :Non lo sappiamo; tuttavia, nono-istante la forte resistenza degli ai-jleali segnalata nel bollettino di oggì, non c'è bisogno di essere in-i dorini per profetare che domanio domani l'altro al più tardi, si '- t j- /n iannunziera l'occupazione di To»'-ìnoi e, con tutta probabilità, a»f*ejquella di Conrlrai al di là del \grande arco della Schelda. Inutili bombe su Aquisgrana Stanotte Aquisgrana, dove siamo tornati, è stata teatro di un nuovo violento tentativo di bom- bardamento inglese. Nonostante Ucoreografico impiego di paracadu- te con fuochi di bengala perillu-minare il campo di tiro, i bovi-bardieri inglesi non sono peraltroriusciti a colpire nessun obbietti-ro ?«i'i<are. La stazione di Aqwi-lsgrana, che avrebbe dovuto esse-re con tutta probabilità l'obbietti-vo principale, è stata sorvolata « più riprese, ma la bomba caduta più vicino, è finita u... mezzo chi-lometro di distanza. \Si riatta di azioni dimostrativeper permettere ai bollettini del Co-iche successo. In realta, queste aciom incesi non hanno alcun valore ed illustrano soltanto in:che modo goffo e irragionevole l'IComando britannico conduca la guerra. Questo appare tridente anche dalle bestiali distruzioni dei ponti -di Brusselle effettuale <il lomento dell,, evacuazioni delletruppe alleate, distruzioni c/te hanno provocato danni gravissimi ad una quantità di case senza però che i tedeschi abbiano avuto m minima difficoltà ad operare i necessari trasferimenti delle loro truppe, dato che queste sono state avviate verso il fronte delle Fiandre occidentali passando a sud della capitale. Queste stupide e criminose azioni svolte dagli inglesi prima della loro partenza dalla capitale belga, unitamente al deplorevole effetto provocato nel- la popolazione belga dalla loro fuga, hanno dato luogo tra gli abitatiti di Brusselle, a quanto siamo informati, a violentissime manifestazioni contro gli inglesi al momento della loro partenza con lancio di pietre, ecc. Una constatazione che ha la sua importanza è la seguente: in tre giorni di viaggio lungo tutto il fronte del settore belga non abbiamo potuto avvistare neppure un aeroplano alleato. L'attivitàaerea dei franco-inglesi, tolte leazioni sporadiche e assolutamente prive di utilità nella regione renana, è nulla anche sulle retrovie del fronte belga, retrovie che sono attualmente brulicanti di truppe in marcia e di materiale avviato verso la prima linea. Ed è questa, se fosse necessaria, la più chiara dimostrazione che per gli alleati è assolutamente finita. Guido Tonella

Persone citate: Arras, Boulogne, Cannoni, Hitler, Von Reicheìiau