Le truppe del Reich occupano Lillehammer

Le truppe del Reich occupano Lillehammer Le truppe del Reich occupano Lillehammer L'aviazione tedesca bombarda i centri di sbarco britannici False voci di una gigantesca battaglia terrestre in Norvegia Berlino, 22 aprile. Dopo la « gigantesca battaglia navale » di non si sa dove di cui furono una decina di giorni or sono piene tutte le trombe della propaganda britannica si avverte ora a Berlino essere la volta della grande battaglia terrestre che si starebbe non si sa bene se combattendo o preparando nel bel centro della Norvegia dalla quale il mondo è fin da ora messo sull'avviso di dover aspettarsi da un momento all'altro abbastanza a buon mercato per la riscossa britannica la liquidazione in un disastro dell'impresa germanica nel nord scandinavo. Il triangolo strategico Questa battaglia avrebbe come teatro a un dipresso il settore centrale del Paese che fa capo ad Hamar ed Elverum ■— capace dunque di spezzare le reni a tutta l'impresa separando in due il corpo di spedizioni» tedesco — settore del quale an::i, per non perdere tempo, l'ufficio di propaganda londinese dà già Hamar come caduta in mano del britannici. Dappoi che, se il lettore non lo avesse capito, chi in questo settore starebbe combattendo non sarebbero già o non sarebbero soltanto i norvegesi bensì sarebbero senz'altro gli inglesi — e cosi forse 1 canadesi 0 gli australiani — di quelli insomma che sono sbarcaci in un paio di porti della zona interstiziale tra Trondheim e Bergen in corrispondenza appunto del settore interno suddetto e che dunque appena sbarcati senz'altro cesariamente sarebbero venuti, avrebbero visto e avrebbero vinto. A Berlino sobriamente si avverte di non lasciarsi prendere troppo facilmente al laccio da queste fanfaronate della « guerra eterea ;> da non confondersi con quella dell'aria che hanno il vantaggio di una doppia fonte bene accordata così a Londra come a Stoccolma e possono perciò prendere in mezzo da due lati i disgraziati tedeschi di Norvegia ai quali se è facile affondare gli incrociatori britannici è però impossibile anche con l'impiego della valorosa aviazione tedesca di distruggere per aria le bolle di sapone e i vascelli fantasma e i castelli di Spagna della propaganda nemica non per questo però meno perniciosa. A Berlino tutto ciò — non c'è nemmeno bisogno di dirlo — si smentisce. Un comunicato del Comando annunziava già ieri che Hamar è in mano tedesca e che 1 reparti che l'hanno occupata avevano già proceduto più a nord; oggi si annunzia che hanno proceduto ancora di più e hanno occupato Lillehammer e Gjoevik nonché le alture di Lundehaedge e ciò mentre al sud si è perfezionato, con il raggiungimento completo dei collegamenti fra Stavanger e Cristiansund e Oslo, il triangolo di base della piramide della occupazione tedesca. E' dunque appunto tutto il settore che fronteggia la zona in corrispondenza della quale sono avvenuti gli sbarchi ma a grande distanza da essa e in un Paese in gran parte im pervio e senza ferrovie cosicché si possa dire che è una avanzata tedesca che avrebbe, se mai, tagliato la strada agli sbarcati e non viceversa. « Si tratta di piccole località - scrive per esempio la Frankfurter Zeitung accennando agli sbarchi — queste nelle quali sono state vedute truppe britanniche, materia piuttosto della macchina di propaganda britannica che dì vera importanza militare. Piccole località del retroterra montuoso e quasi senza strade le quali non offrono né alcuna grossa possibilità di spiegamento né alcuna possibilità di marcia e inoltre ecco che già l'arma aerea tedesca è addosso a loro; sulle truppe inglesi sbarcate già sono cadute le prime bombe tedesche e hanno colpito gravemente. Le loro stazioni bruciano, le strade e i ponti sono distrutti. Questi soldati britannici, conclude il giornale, non avranno davvero sul suolo norvegese facile vita. Sotto gli occhi dell'arma aerea tedesca essi subiranno le più gravi perdite e una penetrazione più a fondo nel Paese norvegese sarà loro resa impossibile ». Azione propagandistica Già però si cerca a Berlino di trarre da tutto ciò un senso e il senso sarebbe press'a poco questo che anche questi strombazzamenti di trionfo che precedono gli sbarcati di Namsos e di Andalsnes servono a. rilevare e a confermare Una cosà fondamentale: la natura economicamente politica cioè an che di questi sbarchi i quali Infatti non pcssono averne altra, ogni im portanza e prospettiva strategico militare essendo a loro disperataniente preclusa. Si tratta, si osserva di fatti di piccola portata in luoghi isolati dall'aviazione tedesca con grandi perdite di materiali e di uomini, con poche strade e anche quelle dall'aviazione stessa battute, con ponti distrutti e in una regione militarmente interstiziale e dominata dalle grandi basi circostanti le quali sono tutte in mano tedesca e nelle quali l'occupazione tedesca inarrestabilmente si consolida e dalle quali si aliar ga. Militarmente dunque — si afferma a Berlino —e politicamente si attende niente altro che un'azio ne propagandistica militare tenta ta per tener viva ed attiva la re sistenza norvegese per trarre in inganno l'opinione del mondo intan to che si cerca e si tenta l'alea di creare imbarazzi all'occupazione tedesca con obbiettivo principale la platea dei neutri che si tenta trarre dalla loro parte. I fatti però sono quelli che sono e tali rimangono anche dopo scomparsa l'effervescenza della propaganda; i giornali tedeschi non han no oggi che a richiamarsi alla au torltà stessa di un critico militare britannico, il maggiore Fielding Elot, per ripetere con le sue parole quanto egli scrive sul Sunday Express e che gii inglesi hanno avuto agio di apprendere in questi 13 giorni ma che avrebbero con ogni energia negato ancora 13 giorni or sono e cioè che la partita norvegese si vince solo col presupposto della supremazia aerea il presupposto della supremazia navale dimostrandosi del tutto insufficiente. Vero è, come osserva ad esempio la Boersen Zeitung, che il signor Augur Poliakoff assicura che alla fine della guerra i franco britannici avranno una aviazione tale da oscurare il sole; ma il giornale tedesco gli osserva come egli trascuri il fatto che è ormai tecnicamente impossibile togliere alla Germania questo vantaggio d'inizio che non è il solo che essa possiede e che non potrà che moltiplicarsi. E la Frankfurter Zeitung scrive un articolo per rilevare là rivoluzione strategico militare che si è rivelata agli inglesi il 9 aprile; dal 9 aprile, nota il giornale, la flotta inglese è costretta ad uscire e rischiare tutti i giorni. II risultato di questi dodici giorni di questa esperienza viene dai giornali riassunto dal seguente conto al quale noi aggiungiamo per conto nostro un caccia e due sottomarini annunziati da un co¬ municato di oggi come affondati: navi da battaglia 4, incrociatori da battaglia 2, porta aeroplani 1, incrociatori pesanti 4, incrociatori 10, caccia 13, sottomarini 15, trasporti 15; in tutto 62 unità; e a tutto questo da aggiungere 29 velivoli. La flotta britannica, concludono i giornali del Reich, è notevolmente indebolita; la raspa dei fiordi ha intaccato. Giuseppe Piazza vali della Germania, dell'Inghilterra e della Francia in NorvegiaLe bandierine indicano la dislocazione delle forze terrestri e na

Persone citate: Fielding Elot, Giuseppe Piazza