La fermezza di Roma rasserena i Paesi del sud-Europa

La fermezza di Roma rasserena i Paesi del sud-Europa La fermezza di Roma rasserena i Paesi del sud-Europa Budapest, 7 maggio, inPer aumentare il senso di disa- Upio e l'acuta tensione che da al-| «uni giorni nuovamente si regi-1 tstrano da queste parti, non ci gmancava che la notizia lanciata! s<lalla stampa tedesca del colloquio,btelefonico tra Chamberlain e Reynaud e relative allusioni a movimenti dell'armata di Weygand per il 20 del mese corrente. E' vero che qui, come nelle vicine capitali balcaniche, si sono tutti affrettati a pubblicare la smentita della Reuter. Ma non è certo il fatto in se stesso della telefonata con le oscure frasi che fa impressione, bensì l'idea che dopo il nord, il sud-est europeo debba servire quale terreno eli lotta, di chi arriva primo. Naturalmente chi più e chi meno tutti vorrebbero che i franco-inglesi, a parte la telefonata di cui sopra, lasciassero in pace questa delicata e sensibile zona e mandassero a passeggiare i soldati di colore e la flotta altrove. In Ungheria i problemi mediterranei sono sempre all'ordine del giorno e anche stamane la stampa ufficiosa, ivi compreso lo organo del ministero degli esteri, tratta l'argomento. L'Italia e il Mediterraneo Il Pester Lloi/d che intitola lo articolo di fondò « L'Italia e il bacino del Mediterraneo j, rileva che proprio in occasione dei noti movimenti delle navi anglo-francesi nel mar Mediterraneo risalta la saggezza della politica seguita dall'Italia; politica lungimirante, limpida, energica che assolve la missione imperiale di una grande razione civilizzatrice e salvaguarda ad un tempo i generali interessi. Il giornale sottolinea poi che le più importanti caratteristici! j dell'atteggiamento italiano di fronte agli avvenimenti del Mediterraneo sono state la calma e la fermezza e dopo aver constatato che certe misure sono già in anticipo condannate al fallimento se perseguono scopi di intimidazione, mette in risalto che l'Italia esamina i reali fattori dell'attuale equilibrio di forze con obbiettività esente da illusioni, sentendosi forte e preparata per ogni eventualità. « Gli insegnamenti della guerra europea — continua il giornale — hanno mostrato che in una prova di forza odierna possono influire al massimo sulla decisione quelle armi nelle quali l'Italia si sente superiore a tutti i possibili avversari. Non soltanto la forte Marina da guerra che dispone di basi strate- fReamente favorevoli, non soltano la flotta subacquea insuperabile nella difesa costiera, non soltanto il formidabile esercito di terra estremamente mobile e già collaudato in ardue imprese, ma specialmente la precisa cooperazione d; tutti questi fattori con una aviazione della più elevata capacità di rendimento, organizzata sulla base di tutte le esperienze della condotta di guerra moderna, conferisce, all'Italia la consapevolezza di una forza ed anzi di una superiorità inattaccabile nel proprio spazio vitale. « Con questa consapevolezza della propria potenza l'Impero Italiano non ha da temere provocazioni. Infatti la calma fermezza di Roma in questo momento ha anche tranquillizzati — prosegue il giornale — tutti i Paesi del Mediterraneo e dell'Europa sud-orientale. L'Italia continua a Ccbmptmnidcvlaliquiddcgdlarlldeertsatindsdvìare da alcuna influenza estra nea dalla diritta linea della sua politica determinata da direttive civilizzatrici. Questo è un insegnamento che dopo la ridda delle notizie di questi ultimi giorni miranti ad ottenere determinati effetti psicologici deve essere tenuto presente, conclude il Pester Lloyd, per chiarire le idee ». , Anche gli avvenimenti scandinavi vengono oggi posti in secondo piano. In luce si pone l'argomento della sicurezza dell'Europa centro orientale o meglio i riflessi mediterranei su questo settore. Si j osserva che sono perfettamente inutili le assicurazioni di Londra e di Parigi circa il mantenimento della pace nei Balcani quando è proprio da parte degli alleati che si continua a intorbidare le acque. Il lavorio del franco-Inglesi L'Italia ancora una volta sta disciplinata e unita agli ordini del suo Capo, scrive il Fueygetlenseg, il quale prevede una imminente azione diplomatica, dato che non ostante il lavorio dei franco-inglesi nelle vicine capitali, nè Roma, nè Berlino hanno ancora preso iniziative. A tale proposito va segnalata una notizia che reca un foglio della sera, secondo la quale von Papen avrebbe ricevuto istruzioni di assicurare ad Ankara il rispetto tedesco della neutralità turca, mentre le sfere berlinesi si dimostrerebbero sempre più preoccupate dell'azione che gli inglesi vanno svolgendo in Bulgaria. La domanda: cosa farà la Russia ? anche oggi molti se la pongono e per intanto si registra tanto a Sofia quanto a Belgrado un'ondata panslava che non nuoce di certo agli interessi di Mosca. I più pessimisti raccolgono le voci che pongono in dubbio l'intenzione del governo sovietico di rimanere alla finestra e opinano per qualche possibile intervento al tcllvtlncdsspdtssicpmntptdesmtfsud-orientale. L'Italia continuala !assolvere sempre la funzione di ; una potenza che costru sce in sen- so europeo e che non si lascia de- omen-1 to opportuno, sempre sventolando il drappo rosso della rivoluzione! mondiale. Secondo tali voci, che qua e là si registrano, ottima ba-:se per nuovi esperimenti potreb- nlle^sf sa va cercato di creare agitazioni nella vicina Slovacchia. «Berlino dice il corrispondente del po-meridiano Pest — vuole invece mettere d'accordo Budapest con Bratislava e ciò proverebbe la buona volontà dei tedeschi ai quali la propaganda avversaria va attribuendo ogni giorno un nuovo piano di aggressione e di enissa quali altri guai ». Si ha notizia che una commissione ungherese con a capo 1 exministro delle finanze Kallay, e partita ieri per Belgrado e si recherà quindi anche a Zagabria allo scopo di perfezionare le relazio- ni culturali ed economiche fra la Ungheria e la Jugoslavia, Da due settimane sono in corso trattati ve economiche tra l'Un gheria e la Romania e si ritiene stasera che queste saranno tra breve felicemente concluse B.

Persone citate: Chamberlain, Pest, Reynaud