"VIVERE PERICOLOSAMENTE,,

 "VIVERE PERICOLOSAMENTE,,Gli e le u o m t n 1 lettere "VIVERE PERICOLOSAMENT,," Mario Bassi ha dedicato a San-le dro gandri — uomo e gesta — unì pamplo volume. Ma il titolo, Vivere\upeAcolosamente (Garzanti Ed.), ai- lgnifica che non solo vi è traccia-, nta la biografia di un giornalista e mcorrispondente di guerra quanto smai audace e avventuroso, ma sche vi è raccolta, estendendosi dcosi il proposito dello scrittore ai fpiù generale dimostrazione e illu-1 sstrazlone di un'eroica disciplina, ] ngran copia di esempi del valore i vumano, e, di scorcio ma delibera- \ qtamente, tutta una storia del co-1 craggio degli Italiani in questi ul-1 stimi venticinque anni. Il libro è, t foltissim0i chè per l'occasione of-|Cfertagli dalla singolare esistenzaIqdel Sandri, sempre pronto al ri-Uschio, rapido nell'avventurarsi,|isensibilissimo ai rivolgimenti alle imprese ai fatti nuovi dei popoli, l'autore si è indotto a trarre nel racconto memorie di viaggio e di battaglia, episodi, ligure, paesi, genti, le più varie e lontane, e che variamente si ricollegano a quel po' po' di avvenimenti che dalla Guerra mondiale alla Rivoluzione fascista, alla riconquista libica, alla fondazione dell'Impero Etiopico, alla campagna di Spagna, alla guerra dei Giapponesi in Cina, hanno con cosi plastica e drammatica veemenza segnato un terzo e più del secolo, e posto la giovinezza d'Italia al centro stesso dell'ardimento e della virtù combattiva e conquistatrice. Mario Bassi è curioso scrittore; quest'uomo che per anni ha corso il mondo per ogni luogo, velocemente lanciato a inseguire e raggiun- sufdintlsmsfvlfmvqiddggere i fatti mentre ancora stava- hno svolgendosi, questo «vlaggian- |dte» avvézzo alla fulminea pron-iltezza del telefono, dell'aeroplano,!ddella radio, non ha mai fretta, aCome narratore, intendiamo, come rprosatore che raccoglie In pagine csonore e fluenti, assaporandone la singolarità, impressioni e memorie, come cronista e illustratore del tempo suo, Bassi è di una calma e di una pacatezza esemplari. Preciso, esatto, minuto, pur in quella sua grande abbondanza di scrittura si direbbe che non si accinga a mettere giù parola, nero su bianco, senz'essersela prima ben scelta e ripulita e rimeditata con umanistica flemma e gravità. .Sono in lui un gusto filologico, un piacere dell'eloquenza, un'adornatezza di lingua e di elocuzione, che conferiscono ai suoi scritti anche 1 Piu attuali, anche i più aderenti |alla frantumata realtà delle cose, sontuosità classicheggiante, e un po' cruschevole. Questo giornalista che ha visto da vicino tanta terra, tanti uomini, tanti fatti strani, improvvisi, sconcertanti, e che ne ha dato a milioni di lettori la sensazione e la visione su centinaia e centinaia di colonne, per pagine e pagine, amplissime, quejsto «inviato speciale » non si mette mai a scrivere se non sull'otti- dapnrstbtSbstdn5FOpretatlsnc imo esempio e con la scorta Ideale | ldei nostri classici. E la sua sin-lIsolarità, è l'appassionato impegno; che °{i permette di sistemare il;tumu!to delle cronache in una i- compiaciuta prospettiva lettera- !ria La sua erudizione è varia eì-|severa; l'intonazione dello scriverei a (sostenuta non senza solennità; mallin quegli avvolgimenti dello stile,1-in °.uel P'S'io rettorico, in quella'i sostenutezza permane e rispunta tuttavia un certo fare goliardico escameratesco. una gagliarda spen-1 rsieratezza dell'animo, che ne tem-j dIperano il tratto, lo fanno pastoso idnq e cordiale. Erudita esperienza, particolare dottrina geograficamiutare coloniale; e la cosa vissuta, l'avventura, subito si riferisce, nella sua prosa, a un sistema e metodo di cultura e di studi, vi s'inquadra, vi apporta e ne trae spicco: l'uomo dei lunghi viaggi, delle carovane, degli incontri ai fortuna, e l'uomo dei libri, della storia, delle buon, letture, si dànna la mano, collaborano; e ne vengono quelle tipiche relazioni, quelle inchieste, quelle trattazioni che non lasciano fuori nulla, che scrupolosamente vi danno tutti i termini di ciò che accadde. Cosi, Con questo fare caratteristico e questa eloquenza, egli ha raccolto Uè quattrocento pagine del suo voiume. Amicizia apertissima, commossa ammirazione, e Bassi traccia un po' il ritratto un po' la biografia di Sandro Sandri. Era il Sandri temperamento eccezionale per impeto e vigore di vita, e la vita non sentiva che come scatto, lotta., movimento, avventura. Anche la sciolta evidenza della sua prosa giornalistica nasceva dall'immediatezza più che dell'impressione, dell'azione addirittura. Nel fuoco della battaglia egli meglio vedeva e comprendeva, con quell'ingenua lucidità che aderisce al fatto, e lo restituisce nella frammentaria interezza. Bassi a sua volta ci ha raccontato e illustrato questo tipo d'uomo con fraterna intenzione; dell'esistenza del Sandri, e di suoi ricordi personali, e di fatti e d'Imprese di altri colleghi di giornalismo e di viaggio, ha composto quasi 1 ideal figura del corrispondente di guerra. Nella quale, con il gusto della novità, dell'inedito, di ciò che è lontano are uo e difficile, appare una certa rudezza generosa una cotale fan ciullesca e primitiva spontaneità di reazioni psicologiche, e l'amore agonistico e allegro dell'arrivar primi, e, insomma, la consuetudine del sangue ad alta temperatura. Sandri, combattente del '15-18, squadrista, assistette attivamente alla riconquista della Libia, alla Guerra etiopica, alle lotte spagnuole — e 1 lettori de La Stampa ben ricordano le pagine brillanti di questo nostro arditissimo « inviato » —, finché, nel noto episodio del bombardamento da parte dei Giapponesi della cannoniera americana Panay, a un 50 chilometri da Nanchino, sul Fiume Azzurro, perdeva la vita. Ora di tutte queste Imprese, e dei paesi e degli uomini, Bassi ha pure una vastissima conoscenza ed esperienza sua. Ed ecco il racconto dalla biografia naturalmente ampliarsi. Sono episodi, documenti, fantasie, è uno spaziare, come la varietà delle occasioni e del sentimento suggerisce, per le cronache e per la storia militare e coloniale, italiana ed europea; è un andarsene per terre e tra popoli strani, vagabondaggio ap- par^temente cTpl-Iccioso,0in rèal- tà sorvegliato e accorto. Nene prime pagine Ve 11 rlcordo dei fratelli Vivaldi, genovesi, i-che, precedendo di due secoli Crii stoforo Colombo, nel 1291 cerca-ìrono per l'Oceano la via delle In-i die, e v'è un'immaginosa e un po' lmanierata variazione sulla Cina — una Cina tutta poetica e simbolica — che sarebbe come l'in traduzione al sogno, a quell'affa- glia di'Scianghài.T'un inmterrot t0 richiamarsi, accrescersi, moltiPacarsi di azioni di guerra, di av- venture eccezionali, di casi che paiono da romanzo o da leggenda. Bassi alterna a queste cose altre di minor conto, cose famigliari, affetti, figurine, cose d'amore o pittoresche o curiose, una zingascinante possibilità di fàntastica re, che è, in segreto, la ragion d'essere, di vivere e di operare, di tanti irrequieti uomini d'azione, viaggiatori, esploratori, conquistatori. Poi, via via, fatti e figure s'addensano; tra le figure alcune spiccano nette: il Duca degli Abruzzi, il giovane Duca d'Aosta, Principe sahariano, il Maresciallo Graziani. Tra i fatti come scegliere e indicare? Son tanti e così fitti. Dalla serie delle imprese libiche alla vittoria di Neghelli, all'entrata dei Legionari italiani a Santandér, alla batta- ra che passa, un collega cordiàlone e rumoroso com'era il povero Cipolla, confidenze, confessioni; e qualche riposato respiro di paese: < E la terra natia, orgogliosa di ui, è Fiorenzuola: dove l'Arda esce di tra gli aprichi vitiferi coli dell'Appennino, e attraverso la pingue piana piacentina si snoda discendendo al Po... ». Dal forte *Sfe,*JK^*ur2 f, tl(?1Ie battaglie. ^f^^^^S^U chiaroscuro. E molto v'è di certo nel libro, che può particolarmente interes- sare la raccolta di memorie sto- riche, militari, coloniali; a noipia- ce sottolineate ancora, per quello che ci spetta, il carattere per dir cosi virtuosisticamente letterario L"„?uL1'e!2"-i!n5?.c!i Bassi.- Y!a£- fS?&^M& dTuomlnf Ji Li X ... • di eventi, trova quel"suo'iargo flusso narrativo; chè la presenHeàl^'teV^Ìkefquarto""^ aulica e formale, si accompagna n lui a una convinzione, a un riguardoso amore di tutta quanta a nostra tradizione storica e col- B'^%««J è gravemente, solennemente viciria., ed egli ne deduce pagine elo^uenu- di elaborato rilievo, come di elaborato quelle sulla terra libica,' sulla omplessità pittoresca e magnanima di un paese che dal deserto viene a sfociare nel mirabile e gloriosissimo bacino mediterra- nco' "0.&iuo10 politico e spirltua- e, religioso e poetico, di ogni ci- viltà. Qualcosa che sta fra l'eru- ito e il mitologico, tra la strenua ealtà e l'immaginazione, qualcoa cne- ìn .un anr° volto a una fi^Tr^S e^^0 ita d'oggi, del «vivere pericolo¬ amente », ai più insigni e lontani icordi che storia e letteratura uggeriscono. Francesco Beruardelli

Luoghi citati: Cina, Fiorenzuola, Fiume, Italia, Libia, Nanchino, Spagna