Un buon passo avanti auspicio di nuova ascesa

Un buon passo avanti auspicio di nuova ascesa DOPO ITALIA-ROMANIA Un buon passo avanti auspicio di nuova ascesa Nel giuoco del calcio si va in crisi per i più diversi e svariati moiivi. Si può andare in crisi per penuria di giuocatori, per deficienza di dirigenti o per mancanza di soldi, come le vicissitudini quotidiane delle società insegnano. Si può andare in crisi per motivi tecnici o per motivi inorali. Si può andare in crisi perche le cose vanno male realmente, ed allora tultiì scappano da attorno alla squadrulc criticano e malignano ed aggra-ìvano la situazione — o perchè leì cose vanno troppo bene, ed allora' futti accorrono, chò là v'e dclla\tace e c'è da mettersi in mostra, e\ fa piacere dire che si e collaboraUort, autori, responsabili, anche se per irresistibile attrazione si fini sce per rendere il servizio della i mina magnetica. Si può andare in 1crisi perchè si scende, si può an dure in crisi perchè si sale. x,ri squadra nazionale romena ; nlj„„m-„. „ sentire i discorsi del : ;„„erfì, di andare in crisi mentre g {„ uscesn, Ha i/iuocato, questa sqMadnt dlie ,.o/fe mealio 'a Ro. ; „,'„ che a Bucaresti Qualche gior- .minaccia di provocare un rivolgi; mento nei quadri direttivi romeni: a' lunedì le discussioni erano calo | rose c vivaci, si parlava di dimis «tonij di battaglia grossa non ap pena tornati a casa. Oggetto prin cipale della controversia era il si \stema, la tattica, lo schieramento in campo. Si rimproverava alla squadra ed a colui che la cornati i ia di non aver "«Stinto un atteg ! amento pi* aggressivo, di non no prima di giuocare contro di noi aveva chiuso alla pari contro quella rappresentativa della Jugoslavia che doveva, proprio domenica, dimostrare chi è battendo la Ger| mania in Germania, cioè sulla base della formazione della compagine, piegando la vecchia Austria a Vienna. Scusate se è poco. A Bucarest, nel giugno scorso, i romeni erano stati puramente slancio, velocità, impegno: giuoco d'assieme, poco o nulla. A Roma avevano una loro linea dì condotta, un programma, un'idea, una impostazione di giuoco: e mostrai0no i denti. Eppure il « due a uno » over sacrificato parte dell'opera difensiva all'opportunità di un più schietto e deciso spirito d'offensiva. «Due a uno », si diceva: se si andava più decisamente all'attacco, si poteva anche chiudere con un due a due, e chissà, forse, anche vincere. Evidentemente ci si era un po' i Musi in partenza. Ed xn arrivo si ]dimenticava che, se non era per \rintervento dei pah — a trala i scl«re ogni altro elemento — ti risaltato sarebbe stato ben differeni e- e .vi sarebbe allora dovuto par1 >are >n tutt'altro modo. Che, nel;?" sport del calcio si e pur sempre '» due a giuocare, e nel valutare i<7"e»° che si c fatto non si pos ! *°n? mai disgiungere le conside razioni da quanto si è stati eostret ! » f«re- Pc>[ giuocare sempre co I ",e 81 vorrebbe, bisognerebbe, ! proposito di sistema, ricorrere a a quello di Ferravilla: pregare l'avversario di non muoversi, di non pensare, di non fare cose sue: se no. non lo si può colpire. j Di esperienze poco gradevoli ne ha fatto un'ultra la squadra ito-' Ognuno è e deve essere padro "e <-"sa sua, ma, l'nnpressione "osf™ é che in ca«a romena siU'" parlato troppo in senso teorico-/-' y"'-«gj» ^ "~'' i ™e « ° {^/''f.."'- 'e. Il calcio e uni pratica, aura,' angolosa. Il simpatico Signor Eco-\nomu, che merita il successo per 'a erudizione e la buona volontà possiede, sta facendo l'espe1 rienza di questa ingrata venta II ««> »l<**o per dare alla squadra onci sistema, che e come il carat ; te re nell uomo, ca comunque, io-lf'"'r'1 Zinna, clic pur ne ha collezionato, parecchie in materia. A voler con i stderare uno solo dei lati psicolo ìlici della questione, il vedersi il ! successo a portata dì mano una \ mezza dozzina di volte nei primi [quarantacinque minuti di giuoco,li/ poter finire la prima parte del, l'incontro con un punteggio che : eh inde senz'altro il risultato, ed il trovarsi, invece, in svantaggio al Cimato deZfu ripresa, costituisce |mi colpo ed una emozione che non tutti sanno superare. Lo spettro Uir//n sconfitta, quundo si presenta ; improvviso al giuócutuic che ha o, coscit nza ili non meritarsene . nemmeno fa visione, c cosa che -; taglia '.e forze ai più agguerriti fra r.<jli atleti. Questa emozione, la e [squadra nostra l'ha superata. -i Contava urite sur iiie. questa isquadra, quattro elementi che e*or-9 rfiiwi" Nazionale . uno ''lr in essa aveva ginocato una volta1 sofà, eif |<n altro clic avevi, in fn'- ìse interessanti. Come già si è aclcennato, non v'era da attendersi ìdalla prova di domenica la solu- ìsione di tutte le grandi e piccolcl'questioni che la riguardano. .Von \si riforma una compagine, né sii \escc da un periodo di incertezza] to e per tutto, partecipato alle Olimpiadi e che era relativamente fresco di un grave infortunio. Complessivamente non erano in linea, accanto alle «reclute» ed ai «.rivedibili richiamati », che cinque anziani: Olivieri, Locatelli, Piala, Demaria e Biavati. La squadra ha mostrato pregi e difetti. Ha detto certamente co- - : o a n i , a A , » con un forco magico di bacchetta, /«IIlo più quando certi aspetti dehproblema sono resi più gravi da<assenze o deficienze di natura, temporanea. Come per 1 nostri avi versali di domenica, cosi anche per noi, .spesso si fa quello che al mo- mento si può, non quello che ?t ! vorrebbe- anche biella messa in conhere di una squadra, | A Roma, la compagine azzurra ha avuto, sia neT primo che nel iT^nlT^ÀlL^nL^UTÀ mal pratica, è vero. Ma nebulosa, sconèlusionàta non lo è mai stata.ÌA ben pensarci, si può dire che i momenti meno felici della squadra sono stati quelli in cui qualcuno o parecchi dei suoi componenti dimenticava le necessità contingenti, per ricordarsi del tipo di attività solito a svolgere nel proprio * undici » di società. Allora, di colpo, era come si passasse a parlare un altro linguaggio. Ma poi la lingua tecnica della «Nazionale », il classico idioma azzurro tornava a comparire, come uni a ù i n co e pratico mezzo d'intesa "fra uomo e nomo, come unico e pra- fico mezzo per farsi comprenderedall'avversario. Lu prova migliore di quanto so- pra la si ha nel numero delle si- fnaaiont da rete fatte maturare dai nostri. Un numero cospicuo, superiore alla normalità per par-lite di qualsiasi genere: e si noti che l'avversario, un po' per volontà ì>ropria e molto perchè costrettovi dalle circostanze, aveva adottato uno schieramento tendente proprio ad impedire che tali occasioni si presentassero. Quante gare internazionali o di campionato passano senza che ad uno dei con tendenti si presenti una sola situa zione, meritevole di successo! TJna manna quella che si ebbe invece domenica. V'è da essere misurati nei commenti, e modesti nelle previsioni, dopo Roma. Cliè la situazione tecnica non è variata da prima. Ma il tono morale e tecnico con cui gli « Azzurri » Aurino frenato lo slittamento e rifatto un passo in avanti basterebbe che fosse mantenuto perchè il cammino ascensionale venisse ripreso. Vittorio Pozzo

Persone citate: Aurino, Biavati, Demaria, Eco, Locatelli, Olivieri, Vittorio Pozzo, Zinna

Luoghi citati: Austria, Bucarest, Germania, Italia, Jugoslavia, Roma, Romania, Vienna