Sfacciate menzogne contro la politica italiana di Alfio Russo

Sfacciate menzogne contro la politica italiana NEI BALCANI Sfacciate menzogne contro la politica italiana a e e o e Belgrado, 27 aprile. L'appendice gialla dell'Oeuvre scritta dall'ineffabile Tabouis ha portato a Belgrado un po' di buonumore, un buonumore che dà modo di riflettere sui mali ed i pericoli suscitati dalle sfacciate menzogne lanciate dalla propaganda anglo-francese. Fra le menzogne quelle del « complotto » di Stojadinovic « appena in tempo sventato » sono eccezionalmente immense. A parte gli errori grossolani di apprezzamento, il falso traspare dai nomi finti di inesistenti agenti germanici, dalle notizie impossibili di impossibili contatti, dalla ignoranza assoluta infine delle cose politiche della Jugoslavia; ma questo si sa, cioè si sa che la verità è un'altra e tuttavia si mentisce, perchè la menzogna giova almeno fino ad un certo punto, turba gli animi, suscita sospetti, provoca allarmi. Che cosa v'è di più pazzo e di più imbecille insieme della notizia telegrafata dal corrispondente del Times di un tentativo germanico di rapimento del giovane Re di Jugoslavia? Nulla, è vero; ma gli jugoslavi che la leggeranno nella edizione inglese e nell'affiliata edizione francese, sia pur dubitan do, sia pur non credendo, avranno un argomento che ad un certo momento potranno ritorcere contro la Germania. E che cosa v'è di più stupido e di più criminale delle notizie che la propaganda anglo-francese sparge a danno dell'Italia? L'altra sera, ecco, gli aeroplani italiani stavano bombardando Cattaro e persino Ragusa, il Ministro d'Italia aveva dato ordine ai connazionali di sgomberare immediatamente la Jugoslavia, di partire con ogni mezzo, prova evidente che un'azione militare italiana era in corso; ecco ancora, navi italiane navigavano ieri sera verso Spalato dove la popolazione allarmata scavava trincee in mezzo alla strada. Tutto ciò è stupido ma è anche criminale e obbedisce palesemente al progetto anglofrancese di turbare i rapporti italo-jugoslavi diffondendo il timore e la diffidenza fra gli jugoslavi, eccitandoli, esortandoli infine a fare qualche colpo di testa; è insomma il sistema più comodo e più facile per gettare la Jugoslavia in preda alla guerra. Ora è la Pasqua ortodossa e probabilmente per un paio di giorni staremo tranquilli, ma più tar di il torneo delle menzogne ricomicierà. I giornali faranno vacan za sino a martedì; ci sarà soltanto la radio che darà le notizie. La PoiiiiJca ha stampato questa mattina la dichiarazione de! Ministro degli Esteri Zinzar Markovic, della quale ieri sera vi abbiamo trasmesso i passi principali; e il Vreme fa il punto della situazione in un lungo articolo dove fra l'altro è detto che « il Mare Adriatico è tranquillo perchè fra Roma e Belgrado, oltre al vincolo del Patto d'amicizia, esistono anche interessi comuni, 1 quali hanno stabilito una reciprocità che è un potente fattore per il mantenimento della pace nei Balcani. La Jugoslavia sa che l'interesse dell'Italia risiede nella pacifica collaborazione e da parte sua fa di tutto perchè questa collaborazione si sviluppi ». Nulla attende la Jugoslavia da questa guerra — dice ancora il giornale — ed in nessun caso essa vuole diventare l'arma di Potenze straniere; ma appunto sorge la questione se la Jugoslavia potrà conservare la sua pace. « E' chiaro — dice seguitando — che l'atteggiamento di neutralità di Belgrado discende dalla convinzione che il Paese potrà cosi assicurare la sua indipendenza e la sua libertà, ma se sarà dmostrato che l'indipendenza e la libertà, che ci sono costate tanti sacrifici, saranno minacciate, allora la Jugoslavia con la stessa risolutezza con la quale fa oggi politica di pace saprà fare anche quell'altra politica che difenderà efficacemente le sue frontiere e la sua libertà ». Domani il Principe Reggente Paolo festeggia il suo quarantasettesimo compleanno. Tutti i giornali gli dedicano articoli elogiativi. Alfio Russo

Persone citate: Zinzar Markovic