Un orologio da occhiello che volendo diventare da polso finisce da tasca (altrui)
Un orologio da occhiello che volendo diventare da polso finisce da tasca (altrui) Un orologio da occhiello che volendo diventare da polso finisce da tasca (altrui) Il 26 marzo scorso, il ventiduenne Ilario Vercelloni fu Gaudenzio, trovandosi a chiacchierare con un suo amico in un caffè del vicolo S. Maria, trasse di tasca un grazioso orologino da donna, di quelli che si fissano all'occhiello, e, rammostrandolo al compagno, disse voler vedere se si fosse potuto trasformarlo in un orologino da j polso. Non parlò cosi piano che non lo sentisse un terzo avventore 11 presente, il cinquantenne Ales Sandro Cazerotti fu Francesco, elettricista, il quale, fattosi prima avanti tutto cerimonioso a chiedere d'interloquire, disse sapere ben lui chi avrebbe potuto fare quel lavoro egregiamente, che tra i suoi migliori amici contava appunto un bravissimo orologiaio. Il vercelloni, giovane d'anni come di senno, gradì l'implicita profferta, affidò l'orologlno allo sconosciuto, e n'ebbe assicurazione che sarebbe stato pronto quella sera stessa. Ma, s'intende, all'ora e al luogo fissato per la consegna, non c'era che il Vercelloni ad aspettare. Aspetta e aspetta, aspetterebbe ancora adesso se, imbattutosi qualche giorno dopo a Porta Palazzo nel suo uomo, non gli avesse spedito alle calcagna una guardia municipale. Il mariuolo non solo era senza orologio, per averlo impegnato al Monte di Pietà, ma nepptr più la polizza era in sue mani: l'aveva lasciata a un terzo in garanzia d'un prestito. Com- §arso ieri innanzi al Pretore cav. carpelli, il Cazerotti, che è un megludicato, è stato condannato a, 9 mesi e a 1500 lire di multa.
Persone citate: Ales Sandro, Ilario Vercelloni, Vercelloni
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