L'accusato afferma di non aver voluto uccidere

L'accusato afferma di non aver voluto uccidere Il gioielliere di Valenza assassinato L'accusato afferma di non aver voluto uccidere Milano, 23 aprile. Questa mattina at è iniziato dinanzi alla Corte d'Assise il processo contro gli assassini del gioielliere di Valenza Po, Edmondo Aviotti, barbaramente trucidato la vigilia del Natale 1939 nei pressi di Codogno e il cui cadavere fu rinvenuto qualche tempo dopo nel canale Coaogna con f polsi e i piedi assicurati a grossi pezzi di ferro. Gli imputati sono il gioielliere Luigi Briccoli di 23 anni, di Piacenza, un amico di costui, Vincenzo Sanarica di 22 anni, di Milano, ed un cugino del primo, Carlo Bordi, di 23 anni, i quali, come è noto, trassero in un tranello il povero Aviotti, fornitore del Bric-. coli e suo creditore di 12 mila lire, allo scopo di derubarlo e di farlo scomparire. I tre imputati, tutti giovanissimi e incensurati, sono oggetto della curiosità generale. Essi mantengono dentro la gabbia un contegno indifferente e rispondono speditamente alle domande del Presidente. Esaurite le prime formalità, la vedova e i fratelli dell'Aviotti si costituiscono P. C. Si inizia, quindi, l'interrogatorio del principale imputato, il Briccoli, al quale il Presidente contesta che, subito dopo l'arresto, narrò di aver subito un'aggressione mentre si trovava con l'Aviotti. Egli ammette tale circostanza, ma aggiunge subito di avere poi fatto un'ampia confessione che ora conferma in tutte le sue parti. II Briccoli termina questa parte del suo interrogatorio escludendo in modo assoluto di avere avuto il proposito di uccidere l'orefice piacentino ed affermando che, in un primo tempo, si pensò soltanto di derubarlo per risolvere la sua precaria situazione economica e quella del cugino Bordi. Nell'udienza pomeridiana ha poi avuto inizio 1 interrogatorio del secondo imputato, Vincenzo Sanarica, il quale ammette di avere per primo attaccato il gioielliere colpendolo alla nuca col sacchetto di sabbia, ma nega — circostanza questa affermata invece dai Briccoli — di avere fatto uso della rivoltella contro la vittima. Il Sanarica anzi è alquanto nebuloso sugli spari dell'arma da fuoco e afferma che da prima il Briccoli sparò un colpo contro il gioielliere e poi gli passò l'arma, ma egli la rifiutò. Non sa dire come gli altri due spari siano scaturiti dall'arma, uno dei quali ferì di striscio il Sanarica stesso a una gamba.

Persone citate: Aviotti, Bric, Carlo Bordi, Edmondo Aviotti, Vincenzo Sanarica

Luoghi citati: Codogno, Milano, Piacenza, Valenza