Ansiosa attenzione francese alla politica di Roma

Ansiosa attenzione francese alla politica di Roma Ansiosa attenzione francese alla politica di Roma a i o a e r e ' a n i e i e Parigi, 16 aprile. Quale sarà la politica dell'Italia? A che mirano i preparativi italiani? Perchè il tono della stampa italiana è tanto aspro verso gli alleati ? Queste domande ed altre simili sono sulla bocca di tutti a Parigi. I giornali registrano e commentano ogni manifestazione del nostro Paese; ma si osserva che mentre da un lato i fogli italiani da parecchi giorni non sono lasciati entrare più in Francia, dall'altro i censori mutilano abbastanza severamente gli scritti dei commentatori francesi: il che può essere interpretato come il desiderio delle sfere governative di non generare delle polemiche. Ciò che la censura lascia passare permette ugualmente di farsi un'idea sull'atteggiamento francese nei nostri riguardi. Va notato in proposito che voci ostili provengono come sempre da organi quali l'Ordre di Pertinax e l'Epoque di De Kerillis, voci piene di sospetto e di esortazioni a premunirsi contro i pericoli che potrebbero manifestarsi nel settore mediterraneo e balcanico per opera dell'Italia; ma altri organi più seri ed autorevoli si mantengono per ora riservati; mentre la Justice di cui fu direttore fino all'avvento del Governo Reynaud l'attuale Ministro della propaganda Frossard esprime l'augurio che si cerchi un contatto diretto fra Roma e Parigi. « Sappiamo — scrive la Justice — che il Fascismo non facilita tale contatto. Tuttavia vorremmo sapere quali iniziative il Governo francese conta di prendere. Paul Reynaud appena installato al Ministero degli Esteri ha ricevuto lo Ambasciatore d'Italia Guariglia nello stesso momento in cui René Besnard tornava a Roma al suo posto di rappresentante della Francia per l'Esposizione del '42. Fu quella una semplice coincidenza? Se le conversazioni sono impossibili lo si dica. Ma desideriamo sapere allo stesso tempo che si è fatto tutto il possibile per avviarle. Ad ogni modo occorre anche che la Francia affermi la propria forza senza però che l'affermazione della forza assuma carattere aggressivo. C'è poi Henry De Kerillis che discute « i preparativi italiani * e che trova non eccellenti le notizie dall'Italia in quanto laggiù si mobilitano i marinai, si mobilitano i soldati e si mobilitano soprattutto gli animi. Egli è convinto che sia più difficile trovare una soluzione pacifica tra gli alleati e l'Italia che non tra gli alleati e la Russia, in quanto quest'ultima ha rivendicazioni che non sono dirette contro la Francia e l'Inghilterra come quelle italiane, e perchè l'Italia ha concluso un Patto d'alleanza militare con la Germania mentre invece Mosca non è alleata di Berlino. e La diplomazia francese non deve perdere nessuna occasione ma deve al contempo convincersi — scrive De Kerillis — che qualsiasi concessione interpretata come segno di debolezza avvicinerebbe il pericolo anziché scongiurarlo. La diplomazia deve proporsi come regola assoluta che le concessioni siano permesse solo quando la forza alleata sì sia affermata nei confronti della Germania ». D'altro canto la posizione che gli alleati occupano nei riguardi dell'Italia consente loro, a detta dello scrittore, una grande libertà diplomatica. Secondo il corrispondente romano del Temps gli articoli comparsi nelle ultime quarantotto ore in Italia costituirebbero una «violenta ripresa» delle aspirazioni naturali italiane. G. S. aus

Persone citate: Frossard, Henry De Kerillis, Italia Guariglia, Justice, Paul Reynaud, René Besnard