LA RELAZIONE ANNUALE DELL' I.R.I.

LA RELAZIONE ANNUALE DELL' I.R.I. LA RELAZIONE ANNUALE DELL' I.R.I. Lo sviluppo delle industrie belliche ed autarchiche sotto il controllo dello Stato Il 30 aprile u. s., si 6 riunito il Consiglio ili Amministrazione dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale, Ente di diritto pubblico costituito con R.D.L. 5 gennaio 1933-XI n. 5, che ha approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre 1939-XV1II con la seguente relazione: Quasi al termine dell'esercizio, 1930, dopo circa sette anni di intensa e generosa attività, il sen. Alberto Bencriucc ha lusciato la presidenza dell'I.R.I., da lui tenuta sin dalla costituzione dell'Istituto con dirittura di intenti, efficacia di metodi e fecondità di risultati, in un periodo che è stato fra i più fortunosi della storia finanziaria italiana. La personalità di Alberto Beneduce rimane definitivamente impressa nella struttura che egli ha saputo dare all'Istituto. Le norme che lo reggono, e sopratutto lo spinto che ha informato la sua azione, hanno consentito la migliore difesa degli interessi economici e finanziari dillo Stato nell'assetto e nella sistemazione dei maggiori centri del sistema bancario italiano e nella valorizzazione di quei settori di attività produttiva, considerati « industrie chiavi x>, che il DUCE ha voluto fossero stabilmente affidati all'I.R.I. a presidio della preparazione bellica della Nazione e del raggiungimento della massima autosufficienza economica. L' Amministrazione dell' I.R.I. rinnova al sen. Beneduce il suo cordiale e riconoscente saluto. L'I.R.I. conclude il settimo anno della sua vita in una atmosfera profondamente diversa da quella nella quale la sua azione si è venuta sviluppando nel passato. Con lo scoppio del conflitto nel settemhre 1939 si è aperto un periodo che può ben definirsi di economia di guerra anche per i paesi che non vi sono direttamente coinvolti. Questo fatto, che domina ora la vita economica del Paese in ogni settore della sua attività produttiva, è destinato a incidere profondamente nella struttura dell'industria italiana, confermando la necessità della sua totalitaria dipendenza dalle esigenze della preparazione bellica e della difesa. Queste infatti, si estendono non soltanto alle specifiche produzioni di guerra, ma anche a tutte quelle indispensabili per assicurare la resistenza civile e la condotta di una lotta economica. La nuova situazione non ha trovato l'I.R.I. impreparato; ciò specialmente in virtù delle direttiveiimpresse alla sua azione nel mo- mento in cui il Regime volle chei Ssrtdlcpzcmscecmorcdtcrdrcppmecndèdgstzacsd2JjS5SW?,.£reatp per il i ìsanamen-1 pro-i vacati dalle ripercussioni della cri-]ili degli immobilizzi bancari, si del 1930-33, diventasse un efficiente strumento di carattere permanente a servizio della politica economica dello Stato. 1 più importanti problemi industriali sono stati tempestivamente impostati in funzione delle supreme esigenze della indipendenza economica, prima condizione della difesa del Paese ir. ogni eccezionale contingenza. L'I.R.I. si è cosi trovato pronto a sostenere i nuovi compiti e a costituire, col vasto complesso delle aziende da esso controllate, un baluardo — sia nel campo finanziario clic in quello economico — ad ogni attentato contro la saldezza di quella parte, assai notevole, dell'attrezzatura industriale che ad esso fa capo. Tutto ciò è dovuto sopratutto alla circostanza che da ben quattro anni — durante la prova alla quale la Nazione italiana fu sottoposta con l'esperimento sanzionistico — il DUCE aveva chiaramente formulato il proposito dello Stato fascista di voler assumere e conservare il controllo dei fondamentali settori industriali e sopratutto di voler sottrarre alla speculazione privata il comando della produzione più delicata e fondamentale della grande industria bellica, di importanza vitale per la condotta della guerra totalitaria. D'altra parte, l'energica politica di smobilizzi perseguita costantemente dall'I.R.I., mentre ha fornito ingenti capitali da investire nei predetti settori industriali, ha sollevato l'Istituto della cura di amministrare le minori e non essenziali attività che gli erano pervenute, consentendogli di dedicare la sua opera ai gravosi problemi industriali interessanti la difesa e lo sviluppo della politica autarchica. Nelle precedenti relazioni sono state sufficientemente illustrate la genesi dell'Istituto, le ragioni e le caratteristiche del suo funzionamento, per modo che la presente relazione può limitarsi a riferire sugli sviluppi che l'azione dell'ente ha assunto nel quadro già tracciato della sua struttura. Ed infatti, sul terreno concreto, vana appare la teorica disputa se determinate attività è bene siano esercitate dallo Stato o meglio non sarebbe che esse fossero assunte dall'economia privata. Soccorrono, ad inquadrare il problema in tesi generale, le disposizioni della Carta del Lavoro e le enunciazioni più volte ripetute dal DUCE. Soccorrono inoltre, nei casi specifici, le evidenze dei fatti che a nessuno possono sfuggire. Le esigenze della vita, della difesa e della potenza del popolo italiano, che sono centro e preoccupazione prima delle cure del Governo Fascista, si manifestano con ritmo accelerato al quale non fa riscontro un altrettanto accelerato processo di accumulazione di capitali privati capaci di assumere, sviluppare e potenziare imprese di vaste dimensioni unitarie e di grave rischio, per modo che l'intervento dello Stato è, oltre tutto, in taluni campi della produzione, una inderogabile necessità. Per non citare che le più recenti manifestazioni di questo sfasamento nella attività produttiva, si rifletta allo sviluppo che è stato dato da qualche anno alla produzione carbonifera ed a quello che si intende dare alla produzione lignitifera, entrambe vitali per le esigenze del Paese, ed apparirà manifesto, di fronte all'imponenza dei capitali che queste produzioni richiedono e ai rischi notevoli che comportano, come vano sarebbe stato ogni appello che per esse lo • -...a. j.- Stato avesse" fatto all'industria e al capitale privati, i quali solo in piccola parte potrebbero concorrere alla soluzione del problema. Nelle pagin? che seguono, l'è sia-ne dei "principali settori neiquali si manifesta l'uzi azione dell'I.R.I. at onte chiaro come nciera ugualmente l imnor- ■ sociale o per le non neidallo taluni di essi, tanza politicA loro dimensioni, rum possano essere direr/camentc assunti, loro fondaxnentali centri, iprezzi 3i"è determinato cosi un impoi Stato, almeno fino a quando la no-1 stra economia industriale privata, relativamente giovane e pure peritanti versi veramente benemerita'dello sviluppo del Paese, non abbia la possibilità di altre più vaste iconcentrazioni di energie e di ca-ipitali. La struttura data alle organiz- zazioni dipendenti dall'I.R.I. — che J con attenta cura mantengono for-jma e metodi privatistici e spesso Isono gestite in associazione con capitali privati —■ rende possibili ; e facili i trasferimenti quando le ; condizioni propizie si verifichino: ma è chiaro che tali trapassi in ogni caso non potrebbero avveni¬ re se non per interi settori. Per che da un lato la doverosa difesa degli interessi della Finanza statale non potrebbe mai consentire che la loro capacità di azione e di rendimento fosse vulnerata mediante la cessione delle unità più redditizie che sono di ausilio tecnico ed economico a quelle meno capaci, e dall'altro le esigenze della politica autarchica impongono molto spesso approvvigionamenti e gestioni con tali divari economici che non possono realizzarsi se non quando è consentita una media su larghi settori. * * L'attività dell'Istituto nel 1.939 è essenzialmente caratterizzata dal pieno sviluppo assunto dai programmi la cui impostazione aveva segnato, nel triennio 1936-38, l'intensa fase di trapasso dalle funzioni originariamente assegnate all'ente nel 1933, epoca della sua costituzione, ai nuovi compiti fissati dopo la sua trasformazione, disposta con il R. Decreto Legge 24 giugno 1937-XV. I programmi aziendali elaborati dall'I.R.I. in esecuzione di taluni piani autarchici, a suo tempo deliberati dai competenti organi corporativi, hanno assunto nell'esercizio 1939 un ritmo di attuazione sempre più intenso e accelerato, tanto che in taluni settori si incominciano ad ottenere concreti risultati con l'entrata in regolare esercizio dei primi grandi nuovi impianti. Tale sviluppo ha determinato nell'anno 1939 ulteriori investimenti in impianti effettivamente eseguiti presso le aziende controllate per ben oltre 1.250 milioni di lire, ammontare cui deve aggiungersi un cospicuo fabbisogno ri; fondi per la copertura dell'aumentato valore delle attività di esercizio, verificatosi per la più intensa produzione svolta dalle aziende per l'accresciuto livello dei pente'fabbisogno finanziario «*é j )e aziende hanno coperto per una ! coperto pe i parte notevole con disponibilità ]pr0prie offerte da prudenziali am¬ o j venzionati i e ' e à e e e à a i e mortamenti e dagli altri accantonamenti effettuati dall'esercizio; per altra parte con finanziamenti a media e lunga scadenza presso Istituti specializzati (I.M.I. e Consorzio per sovvenzioni su valori industriali); per altra parte ancora, e precisamente per i fabbisogni temporanei, con operazioni bancarie; ed in parte, finalmente, con aumenti di capitale. Nel 1939 tali aumenti sono ammontati a L. milioni 260, non conteggiata la emissione « Finsider » di L. 900 milioni, svoltasi a cavallo fra l'esercizio 1939 e quello 1940. Una parte di tali aumenti di capitale è stata naturalmente assun- il cui contributo fi-ta dall'I.R.I. nanziario si è però manifestato anche sotto forma di crediti con- cessi ad integrazione delle altre forme di finanziamento cui le !aziende, come ora ricordato, han- !no fatto ricorso. L'importanza dell'assistenza finanziaria complessiva data dall'I.R.I. alle società controllate è post? in rilievo dall'ammontare di quasi 500 milioni investiti nel 1939 nelle aziende di diretto controllo. Il grosso di questa azione riguarda il complesso produttivo pervenuto all'I.R.I. negli anni scorsi, sia a seguito dei rilievi bancari del marzo 1934, sia a seguito di successive nuove iniziative assunte ed investe i seguenti principali settori industriali: — industria siderurgica, nella quale l'I.R.I., attraverso la « Finsider », controlla quattro delle maggiori uzle zionali, pr plesso, per ghisa e del zo totale — indust la quale l'I mare», cont interesse plesso di navi da passeggeri che rappresenta il 90% del tonnellag-gio italiano di questa categoria; — industria delle costruzioni navali. nella quale 1I.R.I. control la i maggiori cantieri nazionali, e cioè quelli di Genova-Sestn, La Spezia. Livorno, Napoli e Castel-laminare di Stabia nel Tirreno, e quelli di Monfalcone, Trieste e Fiume nellAlto Adriatico. Tali cantieri hanno fornito il 7Sr.r del «Sfinente °n eseKfzV nelfa flot- a mercant le itSuSSr- wla h£- rfna^daeuerral&Uanà attuahnèn- r,«,!£,à\n tali "*|'^t„X è lei 91" nei le navi 3i superficie e de 72% néri Mmmergimli; uel VFifhriVhp « corazze arti- — feeriche di corazze, art glierle, carri al»ia/'[,r.nL p°!a^u,a0h1 I.R.I. controllali lOO.c delia pio duzione nazionale; -— produzione di cellulosa, nella quale le iniziative promosse dalll.R.I. e sviluppate a parità con il più importantè'gruppo cartarioprivato costituiscono un apporto previsto di circa 1.000.000 di quin- tali alla-realizzazione del piano autarchico che prevedeva un fab- bisogno complessivo di 1.400.000quintali di cellulosa per carta, ol- tre al fabbisogno di cellulosa nobi- le per l'industria tessile, alla cui copertura la suddetta produzione ~....... ™«™r».n. pure concorre; produzione rii gomma sin- tetica, il cui programma totalitario è in corso di realizzazione a metàcon l'industria privata: v "7;Ìn.fUnuafedflÌ numero deSl abbonai deufàziindè Control afe nttrnwrèn la <STET rannrescn- attraverso la S.T.M.r., rapprescnta il 52% rie! totale numero degli abbonati del Regno; — industria idroelettrica, per e | la quale le aziende facenti capo o | all'I.R.I. o nelle quali 1 I.R.I ha - 1 importanti interessi, se pure non di maggioranza, ma comunque non e n . . inferiori al 25f/r hanno fornito nelWq il 2'i<v* deila produzione na- sce zionale di energia Onesta elencazione non esaurì-11 quadro delle imprese nelle e louali l'I RI è interessato giacché- altri importanti centri vitali, spe-e i cialmente nel campo rielle 'indù-n strie aeronautiche, meccaniche ci'eli costruzione dei siluri, sono nel-o l'ambito dell'I.R.I. Ma l'azione dell'Ente è soprat-ic tutto rivolta ai settori fondumen tali ora citati, che l'I.R.I. amministra ormai da diversi anni e nei quali esso concentra principalmcnte le cure dei suoi uomini e l'apporto dei suoi mezzi, Non si intende dire con questo che nuove attività non siano sta te avviate nell'anno decorso: da un lato la rapidità con cui si sviluppa la situazione generale e si deter minano cosi nuove necessità, rial l'altro l'intenso progresso tecnico che offre possibilità r'; più vaste realizzazioni, ripropongono assi-ledilaniente in termini diversi i prò-| lablemi già affrontati, impongono jznuove più convenienti soluzioni e | tspqppeslaaencmconsigliano, oltre che l'adeguamen to delle iniziative già in atto, l'adozione di altre prima non previste. Tuttavia l'I.R.I., nell'anno de córso, pur avendo intrapreso minori iniziative delle quali in appresso si dirà, non è stato chiamato ad altri compiti di imponente rilevanza sia dal punto di vista finanziario che da quello dei problemi tecnici da affrontare e risolvere; la maggiore sua azione si è quindi concentrata nel mettere a punto, potenziare e portare rapidamente ai previsti sviluppi le iniziative in atto che costituiscono già un poderoso complesso di gestioni che presenta gravosi e sempre nuovi problemi. Contemporaneamente esso ha atteso ed attende, a difesa degli interessi patrimoniali dell'ente, e con assidua continuità, allo smobilizzo delle attività che allo Stato non interessa di conservare. Banche di interesse nazionale Al centro dell'azione dell'I.R.I., con evidenti importanti riflessi su tutte le possibilità, atanno le cure che esso dedica al governo delle banche di interesse nazionale, di cui l'I.R.I. detiene il controllo. Nel corso del 1939 le tre banche hanno visto aumentare i loro depositi di oltre 2 miliardi, superando cosi al 31 dicembre 1939 la somma di 18 miliardi: la maggiore disponibilità fornita dai depositi è stata assorbita per circa 1 miliardo dall'aumento degli impieghi di credito ordinario, che hanno raggiunto l'ammontare cospicuo di 8.700 milioni, più che doppio di quello registrato al 31 dicembre 1933, data del risanamento; nello stesso periodo gli impieghi in titoli di Stato sono pas- fsrl'cini snzcutrilgpnpesafesPdddl'unrtoimntènslesapmgt! i ?• r a _.31o milioni, .qIl soddisfacente equilibrio patri- . mnriinio rao-iriuntn Sui h-p Tati tu- ,moniaie raggiunto dai ne i*titu-|dti si riflette nei risultati economi-) vj nAMM^e ^JJg «n S?n.s,ellu,10 u,!t,l,,,,u?J?nfì '.'A..1'.111sdividendo del 4 %, dopo avere provveduto ad un adeguato rafforzamento delle riserve e degli accantonamenti interni. Questo rafforzamento, effettuato pur in presenza di rischi cer tamente minori di quelli compor tati dalla politica d'impiego segui ta dalle grandi banche lino al 1933 e pur tenuto conto dell'imponente complesso di riserve ufficiali e di accantonamenti interni costituiti dopo il risanamento, è voluto dall'I.R.I. non soltanto per considerazioni generiche di prudenza, sempre doverosa, ma anche per lsdeliq pesiti non può avere assunto una ben definita fisionomia, nè quella relativa stabilità che consenta di ! ritenere consolidate le attuali fa!vorevoli risultanze economiche dei etnvsdldorche si è tenuto presente che sullo! esviluppo dei depositi hanno Influì- cto senza dubbio fattori di " ter arat- sere "monetario, in dipendenza del quali l'accresciuta massa dei de-aI nomici, I zi0nale tre Istituti. Le banche continuano nell'opera di affinamento e di sviluppo della loro organizzazione, tanto più necessaria nell'organismo bancario, nel quale l'accrescimento di oneri di carattere generale, determinato dall'aumento delle retribuzioni e rielle altre spese di amministrazione, non può essere coperto con aumento di prezzi di ven¬ drrtrbcnafvdemitdita, come negli altri settori eco-inbensì con un accresclmen-l~semctnyTl« Del grado rii sviluppo raggimi- fto dai tre Istituti, oltre che della nestensione della loro attività nel-jm1 verarsi — per la loro entità — tra he piu importanti operazioni ef attuate sul nostro mercato tinaninno- rziunn. ■Te Ha emissione di Buoni del Xesoro novennali 1949 i tre Isti ituti nanno raccolto lire milioni 4ig3g da parte di n 280.480 sotto uteri. Ove si escludano dal tofirtgtale delle sottoscrizioni quelle che nnon sono passate per il tramite,n'rn L^Ue Banche di credito ordinarlo. | r 1 a»"»*» dato^opemstóne e tre. han?ne ,c intf,ress<-' nazione- B le nei confronti della gran mM^ '£» risparmiatori appare veramen- ^ite rilevante, -v Ne!1(l emissione « Finsider » i v ,t Istitutl hanno collocato, pres- tiso n. 13.665 sottoscrittori, il 70 9, P , „ . . ntf, a tramito q..... * pdelle banche. Non è possibile, in questa sede, 'di riferire partitamente sull'ozio | no svolta dalle diverse aziende in-|s jdustriali facenti capo all'I.R.I. nel v vari settori nei quali si è maggior-i nelnm mente verificato lo sforzo produt-1s|Uvo, f Al riguardo hanno già riferitoi le relazioni annuali delle singole T aziende, e pertanto sarà qui suf-l fidente accennare sommariamente ! DAllanfn ai nrtnnlnall ,ium>tli ilol.rsoltanto ai principali aspetti del-; ri l'azione svolta ed ai più importan- d ti risultati conseguiti. | , _ _. .. druppo « l'insider » La ™°va situazione creata dal conflitto si riflette con manifesta- zion' cU grande rilevanza nel setBlde|urgloo a, quale sel.ie m. ricolta sono derivate dalla situazione di emergenza venutasi a jame, su cui era te della siderui creare con la cessazione quasi completa rielle importazioni di rot- tame. su cui era basata buona par-i rgla nazionale. -I Si è così confermata in modo ancor più evidente la bontà della idirettiva a suo tempo tracciata 'dal piano autarchico per la side- irurgia, del quale le aziende facen- é ti capo alla ^ Finsider * hanno as- - sunto il compito della'attuazione -! mediante la costruzione o il rin- cinovamento di granili impianti bu- -Isati sul minerale. 1 Solo giovandosi degli impianti e,[ ciclo Integrale del gruppo « Fin-lri siderurgia italiana ha esero lamento, e il ritmo della cosfruzione risponde fino ad oggi ai tempi previsti al momento della sidei' potuto, utilizzando il maggior quantitativo di ghisa da quegli impianti prodotta, mantenere la produzione a un livello sufficiente, evitando le gravi ripercussioni che sulle industrie consumatrici e sul-!la occupazione operaia sarebbero ! altrimenti derivate. II suddetti grandi impianti a ci-|elo integrale di Bagnoli, Piombi- !ne, Servola e Cornigliano, sulla!cui costruzione e sul cui amplia- ìmento si è riferito nei passati jizi, sono In corso di compie-1forniulazione dei piani Le grandi linee della politica siderurgica tracciate dalla Corporazione secondo le quali si è svolta l'azione dell'I.R.I. hanno trovato conferma nelle recenti discussioni in seno agli Organi Corporativi, i quali hanno deciso la ferma prosecuzione nell'attuazione del piano autarchico, e disposto facilitazioni intese a promuovere la ricerca di nuovi minerali e la loro utilizzazione negli impianti elettrosiderurgici, nella certezza che il livello del consumo di acciaio greggio dovrà raggiungere e superare il limite di 4 milioni di tonnellate, limite che l'attrezzatura produttiva degli impianti esistenti e in corso di costruzione già consente di garantire. Un apporto assai importante è atteso dai giacimenti di minerali ferrosi accertati in notevole consistenza in Albania, nella zona di Pogradec e presso il lago di Okrida. A seguito del recente trapasso della società « Ferralba », titolare delle concessioni albanesi, nell'ambito della « Finsider », che utilizzerà il minerale negli alti forni del gruppo, i giacimenti in parola saranno messi in sfruttamento con la costruzione dei necessari importanti impianti di esc.avazione e di trasporto. Gruppo « Finmare » Un settore nel quale l'intervento dello Stato attraverso l'I.R.I. si è ormai consolidato in tre anni di normale gestione che hanno consentito di confermare la bontà delle direttive tracciate, è quello dei servizi armatoriali facenti capo alla « Finmare », dalla quale dipendono, come è noto, le quattro maggiori società italiane di navigazione. L'esperienza di questi anni, nei quali si sono alternate risultanze . ; ppqHnnp nn<.;t\\,-p n contrario , 5 8e?uon? positive e contrarie, din)0SU.a cne ,[ controllo e l'inter- vento dello stato hanno )asciat0 «nt^ cwnl possibilità e ogni ri-sorsa della gestione privata, perlo meno nei limiti nei quali que- sto complesso tipo di gestione in- dustruile lo comporta; per contro, essendosi seguita una cauta pò-litica di dividendi anche la doveera possibile largheggiare, lo Sta-to ha potuto constatare che il do-naro concesso sotto forma di sovvenzione ai servizi non viene distribuito dalle aziende negli anni di favorevole congiuntura, salvopoi a farsi nuovo appello al bi-lancio statale con la riposante fi-ducia di trovare accogfimento adogni richiesta. Inoltre essendosiridotto il numero delle societàrichiesta. Inoltre essendosi società esercenti da 9 a 4, si sono potuti compensare nell'interno di ogni settore i risultati favorevoli quelli meno favorevoli, limitandosi anche sotto questo riflesso l'onere dei lo Stato. Il settore dei servizi armatoriali affidati alla « Fiumare » non riguarda, se non per modesta parte, i servizi della marina da carico a rotte libere e per ciò non beneficia degli eccezionali utili di congiuntura che sono consentiti nelle attuali condizioni di mercato ai trasporti di merci. Le società facenti capo all'I.R.I. hanno invece prevalentemente il compito di mantenere, nella loro struttura essenziale, i servizi di linea di preminente interesse riazionale, pur in mezzo alle situazioni di carattere eccezionale che si sono createnel traffici internazionali. In que ~t~ —n— ;i —«itu- j-t... sto settore il conflitto ha defer¬ fless^defla òeS naU correnti turistiche che li ali-mentavano. risulta in parte ritardata dalla de-ficienza di alcuni materiali occor renti. Cantieri navali e Industrie meccaniche . . ,4. ... , . Eccezionale attività si è avu-ta. sotto la pressione delle esi-genze della preparazione bellica, nel campo delle industrie mecca-,niche e dei cantieri navali. Ovvie'ragioni di riservatezza impedisco-no di fornire notizie dettagliate | ragion, ^ 4to^r^«e^^te- Bas era qui accecare, per quan- 1 industria rielle co- ^r"j?W^vali?• P^P^Vevóli non ™Smn,lo vÀT voli, non soto.coroidei andò 1 at- tuttle, canco. 01 commesse assunte Per..la marina da guerra e; per quella mercantile, nazionale* ed patoru ma ermr'if 111t-n in inda rlol_|s0 vorp i necessari estera, ma sopratutto in vista del-la ricostruzione del numero lmpo-nente di navi che la guerra suimari distrugge. Por potenziare questo comples-per affinarne i metodi di la-per ridurne i costi, eranoe già sono stati ài-1sposti — importanti lavori di tras-formazione, talora radicali, e «i miglioramento delle attrezzature, Tali lavori riguardano gli impian-lti di Genova-Sestri, Trieste, La ! Spezia, Livorno,' Castellammarerll CIq ; rii Stabia e Napol di questi stabilimenti | pianti sono già in via di compi ^asiuiainnuiu l'u t J„n,7tTii" "V,r „', « "via cu compi-- I numerosi vari — fra i qualiricordiamo quello della corazzataImpero, costruita a tempo di pri-mato dai Cantieri Ansaldo — cheai succedono con perfetta regola-rità in tutti i cantieri, sono provadella efficienza di questa tradizio-naie industria italiana, che è pron- ta ad assicurare per oggi è per domani la piena rispondenza allei necessità del Paese eri a mante--nere il prestigio che si è concini- stato sul mercato internazionale delle costruzioni navali. L'apprestamento delle armi per la nostra difesa ha trovato le in- dustrie meccaniche e belliche fa- centi capo all'I.R.I.. non appena l'ordine è stato dato, esecutrici pronte ed efficienti: grandiosi sta- bilimenti di nuova costruzione o risultanti dall'ampliamento e da,[rinnovo di vecchi, stanno lavoran do con pieno fervore per il solle-1a cito espletamento delle ingenti id Una ripiova della rapidità di decisione e della prontezza nella attuazione che ha animato le aziende dipendenti in questo set tote, si ha nella costruzione e nella attrezzatura del nuovo stabili- mento aeronautico realizzato dat Alia Romeo » nella zona di Pomigliano d'Arco e Acerra presso Napoli: a solo un anno dalla posa «ella prima pietra, avvenuta alla presenza del DUCE il 1" aprile commesse ordinate dalle Ammini-Jm1 cevppcprXVII, i primi otto motori costruiti Innello stabilimento hanno funzio- 'anato. Lo stabilimento, in corso di com- «pletamento per quanto riguarda l'attrezzatura dei complessi e delicati macchinari, costituisce uno dei più moderni e vasti impianti oggi esistenti in questo campo. Le maestranze, preparate da una scuola apprendisti che funziona da un anno presso gli stabilimenti « Alfa Romeo » di Milano, raggiungeranno la cifra di oltre 8000 operai in una delle zone più popolose della Campania. Industrie della cellulosa Il settore industriale nel quale sono più avanzate le realizzazioni dei programmi di nuovi impianti, e per il quale l'azione dell'I.R.I. ha dato un apporto che può b?n dirsi risolutivo per l'attuazione dei piani autarchici, è quello della cellulosa. Nel corso dell'esercizio 1939 si è data opera con eccezionale intensità, e con vasto impiago di uomini e di mezzi, alla costruzione dei grandi impianti per la produzione di cellulosa da parte delle società « Celdit », e « Celna » costituite, com; è noto, in associazione con l'industria privata. Con l'esperienza acquisita nella costruzione dell'impianto di Foggia — passato poi al Poligrafico dello Stato, che lo ha potenziato ed ora lo gestisce con pieno successo — la realizzazione degli altri impianti ha potuto essere accelerata usufruendo dei risultati di una tecnica in continuo progresso, nonostante 13 difficoltà per la provvista dei materiali e dei macchinari. Di grande opportunità si è manifestata a questo proposito la direttiva, assunta fin dall'inizio, di contenere al minimo il ricorso a macchinari esteri. La costruzione è stata condotta con la prevista gradualità, per mo- puvlgkrgpdtdPstpddms2dld1p<in eh-» ai tirimi i Y , prlm\ 111 questo mese si è avuta la regolare messa in mar 1 6 eia della prima grande unità di Chicti, destinata a produrre, col cisidlsqcdtdtdcajprocesso al cloro-gas', in luogo delij'lr,o.OOO quintali Inizialmente pre-1 vistl_ 200.000 quintali annui „ cellulósa per carta da paglia dil ^ flefla mlalc 6 pì'?nSraent( 1 !assicurata la ' . - - di i ii|quale 6 pianamenteiprovvlsta nelle zone!agricole dell'Abruzzo, del Molise, Seguirà, nel luglio del corrente| anno, l'impianto di Cun?o, previ-' d5Ile y>;,„ijP ' 1nT-Swnose•" mraS»nerT'òt-l HIPJrSlSScoretta il méssa 1 ;„ ml!?n a un t-rzo ' ™rt MtenriSìt! i ^^V^dl Rem. 1 vlncla di Ferrara, per cellulosa da canapulo. II quarto grande imnianto — sempre della potenzialità base di 200.000 01. — sta sor- | sto per la produzione, col processo ni solfato Hi ?on non ni Si rollìi- fisa al solfato p^^ ■o'Tmptanto^di della società '„ igencio a Lapua eri o cestinato aiM produzione ci cellulosa nobile per. ;.„jnr. Tom,t„ -nrirn .i.iip ..„.).» nrndiittivB di WnnoH p Mantova r-ontT-nll-ito HsnénSvflrrtpntfl dal- »tp;t « rìnii-i 4nè r-iro-r con lai1 hoc. Bur_o, con ia|Oliale l'I.R.I. si è associato, si su-l oercrà la produzione di 1 milione] rii quintali di cellulosa all'anno, affrancando in buona parte il mercato dalle itnnortazioni. C'ò. natu-| ralment.e. richiederà ulteriori note-; voli investimenti anche da parte dell'I.R.I.; a questi l'ente e preparato. ,industria della gomma Sintetica:tt_ -tn„n m,timi,™onio in uno siorzo parucoiaimuue «1-j fn"unioT^lffiS-; stria privata per l'affrancazioneL idei Paese dalla importazione rii!con capitale fissato per ora in L. 50 milioni, la quale atten- riera all'esercizio su vasta scala di due grandi impianti industriali: il primo basato su procedimenti stu-iriiati in Italia, il secondo su croce-; i dimenti tedeschi, per lo .sfrutta- ' mento riei quali sono intervenuti,jaccordi di reciprocità con la I. G.l, Farbenindustrie. 1 La nuova società, completata la sua organizzazione, ha iniziato iI,lavori nrocerienrio anche alle orili-, a le ordì-; «^em dei macchinari, di talché hj primo impianto di Ferrara. PO- 'tra essere realizzato per intero obn apparecchi costruiti in Italia T cotì tecnici italiani, e, se non mancheranno le assegnazioni di materiali, potrà essere completato\ a metà del 1941. Per il secondo piu vasto impianto, dopo maturo . * ! esame, è stata prescelta una zona cne presenta la possibilità rii usu-| fruire delie risorse lignitifere dell bacino ili Gualdo Cattaneo, nell'ai-1 ta Umbria, fino ad ora rimaste41 pressoché inutilizzata. Di esse laj;S0Cjetà si è già assicurata la di-1 sponibilità, e cosi pure ha tratta-1U' _„,. n=«ir,„.nrsi'da narte dellaIl^fmiHrenerria elettrica eri "11.... htroìiìiinTii ilicarburo di calcio occorrenti alle,e produzioni. iGli investimenti rii capitali che u.,sli impianti richiederanno sono ingenti; per la parte di sua spet- !tanza il relativo fabbisogno è pre-1 yisto nd iam- fìnanzìari .icUT.R.T.- visto nei piani finanziari Gruppo telefonico : Questo settore, che è stato og!getto fin da) 1933 del primo ira • portante intervento dell'I.R.I. per l'assetto e la riorganizzazione di i un grande complesso industriale, i costituisce un organico sistema di !servizi che vengono continuamen- te perfezionati e adeguati al co--stante accrescimento ilei numero 1 degli utenti. Le zone controllate Idalla *s.t.e.t.*>. comprendono. at-| traverso le affiliate società «. sti- r PEL», «TELVE» e sTIMO», re- - gioni a intenso traffico urbano o-1interurbano. j L'onera di coordinamento tecnl-l I co e di assistenza finanziaria svol-1- ta dalla capo gruppo, ha mirato o sopratutto, nell'esercizio 1939. ari l|imprimerc un sempre maggiore ti impulso nell'impiego di materiali e-1autarchici per le apparecchiature ila ti idi nuova costruzion? e a fornire i idudi a le t li- toso sa a le i-Jmezzi per gli sviluppi di impianti 1 che sono stati realizzati. Industrie elettriche Nel settore delle industrie idroelettriche controllate dall' I.R.I. viene assiduamente perseguita la politica di costruzione di nuovi impianti secondo i piani prestabiliti, che hanno assunto ulteriori sviluppi a seguito di recenti nuove direttive. Particolare imponenza presenta ti In,°M^SLIfJ r?i2PJS?f°ild^*.i o- trl?°leli l'fim.?,6"^1^,11,^1 'attuazione e affidata alla Società tarpuformeCinin azilizpom- « Terni »: essi prevedono per la da eno ti Le a a ti g00 ole ni ti, I. ?n ei lsi ndi ooela » aon u— lo ra — nunioviri. nididi a ta o- parte già in avanzata costruzione, un apporto di nuova energia ricavabile di kwh 650.000.000, che salirà, con la parte ancora In programma, a ben 1.310.000.000 di kwh, oltre a conseguirsi una più razionale regolazione dei bacini già sfruttati con la conseguente possibilità di valorizzare l'energia di cascame prodotta anche da altre aziende, con grande beneficio dell'economia aziendale e generale. Anche la Società Idroelettrica e rande lausimfradi petle zionecoziacal'IPiemonte (S.I.P.) che, fin dallo coscorso anno, aveva in corso di attuazione un programma di lavori per costruzione di nuovi impianti di una potenzialità di 625 milioni di kwh, ha, nel 1939, definitivamente assicurata una ulteriore disponibilità di energia di milioni 220 di kwh con il completamento del suoi impianti. Sempre in relazione all'anzidetto programma di lavoro, la S.I.P. ha iniziato, nel 1939, la costruzione di nuovi impianti nella valle d'Aosta per i cn si r di ol litnocoprle pogrcomplessivi 190 milioni di kwh infine, essa ha perfezionato gli studi inerenti ai progetti di altri impianti per ulteriori milioni 470 di kwh. Indiretto concorso allo sviluppo della produzione idroelettrica italiana 1' I.R.I. ha inteso di dare assumendo nell'anno decorso una quota di partecipazione nella Società per le Strade Ferrate Meridionali, tanto benemerita del potenziamento di questo settore produttivo. Industria del raion L'I.R.I. possiede una importante interessenza nell'industria delle fibre tessili artificiali col controllo della Società «Chàtillon», la quale costituisce un'efficiente unità produttiva, perfettamente attrezzata e all'avanguardia in taluni problemi tecnici. In relazione al programma di lavori deciso nello scorso eserci- elizio, tendente principalmente al- e-1l'impiego di cellulosa ottenuta ria rali dodepofachzioaliziovomanoFidi la l'Iriglanveulcofrnenodedia¬ „ dilttllon» ha sviluppato i proprii im t( 1 di i materie prime nazionali, la ii|ti11on>, • teipianti con cospicui investimenti!1'1ne!patrimoniali. .sese, nte| vi-' òt-l8trIaa?' Per 10 ssa leuoiti a"° scc da maor- sso 0 finanziate dall'I.R.I. non va di- zllìi- mentlcaUl Quella, ormai allo stadio si - lo sfruttamento delle | copo di ricavarne ai-|to^di l,lm'na e potassa: l'impianto pilo- |aetà 'a installa,:o a Bagnoli dalla So-[cr'cietà Italiana Potassa, capace -' morgiMinori iniziative IzacoFia le altre iniziative promosse [ziii I tetrattare 5 tonnellate al giorno diirlleucite arricchita, è entrato in : lomarcia in questi giorni e consente.; li considerare avviato a sicura so- [ l'I„ iluzione questo arduo e annoso prò- ' inM bl tecnico L'IRI si annrésta zier. ""•<"<"• ier.mi.u l, i.rta. si appresta zi a finanziare le ulteriori realizza- m).» zioni industriali che prevedono la chva piena affrancazione dalla importa-' e al- zlone (1ei sah' potassici e un ulterio- i ta laire apporto alla produzione nazio- ne ia|naIe £. a!luminaf nepofinu-l ne] aferu-| e-; rte rePure per iniziativa dell' I.R.I. —; essendo venuto a mancare un efficace interessamento diretto da parte di altre industrie interessate — è stata costituita, con la col-l laborazione tecnica e finanziaria! di taluni gruppi industriali priva- ri19i . diti, la Soc. An. Naz. Argille e Cao- ' a ,lini, con lo scopo di organizzare la frca:produzione e il trattamento delle cen materie prime silico alluminose, st«1-j affrancando le industrie consuma- di "alle importazioni eli tipi tu t- i laffiS-;t0£Xe PrTRi" aV ent nir.r, \ neLitoriv^ l'I rii!Ut0 ritoltogli dalla R. Marma, ha 1 Ura * * 1 en- Nel complesso delle aziende con- in di trollate dall'I.R.I. trovano impie-Isp il go oltre 230.000 dipendenti. A fa- 19tu-ivore di questa massa di lavorato- sice-; ri che collaborano in perfetta rii- mta- ' seiplina e con piena consapevolez-, enuti, za sono largamente sviluppate tut-i co G.lte le forme di assistenza sociale-va che la provvida politica del Regi- st la ,,ie ha inteso sviluppare. Talune nao iIdeile aziende controllate dall'I.R.I. riiili-,nn^^^r. .Ju'o„.,„,„.o„.]i., i-I. dì-; possono dirsi all'avanguardia In cohé quest0 campo, come pure in quel- diPO- fc, di vitale interesse per l'avveni-, alero rè della nostra industria, della lialia istruzione tecnica e della prepara- on zione delle maestranze e 'degli di di operai specializzati. toato\ e 1 " ' usdo T , t . ,ki * * , uro L'attività dell'I.R.I. nel campo na della preparazione dei giovani alsu-|ie carriere industriali, attività piedell vista nella stessa legge istituzioai-1 naie dell'ente, ha conseguito nel ste4 corso dell'esercizio 1930 i suol pri lajmi concreti risultati. di-1 La principale, manifestazione di ! d; co: teta-1 tale attività è costituita dai corsi sogdl'llaIannuali "1 " '' iperti a laureati in diiliscipline tecniche e organizzati li lle,noia nei lumi siderurgico, mecca inico chimico e minerario: tali corsi he si propongono rii far compiere a a"... lodno i un gru et- un'intei re-\striale, R.T., tica fili ppo selezionato rii tecnici, nsa esperienza rii vita inclusia mediante una sistema¬ ograper di ale, di tica illustrazione di tipiche orga-ldnizzazioni industriali, nazionali eri, toestere, sia mediante istruzioni di vargomento tecnico ed economico- amministrativo, sia, infine, me-' diante lo svolgimento di attività. pratica in posti di lavoro oppor- ratunamente scelli. (coCon '.a formula adottata per Ustsuoi corsi, l'I.R.I., valendosi della ven- co-( possibilità offertagli dalla sua po-Inero sizione, ha inteso di risolvere un date ; particolare problema i Iella prepa-j gat-| razione del tecnici: quello rii ria- ceti- re ai giovani laureati destinati al- vare- le industrie una nozione diretta do o\rielle effettive manifestazioni del- l'attività industriale moderna e dei mnl-l suoi problemi tecnici, organizza-dol-1 tivi economici e amministrativi e,leato contribuire cosi a una più rapiria|to ari formazione riella esperienza i ore I cessarla per valutare realisti! iali! mente gli elementi essenziali ri la condotta di uno stabilimento in-|ddustriale. | pCon ciò si è inteso anche di evi-lqtare doppioni con altre iniziative!spure necessarie nel campo dellalcformazione dei giovani, e precisa- dmente quella del tirocinio di offi- j pCina cui possono provvedere — e1 din genere già provvedono — le inaziende, e quella dell'alta speda-' plizzazione scientifica e tecnica cuijapossono invece provvedere istituti,ee laboratori pubblici e privati. L'efficacia dei criteri cui si ispirano l'ordinamento e i programmi de corsi ha avuto, oltre che il collaudo dell'esperienza, anche altissimi riconoscimenti: ambitissimo, fra gli altri, quello del Convegno di Venezia dell'ottobre 1939-XVII per lo sviluppo dell'istruzione te dtavddtqrtica industriale in Italia, nel qua- sle il Ministro dell'Educazoine Na- zionale — oltre che il relatore ge-j dnerale e 1 relatori di sezione — si lcompiacque di sottolineare la ini- eziativa dell' I.R.I., rilevandone idcaratteri e le possibilità. j pAi corsi hanno dato la loro ope-;vl'I.R.I.; tutte con collaborazione cordiale ed. efficace e con signori cne negli scórsi esercizi hanno in- lità di accoglienza. A quanti hanno facilitato il compito dell'I.R.I. con piena comprensione dei fini proposti e con adesione cortese alle richieste formulate, teniamo a porgere in questa sede vivi ringraziamenti. Il bilancio, la tesoreria e il conto economico Permangono le ragioni che an- ra le principali aziende industria-1 pli nazionali, anche estranee al- s1 doamshzuclndddtcmmlrlmtdgaqcgsdotto ad evitare la pubblicazione del bilancio dell'ente nelle sue appostazioni patrimoniali; attese infatti le caratteristiche dell'I.R.I., che possiede numerose partecipazioni destinate ora o in futuro alla alienazione, i dati della loro iscrizione nella contabilità dell'ente devono conservare carattere di estrema riservatezza affinchè non siano compromesse, a danno della Finanza dello Stato, le trattative di cessione in corso o future. Si può peraltro affermare che la struttura patrimoniale dell'I.R.I., rafforzata dalla politica di rigida tutela della saldezza del bilancio e di incremento delle riserve .perseguita specialmente negli l-lultimi anni, si trova ora ad essere consolidata e certo in grado di far fronte ad ogni evento. * * I movimenti avvenuti nel 1939 nella tesoreria dell'I.R.I. riflettono bene le grandi linee direttive dell'azione dell'Istituto, !1'1 carattere privatistico per con .sentire ad esse oltre che il conse- zloni di finanziamento e di emis sioni azionane ammesse dal mer- „ | E stato già accennato al diret- |to ricorso al mercato fatto dalle |aziende in virtù dell'autonomia di [credito cui ognuna di esse deve ctgcCura assidua ò stuta quella di;amantenere alle aziende strutture'organizzative e metodi di azione I giumento della massima efficien Iza. anche la possibilità di fare ri¬ corso, in perfetta parità con le a [ziende private, alle comuni opera- I tendere all'infuori della facile via. irli chiedere danaro alle casse dèi- : lo Slato. : ; Il fatto però che l'attività dei [ l'I.R.I. si svolga in buona parte ' in campi nuovi"— come la produ-1 ziore della cellulosa e riella irom- zione oeim ceuuioba e ui.ua eom- ma sintetica — oppure in settori; che presentano rischi particolari ' e vaste necessità di fondi — come, i taluni settori di specifica funaio-; ne bellica — fa sì che l'éspansio- ne delle aziemle controllate com-i porti sempre un rilevante apporto finanziario dell'I.R.I.: come già, ; l ! riferito, tale apporto è stato nel! 1939 di circa 500 milioni. I In questa situazione l'I.R.I., per: i propri fabbisogni, ha il dovere di proporsi un problema analogo [ ' a quello sopra delineato nei con- fronti delle aziende; deve, cioè, cercare di ottenere, nell'ambito. stesso della propria economia, le' disponibilità liquide occorrenti al- i la sua azione senza ricorrere allo \ Poi conseguire onesta finalità' l'I RI non hi cessalo di dedicare 1 Ut* non ha cessato di dedicare. 1 L'efficacia di questa direttiva è' indicata dall'ammontare delle djj IsponibiUtà acquisite dall'I R I nel ' 1939 attraverso smobilizzi'e iiicas-' si di crediti concessi precedente- mente: a tale titolo sono infatti, entrati nel 1939 oltre 700 milioni, | i con che il totale del denaro rica-vato dall'Istituto dopo la sua co stituzióne per cessione di partecl- nazioni azionarie e per rimborso rii iinanziamenti precedentemente I. ■ —A - . concessi dagli enti e dalle banche \ di cui ha assunto il seguito sale , alla cospicua cifra di otre 5 mi- liardi. Tuttavia il ricavato dell'azione ' di smobilizzo dell'annata, se è sta- to sufficiente a fronteggiare le uscit^etenhinate dalle «afeenze ! delle aziende dipendenti, non ha4 ; coperto tutto il fabbisogno della : tesoreria che ha dovuto provve-i son" l!ey,oUiu,: A norma del R. D. L. 24 giugno 1937-XV. n. 905, e dell'art. 30 dello statuto, gli utili netti dell'esercizio di alla preparazione alle carriere in lustnali per il 25 ' ;- al fondo di riserva ordinario per il 10 <"ó al fondo previsto dallart. 39 dello statuto destinato , residua il 05 <",■ pari a . . . -ldi spettanza del Tesoro dello Sta, to e che viene senz'altro ad esso i versato. - -' * * .à. Alla tutela dell'integrità patri-1 - raoniale e dell'equilibrio economi- \ (co delle attività affidate alla ge-j Ustione dell'I.R.I. è tesa, consape-j vole delle difficoltà del compitol -Inolia dura ora presente, la volontài n della Amministrazione dell'ente,,'-j guidata dall'esperienza delle vi-' cende trascorse nella condotta di1 - vaste forzo produttive al servizio!1 dello Stato. - Oltre che una salda unità patrii montale, oltre che un organo di -disciplina finanziaria. l'I.R.I. vuoe,le essere un metodo di lavoro na a|to da una assidua e quotidiana ratica di intervento nel ratti' roduttivo, a contatto diretto con li uomini e con i problemi, lungi! |dere anche a riduzioni di debiti | precedentemente assunti e ad ac- lqùisti di partecipazioni interes !santi il patrimonio dell'ente, cosi lche il complesso di investimenti, di disinvestimenti e di riduzioni di j passività effettuate nel 1939 ha 1 dato luogo, pur trascurando i mi inori movimenti attinenti ad altre ' partite o a variazioni economiche, jad una eccedenza di uscite sulle ,entrate e quindi ad un prelievo I dalle disponibilità liquide di scorta di circa 300 milioni; è stato appunto in tale situazione che venne presa la determinazione dell'operazione « Finsider » ai fini di contenere l'esposizione dell'Istituto nel settore siderurgico nel quale l'impegno finanziario è, in relazione ai vastissimi compiti as¬ - sunti, P»u rilevante, Non è qui il luogo di entrare nei j dettagli descrittivi dell'operazione la quale, mentre lascia ali I.R.I., - e per esso allo Stato, il comando idei settore, lo solleva in buona j parte dal rischio finanziario che ;viene assunto direttamente dal i a - 1 privato risparmiatore, chiamato a sottoscrivere, non più nella forma 1 delle obbligazioni, ovvero delle obbligazioni miste convertibili in azioni, ma direttamente nella forma azionaria. Questa operazione, che per le sue dimensioni (900 milioni) non ha precedenti nella storia finanziaria italiana, rappresenta cosi un ulteriore passo avanti nei metodi che con consapevole gradualità l'I.R.I. viene attuando onde ottenere un maggior interessamento del risparmio privato nella grande industria. Se si considera infatti l'insieme della gestione finanziaria dell'Istituto negli ultimi anni, si può dire che nel complesso si sono pienamente raggiunti gli obbiettivi prima accennati cui l'azione dell'I.R.I. si è ispirata. L'ultima operazione compiuta dall'Istituto con l'appoggio dello Stato risale ormai al giugno 1937. Da allora, malgrado l'imponente fabbisogno di fondi comportato dai programmi in corso di svolgimento, non sono state effettuate altre operazioni comportanti una qualsiasi esposizione dello Stato; che anzi tale esposizione dal giugno 1937 è andata via via decrescendo ed ammonta oramai a soli e a a e e i i l-l.i90 milioni e r 9 e - sr- t- e di e n conto economico dell'Istituto, che secondo l'ordinamento dell'ente stabilito dal R. D. L. 24 giugno 1937-XV, n. 905, deve indicare gli utili e le perdite relative i;alle alienazioni di patrimonio nete'tamente distinti dai proventi e e I dagli oneri della gestione, si chiude: — nella sezione «patrimoniale» con una eccedenza netta di utili di realizzo di L. 67.791.972,31; — nella sezione « esercizio » con un utile di gestione di lire 23.389.880,08. L'utile patrimoniale — che è una risultanza aritmetica di saldi tra valori di carico e ricavi relativi alle partite alienate, nonché di sopravvenienze estranee all'esercizio — va ad accumularsi. ¬ a- a. „, - J^VfP?031*? fondo previsto dal : 1 articolo 32 dello statuto dell en- e te, agli utili accantonati allo stesso titolo negli esercizi precedenti, -1formando così un ìondo comples- slv0 dl L- 115.lo6.161,14. - m»h_ ,irfor™inn,inn„ ,i„ir,,tii™ i; ^Neiia determinazione dell utile ri di esercizio entrano invece ovvia- e, mente criteri di valutazione in or-;dine alla esigibilità di interessi af- ferenti talune partite di credito e -i alla stabilità della massa dei di¬ o videndi di cui l'Istituto ha potuto à, beneficiare nel corso del 1939. l! Al riguardo il Consiglio di Am I ministratone ritiene che il conto r: economico di un ente come l'I.R.I., e a rischi elevati, non possa essere o [soltanto la risultante dei vari an- damenti delle singole aziende quali è, si manifestano in un particolare o.esercizio, ma debba esprimere la e'capacità di rendimento del patri-monio dell'ente entro periodi non o brevi, adeguati alla lunga "durata à'et WS^IJL™*0 rCSplr° e che 1 Istituto svolge, e. Di qui la cautela che, specie nel è't0 aPP°S£10 finanziario che, come jj detto nello pagine precedenti, deve el 'essere tempestivamente concesso s-'alle aziende senza far luogo a ine- tf^'enti ae1!° Stato e, sopratutto, ti" i, | aol- o e e \S^ze della tecnica, e Anche nel 1939. quindi, è stata i- accantonata una quota notevole dei redditi di esercizio, oltre al e ' passaggio a riserva degli utili di a- caràttere patrimoniale di cui or e ora si è fatto cenno. e II conto dell'esercizio chiude co¬ si predispongono i mezzi per dare alle aziende, in ogni momento, il sostegno occorrente per superare laboriosi periodi di espansione e di affermazione in nuovi campi o di adattamento a mutate situazioni di mercato e a nuove esi- a4 si con un utile di L. 23.339.8S0.08, a superiore di circa 2 milioni a queie-i lo dell'esercizio precedente. u0 l L. 23.3S9.SS0.08 n a o o L. 5.S47.-Ì70.02 > 2.338.9S8.01 > 8.186.453,03 L. 15.203.-122,05 . ao . .da ogni pesante ed aprioristico i-1 schematismo e da ogni Illusoria i- \ disciplina di forma, in piena totae-j litaria ubbidienza ai comandameli- e-jti del Regime, ol L'Amministrazione ritiene do- ài veroso di rivolgere il ino plauso e,,'e il suo ringraziamento ai dirii-'genti, agli impiegati e agli operai di1 delle aziende dipendenti che con o!essa collaborano, convinti di ser- 1 vire con tutte le proprie forze, agli ordini del DUCE, la vita e la po- idi oa a i' n gi! tenza del popolo italiano. Roma. 30 aprile 1940-XVIII. Per il Consiglio d'Amministrazione Il Presidente FRANCESCO GIORDANI

Persone citate: Alberto Bencriucc, Alberto Beneduce, Beneduce, Duce, Tati