I franco-inglesi deciderebbero di puntare al nord

I franco-inglesi deciderebbero di puntare al nord I franco-inglesi deciderebbero di puntare al nord La manomissione della neutralità norvegese scelta dagli alleati come il pericolo minore o a . e n e a e e i o o l , i i i a . i i o a o a i a Berlino, 28 marzo. A Berlino non si nutre più alcun dubbio sulla decisione fondamentalmente ormai presa dalle potenze occidentali di passar deliberatamente sopra da ora in poi a quello che resta della neutralità norvegese, di dichiarare cioè zona di guerra, ai fini intanto del blocco alla Germania, le acque di questo paese finora, formalmente almeno, neutre. Non importa che la prima notizia di questa decisione, resa nota dalle indiscrezioni di un giornale parigino, sia stata subito per così dire attenuata da una pubblicazione dell'Agenzia ufficiosa francese, la quale parla piuttosto di disposizione delle potenze occidentali a fare da poliziotte nelle acque di un Paese che non si senta abbastanza forte per farlo. La Germania naturalmente, se sarà posta davanti a fatti nuovi, ne trarrà le conseguenze necessarie nel suo interesse e nel suo diritto: ma i neutri apprendano — cosi notano intanto i giornali — sin da ora da quale parte venga loro la minaccia, e riflettano che cosa essi ancora abbiano da attendersi dalla spregiudicata politica di prepotenza britannica. La Boersen Zeitung, fra gli altri, nota come il crescendo sinfonico delle Inequivocabili dichiarazioni britanniche in proposito non potesse lasciar dubbio sulla premeditata volontà di Londra di venire a questa conclusione, la quale si presentava per essa come un corollario della dichiarazione stessa di blocco. Dalla speciosa « violazione tecnica» dell'Aitnwirfe del signor Chamberlain, alla non meno speciosa ed artefatta introduzione del concetto accusatorio di « neutralità passiva » che Implicava già il presupposto di una « neutralità attiva» e cioè di una non-neutralità, alla « pedanteria giuridica » di Churchill, e giù giù fino all'ultima distinzione fra « rispetto umano » e « rispetto giuridico » di una neutralità, era tutta una contorsione, una sottilizzazione ed una stilizzazione convulsionaria di argomentazioni, che nettamente rivelava l'intenzione precisa di definitivamente normalizzare il fatto ed il concetto stesso di rispetto neutrale, che era ed è sempre più una spina nell'occhio della guerra britannica. Tutta questa contorsione denotava e denota fra l'altro per il detto giornale, come lo scopo dell'Inghilterra, oltre a quello di liberarsi di una neutralità molesta, è anche quello addirittura di venire alla diffusione di nuovi concetti giuridici, capaci di modificare la vigente concezione internazionale delle neutralità, la quale si è dimostrata inconciliabile con la prassi di blocco, che costituisce la base della politica estera britannica. Di tutte queste contorsioni, la più insidiosa ed inaccettabile è per il giornale la distinzione fra rispetto umano e rispetto giuridico delle neutralità, distinzione la quale, mentre, apparentemente almeno, sarebbe troppo comoda alle condizioni della guerra di mare britannica, e meno a quelle in cui purtroppo è costretta a svolgersi la guerra di mare tedesca, sembra inoltre tras. curare appositamente 11 fatto che un blocco affamatore di milioni e milioni di donne e bambini non è più « umano » di una guerra di mare necessariamente di affondamento, per la sola ragione che ta vittime silenziose. Per tutti i giornali tedeschi, peraltro, il movente occasionale di questa « nuova fase » della guerra franco-tedesca sta tuttavia nel disagio in cui la politica di guerra occidentale si è trovata, di fronte alle proprie stesse pubbliche opinioni, dopo il fiasco, rappresentato dalla pace finlandese, di tutto il piano di estensione del fronte di guerra, e nella necessità di rifarsi ad ogni costo per risolvere il proprio problema. Per la Nachtausgube anzi questo movente di propaganda e di propedeutica interna, che si è manifestato in coincidenza con l'avvento del signor Reynaud nel pieIno dell'inazione assoluta della. gbbms a guerra francese, è aggravato dal bisogno sentito dalla plutocrazia britannica di affrettare in ogni modo le soluzioni, per le imperiose ragioni finanziarie, le quali cominciano a farsi sentire in maniera preoccupante nei gangli stessi decisivi della condotta di guerra, e ciò a causa dei pagamenti, e della insaziabile fama del Moloch bellicista, il quale non si contenta questa volta di promesse e nemmeno di cambiali, ma inghiotte sonante oro e divise. Nelle strette di questa situazione così polìtica come finanziaria, come morale e psicologica, si sarebbe a Londra ed a Parigi venuti nell'idea di una offensiva politica generale contro §li Stati neutrali, offensiva di cui primo atto e la prima manifestazione visibile sarebbe questa decisione profilantesi circa la neutralità della Norvegia. La Deutsche Allgemeine Zeitung, anch'essa secóndo il medesimo filo di considerazioni, nota in più come, nella momentanea crisi di imbarazzo della guerra oc cidentale, due siano i settori nei quali sarebbe teoricamente possibile una via di uscita, o meglio una via di galvanizzazione prò pagandistica interna: e cioè il set tore nordico ed il settore sud-o rientale. Le difficoltà però, ed serissimi ostacoli, e le preoccu panti alternative elevate nel set tore sud orientale dalla politica dell'Asse, e soprattutto dalla vigi lanza e dalla incessante attività diplomatica dell'Italia, avrebbe indotto la direzione britannica a decidersi per ora almeno per il settore nord; e sarebbe, essa nota, questa decisione la nuova fase della politica di neutralità a riguardo della Norvegia. Soluzione d'imbarazzo, dunque, sempre ed in ogni modo — notano e concludono i giornali — che però talvolta sono appunto le più pericolose; e questa lo è in sommo grado, perchè potrebbe sortire le conseguenze più gravi e meno prevedibili, delle quali non è ben certo che a Londra come a Parigi ci si sia ben resi conto, in tutta la loro portata. Anche la designazione di persona non grata appropriata all'Ambasciatóre sovietico a Parigi Suritz, il quale perciò sarà richiamato, è commentata a Berlino come un'altra di queste «soluzioni di imbarazzo », che denotano ormai la crisi morale ed il disorientamento in cui si trova la direzione di guerra occidentale: un altro atto deciso per non sapere che fare, Atncsn secca n secca ssdgtmqasnlcIfggpgiu ud.iav uci nuli oaucic tue loie,per la necessità in cui si trova 11 nuovo Presidente Reynaud di mo-;strarsi in ogni modo più energico, lpiù attivo e di fare insomma!<< qualchecosa ,». Non si era parla- to e non si parla dai giornali diParigi della guerra alla Russia' 10 n ,„ Id ni seppe Piazz& ' —— Linee di eomt/itiC3Zionìt^^-^r.A^S^^Z marittime normali fragliStitì |~—« scandinavi e la Germania. lìj^^V . ._ C^V

Persone citate: Chamberlain, Churchill, Reynaud