Gli aumenti salariali inoperosi agli effetti dell'imposta di ricchezza mobile

Gli aumenti salariali inoperosi agli effetti dell'imposta di ricchezza mobile Gli aumenti salariali inoperosi agli effetti dell'imposta di ricchezza mobile Roma, 28 marzo. Con istruzioni impartite in data di ieri agli Intendenti di Finanza e agli ispettori superiori delle Imposte, il Ministro delle Finanze ha disposto che gli aumenti salariali accordati in questi giorni alle categorie operaie in applicazione del recente deliberato del Comitato corporativo centrale, sino a completa disciplina della materia, non siano computati agli effetti della determinazione del minimo speciale stabilito per la tassabilità delle mercedi operaie con l'apposita aliquota dell'imposta di ricchezza mobile. Restano pertanto in vigore i vecchi minimi vigenti al 1935 che portano alla inapplicazione del tributo sulle retribuzioni operaie non ragguagliate ad anno, corrisposte in misura inferiore alle lire 180 settimanali, alle lire 360 quindicinali e alle lire 720 mensili. Il Ministro ha disposto altresì che i recenti adeguamenti salariali accordati non siano computati in aumento, anche nei casi In cui le mercedi operaie siano assoggettate al pagamento della imposta. Le disposizioni che in attuazione di superiori direttive il Ministro delle Finanze ha impartito, hanno una notevole portata ed un chiaro significato. Oltre a costituire un nuovo eloquente indice dell'interessamento del Regime per le categorie operaie, esse dimostrano eh il Governo fascista, anche nell'attuale contingenza di una superiore necessità per la finanza statale, vuole che per i ceti ] meno abbienti siano salvaguarda1 te al massimo quelle finalità di . ristabilimento di un giusto rap porto fra costo della vita e rner cedi, che sono state poste a base delle maggiorazioni salariali di cui i lavoratori Italiani hanno incominciato a fruire a partire dalla corrente settimana.

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