GLI SCAMBI e la sterlina

GLI SCAMBI e la sterlina GLI SCAMBI e la sterlina Quando lo scorso gennaio il disavanzo della bilancia commerciale inglese raggiunse la ci- jCSu*±_&* Londra. Con molta flemma sir Samuel Hoare, cancelliere dello scacchiere, affermò: se »io»i ri pensiamo iti tempo perderemo la guerra; il Governo creò allora, come misura difensiva, il Consiglio delle Esportazioni. In febbraio vi fu un miglioramento, il disavanzo scese da 60 a 56 milioni, ma in marzo la situazione è nuovamente peggiorata. Le importazioni sono salite a 109 e le esportazioni a 41 milioni, il disavanzo segnava un nuovo record: 68 milioni di sterline, oltre 180 nel primo trimestre del 1940. Dallo scoppio della guerra la sterlina ha subito una svaluta- zione del 25%, neppure questa *1111 ■>■<■'H1 ■ 1 r■ 1111111 ■ 111111 ■ 1 <tr 111111 ■ 1111 ] 111111111111111111 situazione monetarla particolarmente favorevole per le vendite all'estero ha potuto animare le esportazioni. E' vero che la moneta inglese ha due prezzi. Occorrono ufficialmente a Londra quattro dollari per comprare una sterlina mentre a New York ne bastano 3,50, ma l'importatore acquista per i suoi pagamenti le sterline a Wall-Street e non alla City. Per combattere il dumping monetario inglese (il basso prezzo del dollaro a Londra non è che una finzione) l'Amministrazione di Washington, malgrado l'amicizia che la lega alla Gran Bretagna (non bisogna confondere gli ideali con gli affari) ha aumentato, con una misura non priva di ironia, la tariffa del 11111111111111111111111111111111111 ■ 11111111111111111111111111111lOCr per le merci di provenien- za britannica. Ha deciso che le dogane calcoleranno il valore delle merci inglesi prendendo co- me base l'alto valore che Londra dà alla sterlina e non quello minore di New York. Una misura che-ha anche un certo significato politico.

Persone citate: Samuel Hoare

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, New York, Washington