I combattimenti nella zona di Narvik

I combattimenti nella zona di Narvik I combattimenti nella zona di Narvik (dal nostro inviato) Karlstad, 18 aprile. A Narvih gli inglesi sono stati duramente sconfitti. La battaglia che le truppe britanniche avevano impegnata contro il Corpo di occupazione germanico è finita con una lampante vittoria tedesca, dopo due giorni di accaniti e sanguinosi combattimenti. Dopo la durissima sconfitta navale subita nel fiordo, di Ofot, il Comando britannico, reputando impossibile un'azione di forza contro la città di Narvik per mezzo della flotta, rivedeva i propri piani militari e decideva- di tentare l'impresa per via di terra. Due giorni di battaglia Prescelta come base la città di Harstad, nel cui porto si erano ritirate le unità che ancora erano rimaste a galla dopo la furibonda battaglia (un giornalista americano che vi ha assistito e che è riuscito a passare in Svezia ha dichiarato che le perdite navali inglesi sono di grati lunga superiori a quelle confessate dall'Ammiragliato e che anche un incrociatore inglese è stato colato a picco nel fiordo di Ofot), il Comando inglese decideva lo sbarco di truppe in parecchi punti della strada Harstud-Narvik. I reparti sbarcati erano composti di fanteria di marina, fanteria di linea e reparti canadesi di sciatori. Una aliquota di sbarco a una trentina di chilometri da Narvik, sorpresa dagli uuiatori tedeschi, finiva miseramente con l'affondamento totale del convoglio e la morte della maggior parte dei soldati; mentre altri scaglioni potevano attestarsi nelle località di sbarco e inisiore la loro marcia di avvicinamento al nemico. Gli sciatori canadesi prendevano i sentieri della montagna col piano di piombare alle spalle dei tedeschi non appena questi fossero stati impegnati in combattimento. Quel giorno fieri l'altraJ la radio di Londra annunciava che Narvik era in mano Megli inglesi. Come si vede non era affatto vero. Le truppe germaniche, nell'intento di risparmiare alla popolazione cittadina gli orrori e i danni della battaglia, lusciuto un presidio minimo in città, si ritiravano sulle montagne che circondano Narvik, mentre tre colonne, secondo differenti itinerari, partivano incontro al nemico. La posizione dei tedeschi era vantaggiosa, in quanto la strada di Harstad non arriva fino a Narvik. A Oeyjord bisogna prendere un traghetto e in questa località i tedeschi preparavano al nemico una « buona accoglienza ». Nella serata di ieri l'altro gli avversari entravano in contatto nelle vicinanze di Bogen. Le piccole artiglierie da montagna dei tedeschi aprivano il fuoco contro le colonne britanniche, in parte autoportate, e la battaglia che doveva durare circa quarantotto ore aveva inizio. Successivamente i combattimenti si localizzavano a Herjangen, a Elveyardsingen e lungo le pendici del monte Snct. Battute dall'artiglieria da costa, dalle unità della flotta germanica ancora in attività nel fiordo, le truppe inglesi venivano a trovarsi ben presto in difficoltà. La loro situazione pm divenne insostenibile quando Fartìglìeriu germanica piazzata sulle creste delle montagne e abilmente mascherala nella neve apriva il fuoco. Frattanto le colonne canadesi cercavano di portare a termine la loro manovra aggirante. Abituati a percorsi pianeggianti e alla neve farinosa, gli sciatori canadesi non si trovavano a loro agio sulle ripide salite delle montagne norvegesi e i loro sci non si dimostra vano adatti per la neve gelata e dura. Il tempo previsto era ormai trascorso, ed essi non si trovavano che a metà dell'itinerario stabilito. La battaglia però non aspettava loro in quanto i «• cacciatori delle Alpi » germanici li attaccavano improvvisamente costringendoli alla ritirata dopo una testarda e sanguinosa resistenza. Nel fiottatipo una colonna iuylesf: giungeva in vista di Oeyjord e il combattimento fiammeggiava di nuovo. Inchiodati sulla strada tra le montagne saldamente tenute dai tedeschi, e il mare, anche esso dominato dalle navi germaniche, gli inglesi si organizzavano sulla difensiva tenendo duro fino a stamane, quando un assalto alla baionetta li sloggiò definitivamente dalle loro posizioni obbligandoli a risalire in fuga verso nord, in direzione di Lavangen. Siamo venuti stamane a Karlstad, nella provincia di Vàrmland, per osservare la più imponente schiera di fuggiaschi norvegesi che si sia finora riversata in Svezia. Oltre quattromila soldati norvegesi, armati di tutto punto, hanno infatti passato la frontiera consegnando alle guardie svedesi le loro armi. Il colonnello svedese Eicers ha provveduto immediatamente all'inoltro dei rifugiati in direzione di Arvika, da dove sono fatti proseguire per differenti località. I norvegesi si arrendono Nessuno di costoro sapeva dove si trovasse il Comando norvegese, dove si fosse rifugiato il vecchio Re. — Perchè vi siete rifugiati in Svezia ? — Era inutile restare di là, tanto non serve a nulla. — Pensate che i vostri compagni resisteranno? — Non crediamo. I tedeschi cercano di evitare i combattimenti, ci dividono in tanti gruppi isolati, impediscono i collegamenti. I nostri interlocutori hanno quindi dichiarato che le notizie su molte battaglie che si svolgerebbero in Norvegia sono stute esagerate e che le truppe germaniche quando incontrano reparti norvegesi tentano subito di parlamentare per evitare spargimento di sangue, si fanno consegnare le armi e, trattenuti prigionieri gli ufficiali, rendono la libertà ai soldati. Noi abbiamo preferito passare la frontiera per non dover consegnare le armi; ma appena le autorità svedesi ce Io permetteranno ritorneremo in Norvegia per riprendere il nostro lavoro. Questo hanno detto alcuni rifugiati norvegesi e il loro sguardo confessava che veramente dicevano quel che pensavano. Le notizie sull'umanissima occupazione germanica vengono così confermate ancora una volta, tanto che oggi non sappiamo che credito dare alle notizie che parlano di un'accanita baltaglia che si starebbe svolgendo nella zona di Elverun. Secondo queste informazioni l'avanzata germanica sarebbe stata arrestata nella località, di Solar. II generale tedesco Falkenhorst, trovandosi di fronte ad una linea di resistenza più forte del previsto, sembra abbia deciso di rinviare l'attacco. Ma i soldati norvegesi su questo fronte avrebbero preso l'iniziativa sferrando un contrattacco, secondo un piano preparato dal generale norvegese Buge. Come abbiamo già detto, non sappiamo che credito dare a queste notizie in quanto, studiando attentamente il nuovo campo di battaglia, non riusciamo a capire come siano schierati i norvegesi e quali possibilità di rifornimenti e dì aiuti essi abbiano. La fortezza di Hegra, situata a una cinquantina di chilometri a oriente di Trondhjem, è stata aggirata dai tedeschi. Il presidio norvegese non si è arreso, ma non spara. Una pagina di vero eroismo stanno scrivendo un centinaio di paracadutisti germanici circondati a Rombakksfjorden. Circondati da una forza di gran lunga superiore, da tre giorni essi resistono all'attacco nemico rifiutando la resa più volte offerta. Un particolare sull'accanimento della battaglia e sullo spirito di iniziativa degli assediati è costituito dal fatto che i tedeschi in alcune coraggiose sortite hanno fatto un numero di prigionieri doppio a quello dei loro effettivi. lì bollettino del Quurtier Generali- norvegesi non icra nessuni! novità. Felice Belletti

Persone citate: Felice Belletti, Harstad