Le dichiarazioni di Reynaud alla seduta segreta del Senato

Le dichiarazioni di Reynaud alla seduta segreta del Senato Le dichiarazioni di Reynaud alla seduta segreta del Senato Parigi, 18 aprile. Paul Reynaud, dopo aver parlato per più di un'ora nella seduta segreta del Senato, si è recato stasera all'Eliseo dove, sotto la presidenza di Lebrun, si è riunito il Comitato di guerra che ha discusso per due ore. Egli farà domani una esposizione degli ultimi avvenimenti dinanzi alla commissione degli affari esteri della Camera dei deputati. Negli ambienti ufficiosi si afferma che le spiegazioni fornite dal Presidente del Consiglio alla Camera alta hanno soddisfatto pienamente i senatori e hanno dissipato le loro perplessità. La Camera domani si riunirà probabilmente in seduta segreta. Nella stampa parigina si discute oggi più di Balcani e di Mediterraneo che di Norvegia. Ottimisti a fondo per ciò che riguarda la guerra in Scandinavia, gli scrittori francesi pensano che nuovi pericoli si profilino nel sud-est del Continente. E qui è un fiorire di notizie di un allarmismo spinto che non trascura l'Italia. Intorno al nostro Paese si scrivono molti articoli inopportuni in cui non è il caso di intrattenersi. Se l'Italia conta di far paura alla Francia si sbaglia, afferma lo scrittore. Egli d'altro canto garantisce che nessuno minaccia l'Italia, che i francesi non hanno mai I pensato di aggredirla. «L'Italia po trebbe essere minacciata da se istessa, giacche — cosi ragiona il l giornalista — se Roma si gettasse j in un'avventura bellica per corre j re i rischi della Germania, allora I è ben certo che gli ita.liani vivreb!bero dei giorni duri. Ma si può credere che il popolo più fine e più | intelligente della terra si espor rebbe deliberatamente a una tale follia ? ». D'Ormesson conclude che l'Italia potrebbe sostenere una ! partf grandissima se si alleasse... lalla saggezza e alla potenza. " Journal des Debats esprime !questa opinione: « Latteggiameli .„ ... dichiareranno fautori di tale po litica «Fiera e sensibile l'Italia to dell'Italia è,,per non dire altro, enigmatico. La stampa fascista negli scorsi giorni si e espressa in maniera ostilissima agli alleati. Pubblicando informazioni del tutto inesatte sulle operazioni di Norvegia essa si è proposta di far credere agli italiani che la Germania avesse riportato delle vittorie. Accontentiamoci di dire — prosegue il giornale dopo uno spazio bianco prodotto dalla censura — che se l'Italia si impegnasse in una enorme avventura commetterebbe il più madornale errore di tutta la sua storia ». L'Orrfie attingeva stamane 1 suoi timori dalla recente radiodiffusione dell'E.I.A.R. indirizzata ai soldati. Ma Henry Lemery nel Pefif bleu gli risponde che quel commento radiofonico non deve suscitare allarmi eccessivi. « La dichiarazione, scrive il Lemery, rimane nella linea di quelle che la precedettero. Essa mira a ricordare agli alleati che l'Italia è sempre un fattore importante con cui bisogna fare i conti e che non intende lasciarsi eliminare dal futuro regolamento della pace ». Lo scrittore termina dicendo che bisogna far presto nei riguardi dell'Italia. « Abbiamo bisogno di un Ambasciatore abile il quale sia persona grata agli occhi del Duce». E VIntransigeant, prendendo lo spunto da questa parole di Lemery, prevede che domani stesso nella seduta segreta i deputati si [ comprende tutto fuorché lo sd j gn0 ». i i_,a Camera ha osgi approvato i un credito di 500 mila franchi per j la partecipazione della Francia al la Esposizione triennale di Milano. G. S.

Persone citate: D'ormesson, Duce, Henry Lemery, Paul Reynaud, Reynaud