Le ripercussioni dell'offensiva tedesca nel fronte interno dell'Inghilterra e della Francia di Leo Rea

Le ripercussioni dell'offensiva tedesca nel fronte interno dell'Inghilterra e della Francia Le ripercussioni dell'offensiva tedesca nel fronte interno dell'Inghilterra e della Francia Affannosa corsa ai ripari - Parigi rimaneggia il Governo - Londra innalza reticolali nelle sue strade contro eventuali paracadutisti - Le drammatiche lasi della battaglia seguile ansiosamente di ora in ora Londra, 18 maggio. Oggi sì è detto che la situazione militare in Francia è leggermente ■ migliorata da quanto era ieri; ieri era stato detto che la situazione era sempre grave, ma leggermente migliore di quarantotto ore prima; laddove appare che la giornata maggiormente critica sia stata quella di mercoledì. Particolari su tale e più pericolosa fase della battaglia non si possono ancora riferire, anche perchè sono incompleti incerti e in qualche cosa In contrasto l'uno con l'altro. Possiamo tuttavia dire con un certo margine di sicurezza che la giornata di mercoledì è stata quella di pericolosità massima per l'esercito francese. Questo non vuol dire che la crisi sia superata (gli stessi giornali inglesi infatti ammettono che il pericolo per gli eserciti alleati permane sempre grave), ma si vuole semplicemente riferire che, per quanto se ne sa a Londra, nelle ultime settantadue ore non si sono verificati nuovi « punti di crisi ». Bisogna ancora vedere se questo cosidetto rallentamento dello sforzo offensivo germanico vada attribuito alla resistenza degli alleati o non piuttosto all'intervento del periodo di « scavalcamento », caratteristico di tutte le grandi offensive; quando cioè si tratta di sostituire la prima ondata con la seconda e di portare in linea nuove divisioni. Dove meno se l'aspettavano Certo la situazione è difficile: quella che era nella definizione di Churchill una « sacca » è diventata una vera e propria falla; tanto che inglesi e beigi a nord hanno dovuto ritirarsi per eliminare la breccia, eliminazione che è avvenuta non per riconquista, ma mediante cessione all'avversario di altro territorio. E' altresì certo che la, battaglia in corso non Suo più chiamarsi battaglia della Iosa mentre il paragone con quella di Verdun, fatto ieri a Lontira, è completamente infondato. A Londra si approfitta del re lativo ristagno delle notizie per dare spiegazioni circa le ragioni della ritirata quale è avvenuta fi nora: innanzitutto si insiste sul fatto della «sorpresa», dalla quale sono stati colti gli alleati in seguito al passaggio delle truppe tedesche per la selva delle Ardenne, passaggio che sarebbe stato in passato giudicato impossibile o almeno altamente improbabile per unità meccanizzate, tanto che di fronte alle Ardenne le linee difensive francesi si presentavano con un minimo di efficacia. Inoltre si insiste sull'impiego da parte tedesca di un nuovo modello di carro armato più pesante, più corazzato, tale da poter affrontare le normali bocche da fuoco anticarro. Per vero oggi è stato detto che i francesi hanno trovato un ri medio contro questa nuova arma di sfondamento e di distruzione: secondo quanto dicono i giornali della sera, si tratterebbe dell'ina piego in grande stile del 75 da campagna, trasportato nel pieno della mischia e manovrato a puntamento diretto. Insomma: le notizie che domi nano in questo momento, quelle che suscitano maggior apprensione, sono di carattere franco-tede sco; direttamente l'Inghilterra interviene nella grande battaglia sopra tutto o solo con l'aviazione. Oggi è stato comunicato un bombardamento integrale dei depositi tedeschi di benzina di Amburgo e Brema; subito dopo il comunicato del Ministero doll'Aria, tuttavia, il Foreing Office ne ha diramato un altro, in cui sì afferma che qualunque siano i provvedimenti che l'aeronautica tedesca potrà prendere, il Governo britannico non defletterà mai dalla sua decisione di non bombardare centri indifesi o popolazioni civili. Lo spettro della « V colonna » Molte precauzioni di vario carattere, alcune pubblicate largamente e corredate di fotografie sui giornali, altre che la censura vieta di specificare, vengono prese contro l'eventualità di attacchi al gangli della vita interna britannica da parte di' truppe nemiche aeroportate o da parte della famosa « quinta colonna ». L'attesa per evenienze di questo genere può venire paragonata a quella dell'inizio della guerra per il bombardamento aereo. Presso Eastleigh, nell'Hampshire, un aeroplano che volava a bassa quota, in seguito a incidenti al motore, è atteirato di fortuna. Una folla di contadini, armati di falce, martelli, fucili da caccia, è arrivata sul posto. Dall'apparecchio è disceso un aviatore. Molti non volevano credere che fosse inglese. Fortunatamente per lui. la sua faccia è ben nota: in tempo di pace, egli non faceva l'aviatore, ma l'attore cinematografico. E' Ralph Richardson e gode molta popolarità. Lo schermo lo ha salvato da un incidente che poteva essere critico. Accanto a vari episodi, si possono citare gli appelli fatti quotidianamente, in questo momento critico, dal giornali all'opinione pubblica e a tutti i cittadini britannici affinchè affrontino ogni evenienza. I cittadini britannici non comprendono in che modo essi possono collaborare in modo decisivo a una battaglia che è apertamente dichiarata di vita o di morte e che è propagandata come destinata a concludersi in un senso o nell'altro a breve scadenza. A meno che essi non prendano alla lettera la raccomandazione pubblicata oggi àaìl'Evenìng 8taridi.d: « Per questi motivi — scn-( vnsdbtsEpcnanBlpgrnpfmrsctlsgtmLdqoatmafa ve il giornale della sera — noi non riteniamo che la disfatta possa venir prevista fra i risultati della lotta. Prima di essa noi combatteremo questo nemico da dietro le imposte delle nostre finestre, nelle nostre stesse strade ». E' da notare che questo appello è preceduto dalle notizie secondo cui contro i carri armati germanici non bastano nemmeno 1 cannoni anticarro; in secondo luogo le finestre inglesi non hanno imposte. Leo Rea

Persone citate: Brema, Churchill, Iosa, Ralph Richardson