Il Sovrano in Campidoglio assiste alla celebrazione

Il Sovrano in Campidoglio assiste alla celebrazione Gii Iiali****! nel lUoneio Il Sovrano in Campidoglio assiste alla celebrazione li discorso del ministro Bottai , Roma, 20 maggio. La celebrazione della « Giornata degli Italiani nel mondo » ha avuto ieri la sua più alta e degna consacrazione a Roma, nel Campidoglio, alla presenza augusta della Maestà del Re e Imperatore. Il Regime, potenziatole massimo di tutte le energie della Nazione, ha voluto questa celebrazione, perchè in essa il volto della Patria si rispecchiasse e ne traesse nuovo vigore e impulso. Infatti celebrare il genio e il lavoro italiano nel mondo significa ed è rivendicare un titolo di gloria che, mentre non ha l'eguale nei secoli, fissa ed attribuisce all'Italia quella posizionedi primato che essa ha saputo e voluto conquistarsi attraverso due Imperi, nel nome della Civiltà. Ricevuto al portico del Vignola dal Ministro dell'Educazione Nazionale, dal componente il Diret .torio nazionale del Partito gsn. ] h rappresenteva il Se- ?„ t>„,ÌHfn dal novprna- i gretar ojiel Paitito, dal Governa ahorc di Roma, dal vice presidente i Igenerale della « Dante », sotto 1 cui auspici si svolge la celebrazione -1odierna, e da altre autorità e ge-\ R cnie' j] sovrano ha raggiunto, ; e t ' echeggiavano altissmii gli o ,',„ .. \ h„i itoH»iì del squilli di tromba dei -Fedeli del .ì Campidoglio che vestivano 1 loio (tradizionali costumi, la fastosa esala di Giulio Cesate, ove è stato i . i tepeegtblthdnpcspnllcclsraccolto dai vibranti applausi dei numerosi convenuti, tra cui erano alte personalità politiche e culturali. Il Re e Imperatore si è seduto al posto di onere, avendo ai lati il presidente della Camera Corpo- irativa e il vice piesidente del Se- a "A Romei Longhena. o Sulla Torre Capitolina, intanto; i era stata issata la bandiera az-i-lzurra. o Dopo 11 saluto al Re ordinato dal1 generale Mazzetti, e brevi parole a & esaltazione pronunciate dal ÓOrì-, u X . =, «residente a ^ern » «orna, n piesioeme - del comitato romano della « Dan-1,|te» ha fatto una breve relazione o!sulla molteplice attività in Roma della «Dante», attività che rien- lt:a nel quadro dell'opera grandio-1 sa silente ed efficace che questo sodalizio, fulcro e fiaccola di ital,a- a lI ;mta nel mondo, svolge ovunque Gsenza conoscere soste e sacrifici.[Poi li Ministro Bottai ha tenuto il discorso celebrativo. I fli Ministro ha iniziato il suo diretrilevando come il tema della cele- b-[h,.„.inr,. ,.,.„,, rtal<aT,i „„■ mrn,)nic-lbiazlone ,eg" Ital ani ne'm.c.ntl01 ro suscltl nell animo di ogni Italiano|rojun fiotto di reminiscenza di espio-;r ratori, viaggiatori, missionari, '• - mercanti, genti delle nostre città I i|marinare che navigavano il Jl/(i,ei'Nostrum, fino al viaggio fatidico 'delle tre caravelle, che portarono' a a o a cltre oceano il genio e la civiltà italiana. Ricordati il valore delle nostre spade e le battaglie vinte e il contributo del genio italiano alla civiltà degli altri Paesi, il Ministro ha rilevalo come nel Secolo XIX, all'esodo dei giganti della scienza, delle arti e del pensiero sia seguito nel mondo quello degli emigranti, periati a lasciale il suolo della Patria più da ragioni morali che economiche, accettando e sopportando ingrate condizioni che non con e ion FV^l s*cnhcl,: d 1^"°,^ tSU ° °lSS° dl essere completamente agnostico in a !matei'ia" ma propriamente Inter ■sentivano loro di fare economie se| |ventista non divenne che col Fascismo, il quale considerò subito la "l emigrazione come un male non ne- ;cessario, g:adualmente sanabile e -|soprattutt0 come un fenomeno o- m™£h«» n-i X„„ h „lc"u"'c"u ,;SposuiDHe dal piano della natura elL que!lo dello s£jrit d nalu,d - no4mico „ quello poli icodeUa Na- r-!7i„no * r " e e ¬ ,. zione, Disse, in fatti, il Duce che bisogna abolire la parola: emigranti e sostituirla con quella di: italiani all'estero; che l'emigrazione è un male, perchè depaupera la nostra gente di elementi attivi che vanno a costituire i globuli rossi di anemici Paesi stranieri, ma che sarà minor male se ve:rà preparata, selezionata, finanziata, inquadrata, in una parola: organizzata. Queste sono le linee principali della politica fascista dell'emigrazione: limitazione al minimo, conservazione dell'italianità degli emigranti, miglioramento delle loro condizioni sociali, frequenti contatti con la Madre Patria. Oggi possiamo dire con orgoglio, ha continuato il Ministro, che siamo noi a non voler ingombrare la teira altrui, a deprecare ogni energia italiana spesa per l'estero, a non cedere tali energie se non in certi casi e ad amici sicuri. Il fenemeno delle emigrazioni si è così trasformato in quello opposto: il rimpa- trio, che è destinato ad avere un sempie maggiore sviluppo, tale da simboleggiare la nuova fase storica in cui è entrata l'espansione italiana: non più migrazione di genti in cerca di lavoro per Paesi stranieri ma espansione organizzata nell'interno di un Impero nostro, con le nostre forze, per 1 nostri figli, nell'unità della nostra tena e del nostro dominio. Gli Italiani hanno combattuto e vinto nel 1915-'18 l'ultima guerra della loro indipendenza e unità; nel 1935-'36 la prima guerra della loro potenza. « Ma il risorgimento, o Sire, continua sul piano imperiale — con| elude il ministro* Bottai — e gli italiani conseguiranno anche l'In? jdinendenza e l'unità dell'Impero ». Terminato il discorso, che è stato salutato da vivi applausi, il Re e Imperatore ha lasciato il Campidoglio ossequiato dalle auto: iti e tra rinnovate manifestazioni di entusiasmo.

Persone citate: Bottai, Duce, Giulio Cesate, Mazzetti, Sire, Vignola

Luoghi citati: Italia, Roma