Verso la più grande battaglia

Verso la più grande battaglia Verso la più grande battaglia Due milioni di uomini convergono da tutte le parti sulle fatali pianure di Fiandra - Le fiumane di acciaio e di fuoco tedesche lanciate a sommergere ogni difesa alleata Berlino, 13 maggio. Lo sbarramento di Liegi è caduto; Liegi stessa è stata occupata; i tedeschi puntano orami verso la pianura di Fiandra e d'Anversa dopo essersi assicurata un'altra testa di passaggio sulla riva occidentale del Canale Alberto, a nord di Hasselt, mentre in Olanda, sfondata la linea Peel a sud del Reno, l'avanzata è stata così rapida e profondu che le avanguardie della fanteria sono ormai riuscite a stabilire collegamenti coi reparti avio-trasportati che avevano occupato fin dai giorni scorsi il terreno a sud di Rotter-t dam. La battaglia con le divisioni alleate accorse nel Belgio sta per iniziarsi nel Brabante, forse è già in corso; il fronte della Maginot accenna a porsi in movimento nella regione della Sarre: questi sono, in rapida sintesi, gli avvenimenti più importanti delle ultime ventiquattro ore quali risultano dall'ultimo squillante bollettino dell'Alto Comando tedesco. Le armi segrete Su tutto domina il rombo dei motori del più gigantesco carosello di bombardieri e di apparecchi da caccia che si potesse immaginare, vero stormo apocalittico che oscura il cielo dal Mare di Frisia alla Sarre. Altri 320 apparecchi alleati sono stati distrutti tn questa straordinaria azione impegnata dall'arma aerea tedesca, che dal 10 aprile ad oggi può iscrivere nel suo albo di guerra l'annientamento di oltre novecento apparecchi nemici. L'avvenimento della giornata è naturalmente la caduta di Liegi che, tenuto conto dell'imponenza straordinaria delle opere fortificate della linea qui ricostruita ex novo nel dopoguerra, appare a tutti, competenti e profani, come qiialcosa di realmente prodigioso. Quale è la tecnica seguita dalle forze armate del Reich per il forzamento di questa linea, quale è il segreto di questo loro successo che nessuno, ne fuori di Germania nè nella Germania stessa, tolti quei pochissimi iniziati ai misteri della preparazione bellica tedesca, avrebbe mai potuto immaginare realizzabile a soli tre giorni e mez zo dall'inizio dell'offensivat « La nuova arma speciale » a cui ha accennato lo stesso Comando tedesco nel bollettino straordina rio di sabato notte relativo alla presa del forte di Eben Emaci, pi lastro d'angolo della linea che do veva proteggere al di là di Mao stricht l'accesso alla piana di Fian dru, questo misterioso segreto mezzo bellico a proposito del quale le menti si sbizzarriscono ad immaginare le cose più strane, da ordigni automatici a raggi o fluidi paralizzanti, è stato anche impiegata per far cadere la cittadella di Liegi f Nessuno crede che questo forzamento sia avvenuto col semplice impiego dell'artiglieria; perchè bi sognerebbe in tal caso ammettere che i pezzi tedeschi abbiano una for.-:a demolitrice straordinaria mente superiore a quella nota, tan to da riuscire in poche ore laddove si prevede normalmente un lavoro sistematico di qualche settimana di fuoco. Ed allora ecco altri pen sare alle nuove bombe incendiarie tedesche alla termite, di cui già altre volte si è parlato, che hanno un numero straordinariamente eie vato di calorie così da fondere il cemento stesso delle cupole corazzate. Lasciamo da parte queste induzioni e limitiamoci a rilevare come un commento ufficioso .tedesco — quello del Deutsche DIenst — in sista nel valorizzare la caduta dei forti della linea Maastricht-Liegi non soltanto per il fatto che essa apre la via verso la Mosa ed il Canale Alberto, ciò che significa direttamente la via sulla pianura di Fiandra ed Anversa, ma anche per il fatto che essa dimostra in modo lampante come le forze armate del Reich abbiano la possibilità di rompere anche la linea Maginot, la quale non è certo tecnicamente superiore alla linea belga, nè è soprattutto di costruzione più, moderna di questa. La Maginot neutralizzata Il fronte stesso della Maginot secondo quanto abbiamo sopra accennato, sembra muoversi a sua volta nella regione della Sarre, ma si tratta, nonostante il numero relativamente elevato dagli effettivi ■impegnati — tanto che i francesi hanno lasciato seicento prigionieri nelle mani dei tedeschi, cifra inai registrata nei mesi scorsi su questo settore — evidentemente dell'azione di avamposti che non interessa la linea fortificata vera e propria La grande azione tedesca continua ad ignorare tra i suoi obiettivi la Maginot, come abbiamo rilevato fin dalle prime fasi di questa offensiva; lo sforzo è esercitato in senso parallelo alla linea fortificata francese, dalle cui feritoie si può dire i poilua, impotenti, vedono l'enorme massa tedesca scivolare verso il Belgio. 1 soldati francesi che hanno lasviato il territorio nazionale per cercare di arginare coi loro petti l'avanzata te ìesca veiso la costa e latucFtmptZrgtsdansgtsrcnptzcppltlfBpcsgmsccgdfsvsv^rto VlngMÌKrra,sonoònnZrim-\pegnati nel Blìii'o meridionale e nel Brabante. Qitex!o appare chiaramente dal comunicato tedesco, che lascia prevedere un cozzo im minente col grosso delle forze al- leate al di là della Mosa. Quantedivisioni lui fatto uscire di Fran- cia Gamelint Cinque, dieci, venti f to stadio dell'ammassamento sul territorio belga è in ogni caso or- nuli superato; ma nessuno sa esattamente, forse neppure i tede- schi, quale sia il numero degli effettivi francesi colà dislocati. Ma una sola cosa è certa: che per nunierose che siano le divisioni francesi, esse saranno sempre MI quantità insufficiente per sbarrare la strada alla imponente massa che la Germania ha proiettato in questo settore. Oltre Liegi e Namur si prepara la più grande battaglia campale di tutta la storia. I due milioni di uomini che avanzano sulla linea che va dal Lussemburgo al Mare di Frisia convergono in definitiva tutti verso lo stesso settore. All'estremo est il Comando tedesco lui già pienamente realizzato il suo obiettivo raggiungendo le coste dello Zuidersee, ciò che gli permette di ridurre considerevolmente la lunghezza del suo fronte. Nello stesso tempo, superata in modo prodigiosamente rapido la zona allagata del basso Reno, la 7>iassa operante alla mezz'ala destra si sta insinuando fino a Rotterdam. Quasi duecento chilometri sono stati superati in meno di quattro giorni in uno dei terreni che la tecnica militare ha sempre considerato tra i più difficili di Europa, dove nei secoli scorsi eserciti su eserciti si erano impantanati per mesi interi. L'estrema ditesa inglese Questa manovra formidabile permetterà di far. cadere di colpo tutto ciò che resta della resistenza olandese già gravemente intaccata dalla presenza di nuclei di paracadutisti comparsi come la più paradossale e impensata delle fioriture su tutti i campi di atterraggio del placido paese dei tulipani. Quando con l'Olanda sarà finita, la morsa si stringerà sul Belgio; ed Anversa, su- cui già puntano audacemente le truppe che operano a cavallo del Canale Alberto, sarà investita anche dal nord e cadrà da sè. Da Anversa i tedeschi saranno a 250 chilometri dalla costa britannica. Gli inglesi che stavolta sono evidentemente giustificati di pensare a sè prima che agli altri, cercano affannosamente d'attraccare a Flcssinga e organizzare fin da ora la resistenza sulle isole del delta della Schelda, da dove il viaggio verso le coste inglesi sarebbe ridotto di quasi cento chilometri in confronto ad Anversa. Ma i tedeschi sono incomparabilmente più rapidi dei loro avversari anche nell'organizzazione dei campi di aviazione e per di più possiedono un'arma aerea nettamente superiore a quella dell'avversario. Già i loro apparecchi prendono il volo da punti sempre più vicini, dall'Olanda, dal Limburgo e battono con una efficacia e una precisione terribili, con quella stessa precisione che gli inglesi hanno già provato lungo il litorale di Norvegia, battono senza tregua il naviglio da guerra e da trasporto britannico che si muove davanti al delta della Schelda. Bombe lanciate in picchiata dagli «Stuka», torpedini che piombano come meteoriti da altissime quote battono sulle tolde delle navi britanniche e ne traggono un clangore che deve ripercuotersi come il suono di una campana a morto al di là del mare, sulle rive del Tamigi. Guido Tonella rimanere allo stato teorico anche sui Governi transoceanici come quello di Washington, che, pura attaccando per bocca di Roosevelt l'operato della Germania, non intende modificare il suo atteggiamento di astensionismo di fronte al conflitto. E in questo campo Berlino può constatare oggi ancora come la situazione diplomatica non sia per nulla mutata, dato che nessuna nota o protesta di qualsiasi genere, del resto già dichiarate in anticipo irricevibili, è stata indirizzata alla Wilhelmstrasse. G. T.