Narvik porto del ferro vive la sua ora drammatica

Narvik porto del ferro vive la sua ora drammatica Narvik porto del ferro vive la sua ora drammatica Fra i due litiganti - Se VInghilterra bloccasse le coste norvegesi - Che cosa vale l'altra strada, quella del Golfo di Botnia per le importazioni tedesche (Dal nostro inviato) narvik. marzo. Siamo arrivati a Narvik, venendo da Harstad su un diaboliio autobus che corre velocissimo lungo piste ghiacciate, infila traghetti sii traghetti ed arriva a de ^si inazione talmente coperto n\ghiaccio da, sembrare un gigante-\sco sorbetto. 1 finestrini sono sem-\pre re/ati dal gelo e ciò impedi-ìsce di osservare il panorama: e [poiché la temperatura massima *che sì registra nell'interno è di cinque o .sei nradi sotto zero, viipotete immaginare con che sorri- \ so dì soddisfazione sulle labbra si\ possa arrivare a Narvik, il porto più celebre del mondo, quello che [lutti pensano possa diventare da\un giorno all'ultra il « casus belli » più pericoloso. Ferro navi e spie Narvik si trova a circa duecentocinquanta chilometri più a nord del circolo polare artico. Ma la coi z.rcnte. del golfo muntene il mure ll-\bero e nella splendida rada, <Arcan-\data dai monti dì roccia grigia la\temperatura è di (pan lunga meno rigida che a Oslo o in quella *™vuntissima Trondhjem. Circa dieci-, sima ironie,». ».->., mila abitanti, tante casette di le-L,,w sparse pittorescamente attor-\ no al porto o sui fianchi della mon-\tanna, strade lunghe in un senso, • ,. . . , , • \cortissime e tremendamente in sa-' litu nell'altro, questa ce'eberrima cittadina si trova in fondo al fiordo di Ofot, lontana dal limite delle acque territoriali norvegesi olire centocinquanta chilometri. Dal Mare del Nord per giungere a Narvik ci sono parecchie ore di navigazione. Bisogna infilare il grandissimo Westfjorden. costeggiare un infinito numero di iso'e. snperare lo stretto fra Barbi/ eìLòdingen e quindi percorrere tut-llo ì'Ofotfjorden, il cosidetto mare senza burrasche. E Narvik appa-lre, proprio sulla punta occidenta- le delta penisolettu omonima. La prima impressione che sì riceve è quella di un porto immenso, bru¬ licunte di moli, di gru, di linee.ferroviarie con lunghe file di vagoni, i caratteristici vagoni di ferro u forma dì bacinella rettangolare, carichi del prezioso minerale clic sì estrae dalle miniere di Kiruna, sorta dì pietra color dell'antracite e che invece è ferro, ferro al sessanta per cento, perchè il minerale svedese è il più ricco di ferro di tutto il mondo. Lungo i moli numerose navi sono sotto carico; altre attendono in rada, silenziose e deserte. Navi neutrali con immense bandiere dipinte sui fianchi, navi di potenze belligerun li, tulle grigie e senza nome. Lc\gru stridono, i «nastri» rimbnm-]hruio, i vagoni sollevali da potenti catene salgono verso l'alto e. qiun-\ti all'apertura dei boccaporti, si\rovesciano lentamente nelle capa-\rissime stive. Il minerale di ferro\ si enrica come il carbone. Se non sapessi che è ferro, di lontano qui-[rcrei che quello che si sta cari- eando è combustibile. \A Narvik è proibito bere c'è^nn proibizionismo feroce, spietato.|Chi è in preda all'alcool . parla Impilo e, a Narvik, nessuno deve parlare. Le spie brulicano, chiunque può essere una spia. Si è scritto, in questi ultimi Ir.nipi. che la faccenda di Narvik sarà presto finita, cioè che a priniavcra, quando il Golfo di Bolina si sgombrerà dai ghiacci, tutto il ferro di Kiruna verrà avvialo su Lulea e che quindi la Norvegia ritroverà la pace. Invece non è vero. Da Narvik passeranno meno ingenti quantità di minerale, ma anche d'estate il traffico continuerà. Kiruna si trova a una distanza doppia da Lulea che da Narvik e poiché la ferrovia eleitrìua che congiunge i due porti è a un solo binano appare logico che il tempo che occorre per andare dalle miniere di ferro al porlo svedese è di.gran lunga superiori: al doppio di quello che è necessario per raggiungere lo scalo norvegese, In cifre, un treno merci impiega otto ore per coprire la disianza da Kiruna a Narvik e treni" ore per andare dalla stessa località a Lulea. Inoltre la capacità di traffico del porto di Lulea, è di gran lunga inferiore a quella del porlo norvegese. La minaccia Di questi tempi regna in tutta la Noi regia una grande eccitazione. Le pressioni britanniche, di aio uhi il giorno, si fanno più violente, c/iif tavolo dei negoziati sono passate nelle note diplomatiche al ora Ir direttive ai marcia bri- \ ^tanniche vengono chiaramente stu-.bilìle dall'Ammiragliato, sennaìneppure tentare di salvare le ap- parerne, passando dal Foreing Office. La flotta di S. M. Britun-.nica riceve ordini ed agisce: e poi-\che è il signor Churchill che co-'\nutnda, è assai interessante starei \a vedere quello che accadrà. Oraj\a Narvik, questa esaltazione de-\ìfl^ spiriti è giunta al massìmo' [diapason. La fine del commercio] *del ferro rappresenterebbe un col- , Po tremendo per tutta la zona\iperchè tutta la vita di questa cil \ tà è imperniata sul traffico ferro\ viario e portuario. Non vi sonol '"d"5''''e> non v'è agricoltura, non j [esiste — quasi— artigianato. Ban \cne e esportatori, commercianti e bottegai, scaricatori, marinai, fer rovieri, facchini, tutta la popolazione ha una sola ragione di vita: il ferro di Kiruna in transito. Fermare l'esportazione verso la Germania vorrebbe dire uccidere questa città. Ed è per difendere il .proprio diritto alla vita che eili alti \tanti di Narvik sono tutti antiin-ì\glesì nl pu)Uo du mn v<der mii\\parlme ridi„)lul di Albione. \vterritoriall norvegesi, gli abitanti , .. „nmiìr „J„St „„ ,.„..„_ rfj Narvik ved(mo indi u L Mm " \ » \, contemta /o,,,£ senza ness„. „„ „, , .. \na probabilità di successo, ma ' protestano. « Vecchie stupidaggini » Un signore di Narvik ci diceva: « C'è un mezzo solo per farla finita con questa storia: far saltare le miniere. Morrebbe Narvik, ma sarebbe salva la Norvegia, almeno dagli attacchi britannici. Ma gli svedesi non ci sentono da queìsto orecchio perchè bastano mille lchili di dinamite e mezza giornata di lavoro per distruggere tutto e lpoi ci vorrebbero almeno tre anni per rimettere le minieie in aiti¬ cila. Se in un domani più o meno lontano gli inglesi tenteranno di arrivare a Kiruna, allora può dar- .si che gli svedesi si decidano...». «E i tedeschi? ». «/ tedeschi non hanno nessunissima ragione di impadionirsi delle miniere. Perchè dovrebbero farlo, dal momento che il ferro arriva regolarmente nei loro porti? ». « Ma gli inglesi — chiedemmo — che scusa troverebbero per venire a prendersi queste benedette miniere? ». « Scusa!" Fate ridere se pensate alle scuse! Prima, certo, la Finlandia poteva costituire una « ragione sentimentale » ubbustanza plausibile o perlomeno tale da poter essere sbandierata in tutto il mondo In oi/ni violazione delle acque l\con contorno di belle parole come ]''berta, antibolscevismo, democra-| zla' Ma 01 " (luesta carta è sfug-U\Hita dalle mani inglesi. Anzi, a\\mio parere, gli inglesi se la sono \lttsciata "fuggire apposta ». «Cioè? \ Volete spiegarmi... t ». « Ecco. Speche non avrete bevuta la [storiella, dei cinquantamila franco -*Wfftesi pronti a salpare per all \dl"'e in •Fin/anditi.' Non surebbe ^stttto ,,e'' !J,i >n!'les' troppo facile ! |sba,'c",'e corpo di spedizione in'i e Norvegiu con lutti i sottomarini germanici che incrociano nel Marc del Nord. E poi, un esercito inglese in Scandinavia sarebbe un esercito votato alla morte, perchè i tedeschi, con il Baltico a loro disposizione, non si farebbero pregare per venire quassù... ». «E allora? ». «Allora, ecco cerne stanno le cose. Colla scusa della Finlandia, Londra voleva sbarcare truppe a Narvik non per raggiungere i campi di battaglia finlandesi, ma per fermarsi a Kiruna. E sperava di poter convincere Stoccolma e Oslo di prestarsi al suo giuoco. Ma ora questa speranza non esiste più e gli inglesi stanno, per adesso, cercando di convincere se stessi e il mondo checerte .vecchie stupidaggini di rispetto dei trattati e della indipendenza dei neutri non hanno davvero ragione di continuare a guidare lu condotta di guerra di una Nazione belligerante e che Bethmun Hohveg rimane un grande \porco, ma che certe azioni, se le fa l'Inghilterra, non sono affatto « porcherie » ma « nobili e dolorosi sacrifici per la libertà del mondo. Che ne dite? ». «Dico che mi sembra abbiate ragione». « Quindi l'Inghilterra non mendicherà scuse, quando stimerà che sia giunto il momento opportuno per passare dalle parole ai fatti ». Cosi ragiona la gente di Narvik, mentre i dispacci annunciano la presenza di unità britanniche nello Skuger Rak e nel Kuttcgul. Si pensa che questa nuova attività inglese non sia che un prin- .cipio, che un «saggio dimostraìtivo» di quello che farà Londra pili tardi. Quando? Forse non ora, ma, se la guerra continuerà, que.sto ottobre. Ottimismo* Già, può \unche darsi. Intanto la situazione 'è quella che è e nessuno può cavii Maria, Peto, se tre navi britanjniche si piazzassero nel Westfjor\den. lappando definitivamente il 'bnco nella rete del blocco, cosa ac] cadrebbe!" ,rj 11 h ; nll'OlnnJa \^ana «Orvegia all Uianaa lterebbe.ro un campo di battaglia, jpoi la Norvegia, e quindi la Sve- Molie cose accadrebbero. Prima di tutto le acque norvegesi diven la, non ingoierebbero la violazio ne senza reagire... poi, poi l'Olanda salderebbe il conto. Londra e Berlino fanno a gara per costringersi a vicenda a commettere la prima violazione che verrebbe a costituire il precedente destinato a giustificare il seguito... Londra viola la neutralità norvegese perchè non vuole che il ferro giunga glos—dcpvrgcsvevptSccìin Germania.' Bene, benissimo! Il \Terzo Rewh violerà quella olan \dese perchè vuole Flissinga, Flis *«»!/« Manica, per essere pa¬ larono di f«//i i cieli inglesi... Questo dicono a Narvik e davvero ci sembra sia tutto giusto. A Narvik si lavora sodo. I treni pesantissimi vanno e vengono senza sosta, il prezioso materiale che nelle fonderie e nelle fabbriche germaniche si trasformerà in cannoni, in munizioni, in sommergìbili si rovescia nelle capaci stive di navi germaniche e neutrali. Sono milioni di tonnellate che passano, che vanno sui mari, carico pericoloso come la dinamite. Da un vagone ne abbiamo tirato giù un pezzetto, un pezzetto piccolissimo, ed allora ci siamo improvvisamente ricordati della lezione che, lo scorso anno, ci impartì alle acciaierie S. Florian di Kattoxoitz allora in Polonia, un simpatico specializzato: «Da questa pietra nera esce un metallo meraviglioso Una bocca da fuoco di grosso calibro, costruita con questo ferro, può sparare cento colpi sepza subire la minima alterazione... Ne abbiamo qualche milione di tonnellate». Ora quel minerale è in mano germanica. Che stiano strada ha scelto, il ferro di Kiruna, per arrivare in Germania. E quando si pensa che, quello di Kattoivitz, lo hanno pagato gli inglesi... Ci chiedeva un nostro giovane amico studente: « Vi piace Nurvik? Questa è oggi la città più importante del mondo.'». Esagerava, ma diceva una cosa quasi vera. «Se gli inglesi verranno qui commetteranno un gravissimo errore. Perderanno la guerra! ». | Anche questa — ri sembra — c Uina opinione degna d'essere presa \in considerazione, Felice Belloni \ Oggetti dell'artigianato etiopico alla Mostra d'oltremare . - V La baia di Narvik, una delle poche nei mari del Nord perennemente libera dai ghiacci.

Persone citate: Churchill, Felice Belloni, Flis, Harstad, Peto, Rak