Pitture e sculture alla Mostra delle Arti

Pitture e sculture alla Mostra delle Arti Aiia Promotrice al Valentino Pitture e sculture alla Mostra delle Arti Si inaugura oggi al Valentino, nel palazzo della « Promotrice » la XII Esposizione interprovinciale fascista « Belle Arti v, 98'' Mostra della Società Promotrice B. A. Nel pomeriggio di ieri si è avuta la consueta cerimonia della vernice, alla quale hanno partecipato tutti gli espositori. Quest'anno la Mostra ha assunto un tono più alto e fra le numerosissime opere, nel loro complesso pregevoli, molte sono quelle che richiameranno l'attenzione del visitatore. La Commissione ordinatrice non ha ritenuto di separare, dividere a gruppi le diverse tendenze, e cosi accanto ad artisti che si sono con- Usrdgicgmlgservati ligi ad una concezione e ad una tecnica ottocentesca, si trovano le tele degli artisti di avanguardia, ciò che in alcuni casi nuoce agli uni e agli altri. Ma, come sì è detto, duesti contrasti non si rilevano che in rari casi. Solamente ad una sala è stato riservato un ruolo speciale, quella in cui sono ordinate le opere degli ospiti di Bologna e Milano e Venezia. Di quest'ultima non ci sono che tre tele del pittore Pomi. Quella centrale, un soggetto di ispirazione ottocentesca, è però assai suggestivo e trattato con particolare larghezza e bravura. «In visita». E' un angolo di salotto: una mamma ed un bimbo sono seduti su di un sofà; e p!.\ indietro c'è una vecchia signora. L'ambiente, l'atmosfera, l'espressione delle figure; tutto è indovlnatissimo. In questa sala vi sono graziose sculture di Giorgio Giordani, di Arnaldo Pagella e Cleto Tomba, e tele di Guido Pagella, Marzocchi, Giuseppe Cerimi, Meyneri e Bertocchi di Bologna, di Attilio Alfieri, Guglielmo Pizzarani, De Amicis, Bracchi, Corassi, Corsi e Paglietti di Milano. Le sculture ordinate nelle altre sale sono numerose. Di Michele Guerrisi vediamo L'Annunciazione, due grandi figure: un angelo ed una giovanetta, modellate con particolare nobiltà, create per la famiglia del sen. Penna ad Asti ; di Buzzi Reschini, un'altra scultuz'a di carattere funerario: una «deposizione-i.: il volto della Madonna esprime veramente un-dolore grande, infinito, lancinante; del Segretario del Sindacato B. A. scultore Castellana, vi è una graziosa testa in bronzo di « Caterinetta»; della Claudia Formica un contadinello, in terracotta, ed una caratteristica testa di bimbo; Angelo Balzardi ha una potente testa del Duce in bronzo, un bel ritratto di Umberto Mastrojanni; di G. B. Alloati c'è un assomigliantissimo ritratto del papà degli Alpini gen. Etna e due altre teste modellate con bravura; anche il figlio Adriano Alloati ha due forti ritratti, uno in bronzo ed uno in terracotta. Fra le opere di Giovanni Riva particolarmente attraente appaiono « Nascita di Venere », una terracotta e « La suonatrice di banjo », un gesso. AJtri pezzi pregevoli dì scultura presentano Virgilio Audagna; Cesare Biscorra, Emilio Musso, Ettore Tasto, Michelangelo Monti, Arturo Arista, Aspettati Boggio. Stefano Borelli, Antonio Zucconi, Italo Griselli, Renzo Moscatelli, Giovanni Chissotti, F. Gammelli, G. B. Giuppone, Cerrato, G. Ceragioli, G. Cantono, G. Jacopi. G. Luciano, D. Forchino, S. Palumòo, Alice Jacopi, A. Quaglino. Tra i giovanissimi ricordiamo le sculture di Nicolò Barrano, di Angelo Saglietti, ed infine di Mino Rosso un ritratto futurista del nostro collega P. Zappa il cui volto pure essendo rassomigliante appare originalmente appiattito. Fra gli scultori non vogliamo dimenticare la signora Adele Ma nacorda- un'autodidatta che con molto spirito ha modellato due pregevoli pezzi di scultura Ed ora passiamo in affrettata rassegna nell'ordine stesso in cui le abbiamo viste, le opere dei pit tori. Nel complesso osserviamo in tutti una maggiore sincerità di espressione artistica, ed una mi' nore importanza data alla cosi detta « tecnica ». Luigi Boffa Tarlot ta ha tre forti ritratti: particolarmente vivo quello di un ufficiale giapponese; una giovanissima, Pinetta Gramola ha dipinto con grazia fasci di fiori; Giovanni Bussa fra i tre ritratti che presenta: tutti pregevoli, quello centrale che raffigura una signorina in abito bianco ha particolare aristocratica distinzione; Mario Gachet è come sempre colorito; Enrico Paulucci modernissimo nelle sue visioni paesistiche; Gregorio Calvi personalissimo specialmente nel quadro «La collina»; Giuseppe Manzone sempre georgico nelle sue composizioni attraenti; Mario Gamero caratteristico nella sua gamma di verdi; Luigi Spezzapan inconfondibile per la sua tavolozza; Francesco Menzio originalissimo nelle composizioni di natura morta e di un efficace espressione in una veduta di Superga; Armando Politi di una fresca ingenuità: Mario Becchis interprete originale di angoli veneziani; Alberto Falclietti che ritorna sulla scena con una bella composizione di natura morta, verdura di una freschezza invidiabile; Dina Bellotti che ha sentito il fascino della marina di Sestri e l'ha riprodotta insieme ad un'impressione di tre marinai seduti su di una panca e avendo a sfondo il mare. La nota pittrice Mimi Schieroni ha con bravura ritratto la marina di Finale e presentato due spontanei bianco-nero; Nicoletta il nostro collaboratore, ha ritratto una mamma che a letto legge mentre il figlio amorosamente la guarda. Teonesto Deabate ha alcuni arditissimi studi di nudo; Domenico Valinotti con la sua ricca tavolozza crea • un atmosfera suggestiva sui tre suoi paesaggi e particolarmente in quello che -si intitola < collina »: Agostino Bosia con vivissima efficacia ci dà un angolo dello Stadium ed un soleggialo paesaggio; Fè d'Ostiani appare originalissimo; Venanzio Zolla si rivela un cronista con la sua piazzetta di Torino»; Cesare Mag^i è sempre ugualmente maestro sia che tratti la figura « Un pastore i, sia che interpreti la montagna o la campagna, e Alberto Cafassi, fedele al suo stile, ci dà delle vecchie case di Varigotti tutta la poetica suggestione, mentre Evelina Alciatl ha tre magnifiche composizioni di fiori, ed una nuova inquadratura di natura morta presenta Italo Muss della valle d'Aosta. Spotrebbe continuare ancora se lspazio lo permettesse. Ci accontenteremo perciò di ricordare ancora di Boetto una bella scena dosteria rurale e dei quadri di Micheletti un bel bimbo ed un'ancorssttblcstvrCggrduvssgrltIIpmtDiù'beUa "bionda signora dagli az• ■ Delle altr.: jtnri occhi sognant pitture, parleremo altra volta. u. p

Luoghi citati: Aosta, Asti, Bologna, Milano, Torino, Venezia