La seconda fase della guerra preannunciata in Germania di Giuseppe Piazza

La seconda fase della guerra preannunciata in Germania La seconda fase della guerra preannunciata in Germania L'odierna conferenza diplomatica di Londra - Oltre i ministri nei Balcani vi interverranno gli ambasciatori a Roma e a Mosca Berlino, 8 aprile. Méntre gli Stati scandinavi studiano la nota britannica, che, per Londra, dovrebbe rappresentare l'inizio della fase decisiva della guerra di blocco contro la Germania, e mentre, per quanto riguarda l'altro settore, tutti i rappresentanti e agenti diplomatici britannici convengono a Londra per l'organizzazione di quell'azione anch'essa di blocco contro la Germania, che la stampa tedesca non altrimenti definisce che l'organizzazione del sistematico saccheggio dei popoli sud orientali, non può a meno di colpire l'assoluta calma e tranquillità degli ambienti tedeschi, cosi ufficiosi come di pubblica opinione, davanti al principio di esecuzione di un piano, che la opinione tedesca stessa non manca di presentare, senza infingimenti, per quel che vuole essere, ma che a essa per conto suo fondamentalmente svaluta come destinato a rimanere qualche cosa di puramente marginale, e a rivolgersi anzi contro i suoi autori. Due popoli, due mondi La Frankfurter Zeitunr; nota come tutto lo sforzo di rinnovamento e tutta la toeletta di comando e di sistemi di un Paese come l'Inghilterra si sia risolto nel rimettere a nuovo e servire a tavola il cavolo riscaldato di un uomo già 25 anni or sono completamente fallito e screditato, nella reputazione della maggioranza della nazione, diffidato e messo da parte. Se due o tre anni or sono — nota il giornale — si fosse detto che nel 1940 un Winston Churchill sarebbe stato a capo nientemeno che dell'Inghilterra in guerra con la Germania nessun inglese ci avrebbe creduto. Testa brillante ma fondalmente avventuriera, mentalità cinica e senza freno, effettivamente sospetto e infido ad ogni autentico inglese del ventesimo secolo, egli era stato messo da parte nella guerra mondiale; ed è quest'uomo che, dopo 25 anni, l'Inghilterra riesuma puramente e semplicemente per mancanza di altri temperamenti di capi; ma è quest'uomo che, secondo l'opinione del giornale, liquiderà la potenza inglese. Questa attività di attesa riposa, per la stampa tedesca, altrettanto sulla profonda coscienza dell'immediata ed efficace reazione che un passo falso e avventato delle potenze occidentali non mancherebbe di suscitare in Germania, quanto — e le due cose conciclono in una sola -- sull'altrettanto profonda convinzione dei mutati rapporti internazionali derivanti dalla nuova forza della Germania, che è elemento che sfugge ed è sfuggito fin da principio agli altri in tutta la sua portata e proporzione. E' in confronto di questo punto che tutta l'attuale strategia franco-britannica dei Churchill e dei Reynaud appare all'opinione tedesca una strategia dell'impotenza e della evasione e lascia assolutamente tranquillo lo spirito Strategia dell'evasione Di questa aspettazione, se non andiamo errati, si fa interprete un articolo del Voe/kisrJier Beobacli- ter, il quale nota come tutto quello che si è fatto finora non sia stato che un inizio e una introduzione che non ha per nulla affievolito il sicuro sentimento di ogni tedesco che la primavera porterà avvenimenti più grandi, più seri e più decisivi e che la fase seconda della guerra è veramente imminente. Quella che si è svolta finora è lungi dall'essere stata inutile come preparazione della nuova: lungo le linee di difesa occidentali con scaramucce e assaggi, le forze tedesche hanno potuto acquistare la netta sensazione della inferiorità morale e soldatesca del nemico; per mare, l'arma dei sottomarini sa di aver toccato e di incidere sul tallone di Achille della signoria navale britannica; e per aria, la giovane arma aerea del Reich ha avuto modo di provare efficacemente al nemico come l'artiglieria sia una formidabile arma contro le navi, e — cosa più importante ancora — di fargli toccare con mano che il suo preteso tradizionale vantaggio di essere un'isola si è tramutato in uno svantaggio. L'Iniziativa — per tutti i giornali del Reich — è e rimane della Germania, in ogni campo, non escluso quello del blocco, dove l'arma del controblocco si è già dimostrata capace di invertire a danno dell'Inghilterra i piani dei suoi nuovi dittatori; e la rivoluzione economico autarchica del nazionalsocialismo, insieme con la politica di amicizie della nuova Germania, ha operato ! dal 1918 a oggi un tale capovolI gimento della situazione di guerra, che é evidente a tutti tranne che alla mente di due ruderi della guerra mondiale, come un Churchill e un Reynaud, ere credono di ! poter ancora operare con quei medesimi schemi. Il risultato di queI sta perversione è individuato nel 1 programma di estendere la guerra a tutto il mondo. Molti si domandano — conclude il già citato giornale — perchè la Germania I non mette fine con una sua fulminea azione e non risponde ade-t guatamente alla sfida contenuta in questo programma. * La risposta è: noi non ci lasciamo deviare] da provocazioni che forse mirano Iappunto a indurci a fare il giuoco i [ dell'avversario. Ma sia all'estero. ! .come all'interno, tutti stiano certiI che nulla è dimenticato e che tutti! li conti saranno presentati quando I l'ora sarà venuta. La Germania è | pronta. Le nostre teste sono fredde e chiare; i nostri muscoli tesi, ile nostre decisioni di ferro: 80 milioni di uomini guardano in que-l sto momento al FUhrer ». | Anche la Koelnische Zeitungl mette a contrasto la dispersione ! traversa, evasiva e periferica di ! tutti questi disperati programmi ■ della guerra britannica, figli tutti I del non saper che fare, con la [chiara situazione della guerra tedesca. «Il nostro fianco nord — jcosi conclude 11 giornale il suo Iarticolo — è coperto; quello sud e sud-orientale sono anche assicurati; il fianco orientale è libero e aperto. Le nostre forze si concentrano e si possono concentrare in occidente; e dall'attuale gravido nembo della nostra forza raccolta si sprigionerà una volta o l'altra la folgore che disperderà la stasi della guerra e le sue ragnatele ». Giuseppe Piazza

Persone citate: Churchill, Reynaud, Winston Churchill