La varietà e il seme della barbabietola da zucchero

La varietà e il seme della barbabietola da zucchero La varietà e il seme della barbabietola da zucchero e r E' notorio che le attuali barbabietole coltivate a scopo agricolo vengono suddivise in tre classi: zuccherine semizuccherine e foraggere. Detta classificazione è però meramente convenzionale, in quanto tutte indistintamente le barbabietole, quale si sia la categoria cui appartengono, elaborano zucchero e lo Immagazzinano nelle radici: diversa è solo la quantità In percento di zucchero che i distinti tipi giungono a costituire e a concentrare nel tessuto radicale, per cui si passa gradualmente dalle zuccherine alle semizuccherine e alle foraggere. A loro volta e dal punto di vista agricolo-industriale le bietole zuccherine vengono suddivise in più categorie o tipi a caratteristiche diverse, e principalmente: in tipi atti alla produzione di radici a più alto peso e a più basso titolo comunemente contraddistinti con la lettera P (peso) ; in tipi a peso relativamente ridotto, ma a più alta percentuale zuccherina, contrassegnati con la lettera Z (zucchero); in tipi a caratteri intermedi contraddistinti con la lettera N (normali). Non esistono però entro'ia" "barba- bietola da zucchero « varietà » pro priamente dette, quali si riscon- trano ad esempio nel frumento o 'nel granoturco e in genere prcs- "sochè in tutte. le piante coltivate, trattandosi nel primo caso di caratteri non rigidamente fissati, per si Pu0 passare facilmente, mcr1 cè un semplice pronesso selettivo, dall'uno all'altro tipo. Peso e titolo vanno inoltre sempre strettamente corriferiti alj'ambiente nel quale i tipi vengono posti in coltura, nel senso che gli attributi stessi possono fluttuare per un medesimo seme tra limiti amplissimi e quasi inverosimili (po' il solo zucchero dall'8 al 32 % a seconda dei comprensori!), ondo può ben dirsi come anche a tale riguardo la barbabietola si stacchi nettamente, nel suo comportamento e nelle sue forme di responso, da ogni altra pianta coltivata. Non sarebbe possibile ad ogni modo di parlare eli barbabietole da zucchero senza accennare, sia pure in via sommaria, al problema del seme, il cui fabbisogno per l'Italia, data una superficie aggirantesi attorno ai 180.000 ettari e preso come ba.se il quantitativo normalmente impiegato ad ettaro di 22-25 chilogrammi, può calcolarsi in 38-40 mila quintali. Or quando si consideri che ancora nel 1915 l'Italia introduceva la quasi totalità del seme dall'estero (nelle statistiche mondiali ha sempre figurato, come figura attualmente in prima linea la Germania, seguita dalla Polonia, dalla Boemia e dalla Russia) mentre oggi non solo è in grado di bastare a se stessa, ma di esportare parte della sua produzione, chiaro appare che la lunga strada non avrebbe i:otuto essere, anche nei suoi riferimenti con la battaglia autarchica, più rapidamente percorsa. E fu vera ventura. E' il caso di chiedersi infatti in quale drammatica situazione si sarebbe bruscamente trovato il nostro Paese se, senza scorte e nell'impossibilità, sia. pur temporanea, di introdurre il senio bietola dall'estero, non fosso stato posto in grado di produrre zucchero ed alcool entro i propri confini. Ma poiché l'autarchia non (We avere comunque il semplice e ristretto significato di autosufficienza, e tenuto conto che ogni seme, ma in modo particolare quello di barbabietola, deve essere avanti tutto, per coloro che lo impiegano, un « articolo di fiducia », ferve più che mai, nel vasto settore all'uopo delegato dal Governo, il lavoro inteso alla produzione di una semente che possegga le qualità e le caratteristiche sotto ogni aspetto le più desiderabili; non soilo. ma è fermo convincimento dei competenti che anche tale probleima sarà prontamente e adepuaìtamente superato. (1778

Luoghi citati: Germania, Italia, Polonia, Russia