Vicini batte in volata Bergamaschi

Vicini batte in volata Bergamaschi Ima I gogga PIERO MARIN Vicini batte in volata Bergamaschi Dopo un velocissimo inizio, Generati è protagonista di una fuga che conduce ai piedi delle salite, poi il suo ruolo è preso da Bergamaschi, dominatore della gara - Degli inseguitori solo Vicini prende e accompagna il fuggitivo sino all'arrivo - Belle prove di Simonini, De Stetanis e Leoni (Dal nostro inviato) Pavia, 8 aprile. Mario Vicini non ha, ch'io sappiti, fra le. sue magnifiche doti quella della velocità. Eppure la cronaca e l'ordine d'arrivo vi diranno che egli non era solo negli «/(itili duecento metri di questa corsa e che l'ha vinta nettamente in volata. Si deve, dunque, supporre che, svegliandosi ieri mattina, il campione d'Italia si sia sentito un paio di gambe alla Bartali o alla Bini.* Oppure che sia capitato a Bergamaschi, unico... avversario rimasto a contendergli sotto il telone d'arrivo il successo, e notoriamente più veloce di lui, quello che è capitato a Bissi a Sanremo? Alla, seconda domanda rispondo io negativamente; alla prima... lascio rispondere a voi, dopo avervi fatto riflettere che il vincitore e il vinto appartengono alla stessa marca... La mia la dirò alla fine, quando vi avrò detto come si è arrivati a una simile sorpresa. Si è arrivati attraverso una viagnifica corsa. Questo va subito detto a onore dei concorrenti, grandi e piccoli, che questa volta non hanno davvero lesinato in spese di volontà e d'energia, e degli organizzatori, che hanno dato vita alla loro manifestazione con eccezionale larghezza di mezzi e con sfoggio di maturata perizia. Una giornata che avrebbe saputo più d'estate che di primavera se il pieno sole non fosse stato temperato da una brezza che, però, nel momento della lotta più dura, fu deciso avversario, favorì l'abbrivio della gara sul piano della sbrigliata e agitata velocità. Una prima fuga dì Servadei, Albani, Del Bino e Salani e una seconda di 11 uomini — fra i quali prevalevano i «garibaldini », ma c'era anche Vicini — portarono a Vigevano (km. 37) a oltre )t0 all'ora. Erano già cominciate, e si ripetevano, si può dire, ogni dicci chilometri, le dispute dei non so quanti premi di traguardo disseminati a ogni paese e anch'essi contribuivano a tener sveglia la andatura, creando guai a Ricci, in rilardo per noie a un fermapiedi. La mossa di Generati // terzo tentativo, ancora opera dei grigioblu, costituì un'avanguardia di una ventina di uomini che il grosso riassorbi dopo Mortara. Dalla breve calma che subentrò partì la mossa di Generanti che, con Pasquini e Fellini, ini basti la nuova piega della gara Alla caccia dei tre si buffarono Simonini, Seappini G. e Brunetti mentre il gruppo forte perdeva più terreno, fin che da esso evasero Albani, Bergamaschi, Patti, Introzzi e Cattaneo. Costoro, prima di Sartiranu (km. 68) furono sulla pattuglia di Si?»onim e sol più a ili" dai fuggitivi, precedendo di l'ip" il grosso che i « rossi » cercavano di lanciare all'inseguimento. A questo punto la media era ancora di IfO, e il trio di testa insisteva, specie ad opera di Generati, per dar consistenza al tentativo, suddividendosi senza lotta i premi di traguardo, con gran delusione della gente che li aveva messi nella speranza di assistere a una bella volata. Le distanze fra i tre elementi della situazione andarono aumentando nel tratto Mede-Voghera, dove i secondi erano fino a un minuto dai primi e quasi due minuti avanti al grosso. Ma, prima dei rifornimento, mentre il gruppetto di Bergamaschi, persi Brunetti e Cattaneo, s'andava man mano accostando ai tre che lo precedevano, gli altri se ne allontanavano, sì che i distacchi erano, rispettivamente, di 20" e di 3'. Si cominciava a salire dolcamente. L'indemoniato accanimento di Generati provocò il crollo di Fellini. prima, e di Pasquini Poi.sino, ,1 mSmnitlN *-4*i>noti „cosi che il grigioblu rimase solo e. con poche speranze di cogliere il frutto della sua audacia. Scomparso anche Albani, per noie di ruota, rimasero a inseguire Generati a Godìasco (km. 128) solo Bergamaschi, Introzzi, Seappini, Patti e Simonini; e lo presero dopo circa sei chilometri. Poco prima di Varzi partirono Zuccotti e Amadori provocando un acceleramento del gruppo, così che l'inizio della salita di Pietragavina li vide a 2'15" dai primi e 150 metri avanti a questo. Bergamaschi in fuga Simonini diede il segnale d'inizio della prima fase di montagna. Generati, ormai sfinito, fu il primo a cedere; poi dovettero mollare Seappini, Introzzi e Patti; il solo a tener testa all'attaccante fu Bergamaschi. E lo faceva con «n'aita di indifferenza, con ima facilità di stile da far capire di esser pronto a passare dalla difensiva all'offensiva. Ma, per il momento, si accontentò di tener bordone al compagno di fuga. Intanto, dietro, De Stefanis aveva gettato lo scomviglio nel gruppo. Alla fine dei cinque chilometri di salita, Bergamaschi e Simonini precedevano De Stefanis di 2', Leoni, Cafferata c Vicini di 2'8", Rogora e Magni di 2'25", Coltur, Cazzulani, Mollo, Torchio, Bailo, Ricci di 2'35". Nella discesa, polverosa e sassosa, forarono Mollo — che poi forò ancora nell'inseguimento — Cafferata e Ricci. Raggiunto e lasciato da Leoni e Vicini, De Stefanis potè riprendere sul falsopiano le loro ruote. Sì ricominciò a salire al bivio per Caminata e Bergamaschi, con quel suo pedalare alla Romano Maes, piantò in asso Simonini, il quale fu raggiunto da Vicini e De Stefanis. mentre Leoni, staccalo par sulto di catena e poi per... mancanza di benzina, si unì a Magni e Rogora, einetti rinvenuto forte. E al termine della seconda salita Bergamaschi filava solo con l'SS" di vantaggio su Vicini, De Stefanis e Simonini, 27,0" su Leoni, Magni e Rogora. Altro cambiamento di scena nella discesa, dove Vicini e De Stefanis, staccato Simonini, riuscirono finalmente a riagguanta re Bergamaschi, col. quale fecerr. la terza e più facile salita precedendo in vetta Simonini di rSO' e Leoni, Rogora e Mar/ni di 2'20" Ma De Stefanis dovette cedere c Montalto, lasciando, così, definitivamente a Vicini e Bergamaschi il comando della corsa. Finale... in famiglia Non rimaneva che da vedere se Magni sai ebbe riuscito a distili bare i due biancocelesti o se Leoni avrebbe potuto dar maggior ri salto, o cambiar faccia, alla vittoria dei suoi compagni. Quando si vide Leoni, in un supremo ri chiamo d'energia, lasciare Magni e Rogora, parve più probabile la seconda ipotesi e da scartarsi la prima. De Stefanis, a Costeggio (km. 188), continuava da solo a l'SO"; Leoni d'etro di lui a 2'15", Rogora, con Marabelli che lo aveva raggiunto, a S'IS", poi Bailo, Zuccotti, Magni, Rimoldi, Torchio, Cottur e Grippa a a', Ma il brio di quest'ultima pattuglia, in cui prevalevano e si distinguevano i «diavoli rossi», portò al ricongiungimento di tutti gli inseguitori prima di Stradella e poi allo svincolamento, a due chilometri dall'arrivo, di Bailo, Zuccotti. Crippa, Torchio e De Stefanis. Intanto Bergamaschi e Vicini irresìstmi> avevano qià infilato ì I . : _ _ , _ , viali di Piazza Castello, a Pavia, e concludevano la loro fatica. Non sto a descrivervi la loro volata; ma, quando vi avrò detto che il cesellate ha preceduto di parecchie macchine il mantovano, mi sarà permesso di esprimere il sospetto che questi... non sia stato affatto spiacente della vittoria del compagno. Non metto in dubb'o — badate bene — la correttezza del romagnolo, né discuto le ragioni che, secondo me, hanno capovolto la logica del risultato. Esprimo semplicemente, e con sufficiente chiarezza, un mio modo di vedere, spiacente solo che fattori estranei allo sport possano alterare un risultato, e Vetissimo se, così vedendo, fossi in errore, perchè vorrebbe dire che Vicini ha acquistato di colpo quello che gli mancava, quei mezzi per risolvere a suo vantaggio ti ne/ocità la corsa quando non gli riesce di risolverla di forza. Tutto ciò non toglie che Vicini abbia fatto una grande corsa. Egli è molto migliorato dulia «Sanremo », è pronto per il Giro di To- iiiiuiuiinuuiuniiiiiuiiiiiiiiiiiiHiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiuscatta, sarà a punto perfetto per il Giro d'Italia. Egli è stato il protagonista dell'inseguimento a Bergamaschi, vivace anche nella prima parte della gara, non ha avuto un attimo men che felice quando si è impegnato. Ha fatto, insomma, pienamente onore alla sua ma glia tricolore. Ma lasciate che dica che il dominatore della corsa è stato Vasco Bergamaschi. Che piacevole impressione di facilità e di autorità egli ha dato! Che senso di sicurezza in quella sua azione fluida e pacata pur nel rigore delle fasi più severe! Ecco un corridore che ha il senso della corsa, ecco un anziano che ringiovanisce e che par riprenda il ciclo della sua carriera. Dopo la Milano-Modena, questa è la conferma di quello che egli può fare in questa stagione. Non eravamo in pochi, ieri, a pensare che i colori bianco-celesti avranno anche in lui un valido difensore nel Giro d'Italia, oltre al vincitore di Pavia e a quel Valetti che, dopo aver forato ai piedi della prima salita, forato di nuovo nell'inseguimento che gli si palesava penoso, scompariva, persuaso di non essere ancora pronto per dar la misura del suo valore. Leoni ha ceduto sulla seconda salita, si è ripreso, poi è calato definitivamente; potrà far meglio, ma il ragazzo sente ancora la distanza e ieri, questa, dopo la sfuriata di HO chilometri in piano, si è fatta subito sentire sulle salite. La stessa cosa, press'a poco, è accaduta a Magni. Se i colori che disponevano del maggior numero di uomini dì alta classe dovevano, alla fine, prevalerci quelli grigio-blu sono stati gli animatori della prima parte dèlia corsa, mentre di rosso si è tinta quella che l'ha chiusa alle spalle dei vincitori; il che vuol dire che anche le compagini minori hanno pienamente assòlto il loro compito. Altro rilievo, questo, che conferma l'ottimistica impressione che ci lascia la I Coppa Piero Marin. Giuseppe Ambrosini L'ordine d'arrivo 1. Vioini, Km. 223 in 6.22'30". media Km. 35; 2. Bergamaschi, a 4 macchine; 5. Bailo, a 3'14"; 4. Zuccotti fl.o degli ind.); 5. Crippa; 6. Torchio 7. DestefaniS; 8. Rimoldi, a 3'35"; 9 Marabelli; 10. Piagni; 11. Servadei. r 3*50"; 12. Rogora ; 13. leeoni ; 14. Cottur; 15. Simonini; 16. Cazzulani-, 17. Boli*; 18. Scappiti! (1.; 19. Tomasmii; 20. Monui'l-, 21. Mara; 22. Mollo; 23. MonteBl ; 24. Benente. Seguono altri. iiiiiiiiiiiuiiiiiuiiiiiiiiniiniiiiiiiiiiiniiuiiiiiiiiiiiuiii Simonini e Bergamaschi hanno staccato tutti sulla salita di Pietragavina Generati Simonini, Seappini e Patti